IMPOSTE. COSOLINI (PD): ILIA, PASSO AVANTI IN RITARDO E CON DEBOLEZZE
(ACON) Trieste, 8 nov - "La definizione di questa norma
costituisce un passo avanti e si rivela perciò importante, benché
all'80% ripresa da quella nazionale, poiché reintroduce quel
concetto di federalismo fiscale e autonomia di imposizione che
era propria dell'Imposta comunale sugli immobili (Ic) al tempo
della sua introduzione: la prima vera tassa locale, poi stravolta
e trasformata in tassa dello Stato, gestita dai Comuni".
Lo ha rimarcato il dem Roberto Cosolini, primo relatore per la
Minoranza a esprimersi sul ddl 174 davanti all'Aula, presieduta
da Piero Mauro Zanin, evidenziando però che "si tratta di un
passo che, a nostro avviso, avrebbe forse potuto avvenire prima.
Ora, infatti, rischia di rappresentare un momento di debolezza
per due ordini di motivi: perché lascia poco tempo agli Enti
locali per organizzarsi a cavallo del cambio di anno finanziario
e perché, per la fretta di ricuperare a questo punto della
legislatura, permangono alcuni interrogativi. Consapevoli che
parte delle risposte necessarie potranno arrivare solo in sede di
prima applicazione, confidiamo però sul fatto che il lavoro
dell'Aula possa comunque aggiungere qualche punto fermo in modo
da superare, almeno in parte, gli aspetti di incertezza".
"Per arrivare alla definizione di questo testo - ha ricordato
l'esponente dem - la Giunta ha effettuato molteplici passaggi e,
alla fine, la norma presenta poche novità rispetto alla
disciplina statale, richiamata in alcuni passaggi e ripresa in
molti altri, lasciando aperti svariati interrogativi sugli
aspetti tecnici di applicazione presso gli Enti locali. Se la
motivazione era quella di non fare una rivisitazione radicale
della norma rispetto a quella statale per 'evitare,
nell'immediato, un impatto gestionale o finanziario sui Comuni',
il risultato pieno non è stato ancora raggiunto".
"La norma - ha spiegato Cosolini - prevede infatti di partire l'1
gennaio 2023, ma con un regime di transitorietà parziale già
definito sulla nuova fattispecie dei fabbricati strumentali
all'attività economica, per permettere un monitoraggio al fine di
evitare sorprese di gettito nell'anno di introduzione. C'è,
inoltre, il rinvio già definito al 2024 per la determinazione dei
valori venali in comune commercio delle aree fabbricabili: a
nostro avviso andrebbero definiti anche dei vincoli, al fine di
favorire una chiarezza di intervento e di evitare disuguaglianze
sui territori. Va inoltre sottolineata la probabile impossibilità
di molti Enti di dotarsi del nuovo regolamento dall'entrata in
vigore, sommata all'incertezza di quelli che approveranno il
prossimo bilancio di previsione entro il 31 dicembre prossimo".
"Il tema del gettito - ha specificato il relatore - rappresenta
una delle principali preoccupazioni per gli Enti locali, perché
ancora non è noto il criterio di ripartizione dei 92 milioni a
loro carico e, soprattutto, rimane la preoccupazione per una
possibile futura richiesta di aumento. In più è stato sollevato
ancora una volta il tema dell'extra gettito, la cui sperequazione
non è totalmente superata".
Infine, la questione degli applicativi: "Non è banale, perché si
presume - ha concluso Cosolini - che con l'1 gennaio 2023 tutti
gli Enti dovrebbero avere a disposizione un software compatibile
con la banca dati regionale. La gran parte di essi utilizza un
software pubblico realizzato da Insiel, ma svariati hanno
software di terze parti che andranno aggiornati a loro carico. Si
può ragionevolmente pensare che quelli più strutturati non
avranno problemi, ma resta il dubbio che quelli più piccoli
possano andare in difficoltà".
ACON/DB-fc