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IMPOSTE. COSOLINI (PD): ILIA, PASSO AVANTI IN RITARDO E CON DEBOLEZZE

08.11.2022
14:12
(ACON) Trieste, 8 nov - "La definizione di questa norma costituisce un passo avanti e si rivela perciò importante, benché all'80% ripresa da quella nazionale, poiché reintroduce quel concetto di federalismo fiscale e autonomia di imposizione che era propria dell'Imposta comunale sugli immobili (Ic) al tempo della sua introduzione: la prima vera tassa locale, poi stravolta e trasformata in tassa dello Stato, gestita dai Comuni".

Lo ha rimarcato il dem Roberto Cosolini, primo relatore per la Minoranza a esprimersi sul ddl 174 davanti all'Aula, presieduta da Piero Mauro Zanin, evidenziando però che "si tratta di un passo che, a nostro avviso, avrebbe forse potuto avvenire prima. Ora, infatti, rischia di rappresentare un momento di debolezza per due ordini di motivi: perché lascia poco tempo agli Enti locali per organizzarsi a cavallo del cambio di anno finanziario e perché, per la fretta di ricuperare a questo punto della legislatura, permangono alcuni interrogativi. Consapevoli che parte delle risposte necessarie potranno arrivare solo in sede di prima applicazione, confidiamo però sul fatto che il lavoro dell'Aula possa comunque aggiungere qualche punto fermo in modo da superare, almeno in parte, gli aspetti di incertezza".

"Per arrivare alla definizione di questo testo - ha ricordato l'esponente dem - la Giunta ha effettuato molteplici passaggi e, alla fine, la norma presenta poche novità rispetto alla disciplina statale, richiamata in alcuni passaggi e ripresa in molti altri, lasciando aperti svariati interrogativi sugli aspetti tecnici di applicazione presso gli Enti locali. Se la motivazione era quella di non fare una rivisitazione radicale della norma rispetto a quella statale per 'evitare, nell'immediato, un impatto gestionale o finanziario sui Comuni', il risultato pieno non è stato ancora raggiunto".

"La norma - ha spiegato Cosolini - prevede infatti di partire l'1 gennaio 2023, ma con un regime di transitorietà parziale già definito sulla nuova fattispecie dei fabbricati strumentali all'attività economica, per permettere un monitoraggio al fine di evitare sorprese di gettito nell'anno di introduzione. C'è, inoltre, il rinvio già definito al 2024 per la determinazione dei valori venali in comune commercio delle aree fabbricabili: a nostro avviso andrebbero definiti anche dei vincoli, al fine di favorire una chiarezza di intervento e di evitare disuguaglianze sui territori. Va inoltre sottolineata la probabile impossibilità di molti Enti di dotarsi del nuovo regolamento dall'entrata in vigore, sommata all'incertezza di quelli che approveranno il prossimo bilancio di previsione entro il 31 dicembre prossimo".

"Il tema del gettito - ha specificato il relatore - rappresenta una delle principali preoccupazioni per gli Enti locali, perché ancora non è noto il criterio di ripartizione dei 92 milioni a loro carico e, soprattutto, rimane la preoccupazione per una possibile futura richiesta di aumento. In più è stato sollevato ancora una volta il tema dell'extra gettito, la cui sperequazione non è totalmente superata".

Infine, la questione degli applicativi: "Non è banale, perché si presume - ha concluso Cosolini - che con l'1 gennaio 2023 tutti gli Enti dovrebbero avere a disposizione un software compatibile con la banca dati regionale. La gran parte di essi utilizza un software pubblico realizzato da Insiel, ma svariati hanno software di terze parti che andranno aggiornati a loro carico. Si può ragionevolmente pensare che quelli più strutturati non avranno problemi, ma resta il dubbio che quelli più piccoli possano andare in difficoltà". ACON/DB-fc



Roberto Cosolini (Pd)
Il leghista Giuseppe Ghersinich con il dem Diego Moretti
L'aula durante i lavori