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SALUTE. ZALUKAR (MISTO): INQUINAMENTO ACUSTICO A TS, LE LEGGI CI SONO

08.11.2022
15:43
(ACON) Trieste, 8 nov - "Sull'inquinamento acustico generato dalla movida triestina ero intervenuto ad ottobre, presentando un'interrogazione alla Giunta regionale. Non ho ancora avuto risposta, nonostante il problema sia attuale e urgente. Infatti, anche i residenti e altresì alcuni ristoratori della zona cittadina di Ponterosso sono insorti a fronte delle emissioni sonore da discoteca di diversi locali".

Lo riporta in una nota il consigliere regionale del Gruppo Misto, Walter Zalukar.

"Il problema è articolato - riconosce Zalukar -, ma non impossibile da affrontare in maniera risolutiva. Innanzitutto, va ricordata la prevalenza degli interessi dell'uso residenziale su quello del divertimento, va altresì garantita la tutela della salute e dello svolgimento delle attività quotidiane delle persone; a questo fine vanno ridotti i decibel delle emissioni sia generata da musica che da avventori".

Il consigliere cita, quindi, i limiti di legge e il codice penale sul disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone, "oltre a ciò, esiste una corposa e recente giurisprudenza che supporta unanimemente le ragioni dei residenti" e il Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali del 2000 "che demanda al sindaco la possibilità di intervenire per salvaguardare le esigenze di tutela della tranquillità e del riposo dei residenti. Tutto ciò per dire che gli strumenti normativi per intervenire ci sono. La mia proposta di dotare la polizia locale di fonometri (con opportuni corsi di formazione) è un passo, ma soprattutto il Comune dovrebbe rivedere il Piano di zonizzazione acustica e ridurre le aree miste (che consentono un limite di emissioni più alto) a favore di aree residenziali".

"Qui non si tratta di limitare il divertimento - evidenzia il consigliere regionale -, ma di renderlo civile. Il bello di Trieste è che ha un grande centro vivo e pulsante proprio perché è abitato, ma allora bisogna tutelare chi vi abita e non solo in orario serale e notturno perché una persona ha diritto di stare in pace sempre a casa sua. E' evidente che ci vuole una visione di città che non è quella legata a una movida ormai passata di moda; basti pensare che a Barcellona, uno dei simboli della movida, le scene di Trieste non si vedono, la musica non è certo per le strade e il controllo di Polizia è costante. Il risultato è una città molto più vivibile per i residenti, piena di giovani e di turisti". ACON/COM/rcm



Walter Zalukar (Gruppo Misto)