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MIGRANTI. PDLN 18, CALLIGARIS (LEGA): NUOVE REGOLE SU RICONGIUNGIMENTI

08.11.2022
16:03
(ACON) Trieste, 8 nov - L'applicazione pratica della normativa nazionale sul ricongiungimento familiare provoca "fenomeni sociali ed economici devastanti", generando "un incontrollabile flusso migratorio costituito dai familiari dei lavoratori". Ne è convinto Antonio Calligaris, il consigliere della Lega primo firmatario della proposta di legge nazionale 18, che si propone di modificare la legge italiana in materia. Nella sua relazione di maggioranza rispetto alla pdln firmata da tutti e 14 i consiglieri regionali del Carroccio, Calligaris porta l'esempio del territorio di Monfalcone "dove la concentrazione di cittadini extracomunitari si sviluppa nel rapporto di 1:6 tra i lavoratori e i loro familiari non percettori di reddito, sostanzialmente mogli e figli".

Una situazione che secondo la Lega non è più tollerabile in quanto comporta "un significativo aumento dei costi sociali, con risvolti anche nel settore sanitario e in quello scolastico, dove ci si trova davanti a un'emarginazione della componente italiana. All'interno della società monfalconese - insiste Calligaris nel testo che spiega la proposta di legge - circa il 60 per cento dei servizi e dei contributi erogati vengono usufruiti da stranieri extracomunitari".

Bisogna dunque, sempre secondo il Carroccio, modificare l'attuale Testo unico sull'immigrazione (decreto legislativo 25 luglio 1998) nel punto in cui ritiene sufficiente un reddito annuale di 8975,46 euro per ricongiungere un familiare, 11967,28 euro per ricongiungere due familiari e 17950,92 euro per ricongiungere due o più figli minori. Cifre che sarebbero troppo basse "per mantenere il lavoratore e si suoi familiari senza ricorrere al sistema di assistenza sociale dello Stato membro interessato": una situazione che andrebbe tra l'altro in contraddizione con lo spirito della normativa europea a cui la legge italiana si ispira.

La proposta di modifica della Lega prevede dunque di alzare il tetto di reddito necessario ai ricongiungimenti (utilizzando il limite reddituale individuato per accedere al patrocinio legale a spese dello Stato) e imporre requisiti come il contratto di lavoro a tempo indeterminato, la permanenza minima di due anni in Italia prima di poter presentare domanda, la registrazione in Italia dei matrimoni contratti all'estero, la certificazione dell'idoneità dell'alloggio di residenza.

"Risulta evidente - riassume Calligaris - che una famiglia non può vivere in Italia con un reddito inferiore ai 9000 euro l'anno senza usufruire di aiuti pubblici. Il nostro Paese deve dare allo straniero che viene qui per lavorare il diritto ad avere un'opportunità, non il diritto a chiedere la carità a spese del nostro sistema assistenziale e a scapito dei nostri cittadini".

Prima di riassumere in aula la sua relazione, Calligaris ha voluto censurare pubblicamente una frase scritta da Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) nella sua relazione di minoranza, in cui si accusa la sindaca di Monfalcone, audita in Commissione, di aver sostenuto la pdln in modo "fastidiosamente petulante, con interventi interminabili". ACON/FA-fc



Antonio Calligaris (Lega)
Alberto Budai (Lega)
I leghisti Alfonso Singh e Danilo Slokar