MIGRANTI. MORETUZZO (PATTO): PDLN 18, NORMA IDEOLOGICA FUORI DA REALTÀ
(ACON) Trieste, 8 nov - "La proposta di modifica della
normativa nazionale in materia di ricongiungimento familiare,
approvata dal Consiglio regionale, è una norma ideologica che non
tiene conto della realtà e del fatto che il ricongiungimento non
deve essere ostacolato ma, anzi, aiutato in quanto strumento
indispensabile per facilitare l'integrazione".
Lo afferma in una nota il capogruppo del Patto per l'Autonomia
nel Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Massimo
Moretuzzo, commentando il voto del progetto di legge nazionale
che riforma l'attuale Testo unico sull'immigrazione intervenendo,
tra gli altri aspetti, sul reddito annuale minimo da garantire,
sulla permanenza minima di due anni in Italia prima di poter
presentare domanda e sulla registrazione dei matrimoni contratti
all'estero.
"Questa norma, che potremmo a tutti gli effetti chiamare legge
Cisint, cambia le regole per il ricongiungimento familiare dei
lavoratori stranieri regolari su tutto il territorio nazionale -
prosegue l'esponente autonomista - per tentare di risolvere una
situazione sicuramente complessa, ma molto specifica, qual è
quella di Monfalcone e del suo territorio contermine".
"È evidente - continua Moretuzzo - che limitare il
ricongiungimento familiare non risolve le criticità ma, semmai,
le esaspera e ne porta di nuove. Forse ai consiglieri regionali
della Maggioranza sembra ottimale avere una norma di bandiera,
indubbiamente utile come slogan da urlare, ma che nulla apporta
rispetto alla necessità di affrontare veramente i problemi e
trovare soluzioni efficaci ed efficienti per la popolazione e il
territorio".
"Non è togliendo diritti ad alcuni - conclude la nota - che una
società si evolve".
ACON/COM/db