CONCESSIONI IDRICHE. TURCHET (LEGA): RISORSE. SERGO (M5S): LIMITI
(ACON) Trieste, 8 nov - Contributo all'autonomia energetica del
Friuli Venezia Giulia per Stefano Turchet (Lega), ritardi
pericolosi di applicabilità che potrebbero causare poteri
sostitutivi statali per Cristian Sergo (M5S): questi i pareri
discordi dei due relatori per l'Aula della valutazione di
competenza del Comitato di controllo sull'applicazione della
legge regionale 21/2020. La norma introduce la disciplina per
l'assegnazione delle concessioni per le grandi derivazioni
d'acqua a uso idroelettrico, intendendosi tali quelle con potenza
superiore a 3.000 KW e "incide su competenze sia statali
esclusive, sia concorrenti Stato/Regioni", ha evidenziato Turchet.
"Nel territorio regionale - hanno fatto sapere i due consiglieri
- le grandi derivazioni ad uso idroelettrico scadute o in
scadenza entro il 31 luglio 2024 sono quelle del sistema
derivatorio del Meduna, tutte in concessione a Edison. Nel 2010 è
scaduta la concessione relativa all'impianto situato in Comune di
Meduno e interessante il corso d'acqua Meduna, potenza 7,1 MW. A
luglio 2021 è scaduta quella degli impianti di Valina e
Chievolis, situati nel Comune di Tramonti di Sopra, interessanti
i corsi d'acqua Meduna e Silisia, potenza 21,6 MW. A giugno 2024
scadrà quella degli impianti di Colle e Istrago, situati a
Spilimbergo, interessanti il corso d'acqua Meduna, potenza 8,5
MW".
"I dati presentati al Comitato hanno toccato in particolare le
questioni della gara pubblica e dei canoni, con la correlata
quota di energia gratuita", ha riassunto Sergo.
"In merito alla gara pubblica - hanno ricordato entrambi -, la
norma prevede (art. 25) che per le concessioni già scadute o in
scadenza entro il 31 luglio 2024, la procedura di assegnazione a
evidenza pubblica sia indetta entro due anni dalla data di
entrata in vigore della legge, cioè entro il 12 novembre 2022. La
norma prevede anche (art. 5) che, preliminarmente, la Regione
valuti se esiste un interesse pubblico ad un uso diverso delle
acque incompatibile con il fine idroelettrico".
"La procedura di gara - così ancora i due relatori - non può
prescindere dalle informazioni che il concessionario attuale deve
fornire come Rapporto di fine concessione (Rfc), documento
complesso che al momento, per Edison, è stato affidato alla
consulenza di un Raggruppamento temporaneo tra professionisti
(Rtp)".
Per quanto riguarda i canoni, hanno specificato che "con
regolamento è definita la nuova struttura del canone concessorio
che, a partire dal 2021, i titolari delle concessioni aventi
scadenza successiva a luglio 2024 dovranno corrispondere alla
Regione, nonché i criteri di riparto della quota pari al 100% di
tale canone spettante ai Comuni e alle Comunità di montagna
interessati. E a regolamento va anche il canone aggiuntivo di 40
euro per KW che i titolari delle concessioni già scadute, o in
scadenza prima del 31 luglio 2024, sono tenuti a versare alla
Regione, oltre al canone determinato dal provvedimento di
concessione. Anche questi aspetti sono stati affidati al Rtp".
"Nell'art. 25 si parla infine del riparto dell'energia che tutti
i concessionari di grandi derivazioni ad uso idroelettrico sono
obbligati a fornire gratuitamente alla Regione - hanno aggiunto i
due relatori -, per 220 kWh per ogni kW di potenza nominale media
di concessione o, in alternativa, la sua monetizzazione".
"L'incarico di consulenza affidato al Rtp sia per uno studio
preliminare verso il nuovo regolamento sui canoni, sia in
prospettiva della creazione della nuova società energetica
regionale legata alla norma stessa, è finalizzato alla
preparazione del bando di gara per le grandi derivazioni scadute
o in scadenza e si occuperà di valutare anche i termini della
costituzione della società mista, Società Friuli Venezia Giulia
energia", hanno proseguito i due consiglieri.
"Nella definizione dei canoni - ha poi ammesso Turchet -, alcuni
ritardi sono determinati dal fatto che in passato la Regione ha
dovuto affrontare impugnative da parte delle società Edison, A2A
e Cellina. E' stato quindi strutturato un iter legislativo
inappellabile. L'impostazione di lavoro sui canoni concessori dei
tre bacini Tagliamento, Cellina e Meduna, partita stimata in
oltre 5 milioni di euro ma variabile al rialzo in seguito
all'aumento del costo dell'energia, è volta a preservare i
criteri individuati per il precedente regolamento, da oltre 1,5
milioni di euro, per la cessione dell'energia gratuita ai Comuni
(80%) e alle Comunità montane (20%)".
"Quanto all'energia gratuita, la Regione - ha detto il relatore -
ha avviato l'interlocuzione con Terna per avere i dati dei
quantitativi immessi in rete nel 2021, così da procedere alle
richieste ai concessionari, A2A, Cellina Energy ed Edison, degli
importi per poi girarli ai Comuni che ne disporranno secondo
regolamento".
La Lr 21/2020, per Turchet "rappresenta un primo contributo verso
l'autonomia energetica del Fvg. Una volta a regime, consentirà
che alla scadenza delle concessioni le nuove gare siano indette
dalla Regione e non dallo Stato, la quale stabilirà anche gli
importi dei canoni che dovranno versare i concessionari".
Di "ritardi perenni dell'amministrazione regionale" ha invece
detto Sergo, riferendosi all'approvazione della Lr (prevista
entro il 31 marzo 2020, invece è entrata in vigore il 6 novembre
di quell'anno), alla relazione citata dalla clausola valutativa
(giunta un anno dopo) e ai due regolamenti con cui devono essere
stabiliti canoni e modalità delle concessioni (il tempo previsto
era di 180 giorni dall'entrata in vigore della legge).
"A oggi - ha rimarcato il pentastellato - non risulta approvato
nulla dalla Giunta, nemmeno in via preliminare. L'augurio è che
non si avveri quanto previsto dalla legge sulla concorrenza
secondo la quale, nell'ipotesi di mancato rispetto del termine di
avvio delle procedure e comunque in caso di mancata adozione
delle leggi regionali entro i termini, è previsto l'esercizio di
poteri sostitutivi da parte dello Stato, prevedendosi che il 10%
dell'importo dei canoni concessori resti acquisito al patrimonio
statale".
"Sui ritardi vorrei dire che in questi due anni non ci è mancato
nulla, se non l'invasione delle cavallette. E comunque è una
legge che ci invidiano tutti in Italia", è stato l'incipit
dell'assessore regionale alla Difesa dell'ambiente, Fabio
Scoccimarro, che ha poi detto dei nuovi passi dell'iter dei
regolamenti e delle nuove concessioni.
Sulla procedura per l'assegnazione delle grandi derivazioni
regionali ad uso idroelettrico in regime di concorrenza,
Scoccimarro ha fatto sapere che "è stata completata la verifica
dei Rapporti di fine concessione presentati da Edison per gli
impianti dell'asta del Meduna che, in parte già scaduti, saranno
i primi ad andare a gara. I prossimi passi vedranno l'avvio della
procedura di acquisizione dei cosiddetti 'beni asciutti',
rispetto ai quali l'amministrazione dovrà contestare la perizia
proposta da Edison".
Sugli oneri finanziari a carico dei concessionari di tali
derivazioni, ha detto che "il regolamento per la quota
monetizzata di energia gratuita, è stato approvato
definitivamente ed è già stato applicato per l'annualità 2022,
con trasferimento dei fondi alle amministrazioni beneficiarie (è
in corso un contenzioso con A2A che non ha versato la quota di
sua pertinenza); il regolamento relativo alle altre forme di
canoni è stato discusso e concordato con il gruppo ristretto di
sindaci e Comunità di montagna, ed ha iniziato l'iter per la sua
approvazione formale".
ACON/RCM-fc