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CONCESSIONI IDRICHE. TURCHET (LEGA): RISORSE. SERGO (M5S): LIMITI

08.11.2022
18:41
(ACON) Trieste, 8 nov - Contributo all'autonomia energetica del Friuli Venezia Giulia per Stefano Turchet (Lega), ritardi pericolosi di applicabilità che potrebbero causare poteri sostitutivi statali per Cristian Sergo (M5S): questi i pareri discordi dei due relatori per l'Aula della valutazione di competenza del Comitato di controllo sull'applicazione della legge regionale 21/2020. La norma introduce la disciplina per l'assegnazione delle concessioni per le grandi derivazioni d'acqua a uso idroelettrico, intendendosi tali quelle con potenza superiore a 3.000 KW e "incide su competenze sia statali esclusive, sia concorrenti Stato/Regioni", ha evidenziato Turchet.

"Nel territorio regionale - hanno fatto sapere i due consiglieri - le grandi derivazioni ad uso idroelettrico scadute o in scadenza entro il 31 luglio 2024 sono quelle del sistema derivatorio del Meduna, tutte in concessione a Edison. Nel 2010 è scaduta la concessione relativa all'impianto situato in Comune di Meduno e interessante il corso d'acqua Meduna, potenza 7,1 MW. A luglio 2021 è scaduta quella degli impianti di Valina e Chievolis, situati nel Comune di Tramonti di Sopra, interessanti i corsi d'acqua Meduna e Silisia, potenza 21,6 MW. A giugno 2024 scadrà quella degli impianti di Colle e Istrago, situati a Spilimbergo, interessanti il corso d'acqua Meduna, potenza 8,5 MW".

"I dati presentati al Comitato hanno toccato in particolare le questioni della gara pubblica e dei canoni, con la correlata quota di energia gratuita", ha riassunto Sergo.

"In merito alla gara pubblica - hanno ricordato entrambi -, la norma prevede (art. 25) che per le concessioni già scadute o in scadenza entro il 31 luglio 2024, la procedura di assegnazione a evidenza pubblica sia indetta entro due anni dalla data di entrata in vigore della legge, cioè entro il 12 novembre 2022. La norma prevede anche (art. 5) che, preliminarmente, la Regione valuti se esiste un interesse pubblico ad un uso diverso delle acque incompatibile con il fine idroelettrico".

"La procedura di gara - così ancora i due relatori - non può prescindere dalle informazioni che il concessionario attuale deve fornire come Rapporto di fine concessione (Rfc), documento complesso che al momento, per Edison, è stato affidato alla consulenza di un Raggruppamento temporaneo tra professionisti (Rtp)".

Per quanto riguarda i canoni, hanno specificato che "con regolamento è definita la nuova struttura del canone concessorio che, a partire dal 2021, i titolari delle concessioni aventi scadenza successiva a luglio 2024 dovranno corrispondere alla Regione, nonché i criteri di riparto della quota pari al 100% di tale canone spettante ai Comuni e alle Comunità di montagna interessati. E a regolamento va anche il canone aggiuntivo di 40 euro per KW che i titolari delle concessioni già scadute, o in scadenza prima del 31 luglio 2024, sono tenuti a versare alla Regione, oltre al canone determinato dal provvedimento di concessione. Anche questi aspetti sono stati affidati al Rtp".

"Nell'art. 25 si parla infine del riparto dell'energia che tutti i concessionari di grandi derivazioni ad uso idroelettrico sono obbligati a fornire gratuitamente alla Regione - hanno aggiunto i due relatori -, per 220 kWh per ogni kW di potenza nominale media di concessione o, in alternativa, la sua monetizzazione".

"L'incarico di consulenza affidato al Rtp sia per uno studio preliminare verso il nuovo regolamento sui canoni, sia in prospettiva della creazione della nuova società energetica regionale legata alla norma stessa, è finalizzato alla preparazione del bando di gara per le grandi derivazioni scadute o in scadenza e si occuperà di valutare anche i termini della costituzione della società mista, Società Friuli Venezia Giulia energia", hanno proseguito i due consiglieri.

"Nella definizione dei canoni - ha poi ammesso Turchet -, alcuni ritardi sono determinati dal fatto che in passato la Regione ha dovuto affrontare impugnative da parte delle società Edison, A2A e Cellina. E' stato quindi strutturato un iter legislativo inappellabile. L'impostazione di lavoro sui canoni concessori dei tre bacini Tagliamento, Cellina e Meduna, partita stimata in oltre 5 milioni di euro ma variabile al rialzo in seguito all'aumento del costo dell'energia, è volta a preservare i criteri individuati per il precedente regolamento, da oltre 1,5 milioni di euro, per la cessione dell'energia gratuita ai Comuni (80%) e alle Comunità montane (20%)".

"Quanto all'energia gratuita, la Regione - ha detto il relatore - ha avviato l'interlocuzione con Terna per avere i dati dei quantitativi immessi in rete nel 2021, così da procedere alle richieste ai concessionari, A2A, Cellina Energy ed Edison, degli importi per poi girarli ai Comuni che ne disporranno secondo regolamento".

La Lr 21/2020, per Turchet "rappresenta un primo contributo verso l'autonomia energetica del Fvg. Una volta a regime, consentirà che alla scadenza delle concessioni le nuove gare siano indette dalla Regione e non dallo Stato, la quale stabilirà anche gli importi dei canoni che dovranno versare i concessionari".

Di "ritardi perenni dell'amministrazione regionale" ha invece detto Sergo, riferendosi all'approvazione della Lr (prevista entro il 31 marzo 2020, invece è entrata in vigore il 6 novembre di quell'anno), alla relazione citata dalla clausola valutativa (giunta un anno dopo) e ai due regolamenti con cui devono essere stabiliti canoni e modalità delle concessioni (il tempo previsto era di 180 giorni dall'entrata in vigore della legge).

"A oggi - ha rimarcato il pentastellato - non risulta approvato nulla dalla Giunta, nemmeno in via preliminare. L'augurio è che non si avveri quanto previsto dalla legge sulla concorrenza secondo la quale, nell'ipotesi di mancato rispetto del termine di avvio delle procedure e comunque in caso di mancata adozione delle leggi regionali entro i termini, è previsto l'esercizio di poteri sostitutivi da parte dello Stato, prevedendosi che il 10% dell'importo dei canoni concessori resti acquisito al patrimonio statale".

"Sui ritardi vorrei dire che in questi due anni non ci è mancato nulla, se non l'invasione delle cavallette. E comunque è una legge che ci invidiano tutti in Italia", è stato l'incipit dell'assessore regionale alla Difesa dell'ambiente, Fabio Scoccimarro, che ha poi detto dei nuovi passi dell'iter dei regolamenti e delle nuove concessioni.

Sulla procedura per l'assegnazione delle grandi derivazioni regionali ad uso idroelettrico in regime di concorrenza, Scoccimarro ha fatto sapere che "è stata completata la verifica dei Rapporti di fine concessione presentati da Edison per gli impianti dell'asta del Meduna che, in parte già scaduti, saranno i primi ad andare a gara. I prossimi passi vedranno l'avvio della procedura di acquisizione dei cosiddetti 'beni asciutti', rispetto ai quali l'amministrazione dovrà contestare la perizia proposta da Edison".

Sugli oneri finanziari a carico dei concessionari di tali derivazioni, ha detto che "il regolamento per la quota monetizzata di energia gratuita, è stato approvato definitivamente ed è già stato applicato per l'annualità 2022, con trasferimento dei fondi alle amministrazioni beneficiarie (è in corso un contenzioso con A2A che non ha versato la quota di sua pertinenza); il regolamento relativo alle altre forme di canoni è stato discusso e concordato con il gruppo ristretto di sindaci e Comunità di montagna, ed ha iniziato l'iter per la sua approvazione formale". ACON/RCM-fc



Stefano Turchet (Lega)
Cristian Sergo (M5S)
L'Aula durante i lavori