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MIGRANTI. OK AULA PDLN 18, RICONGIUNGIMENTI SOLO CON REDDITI PIÙ ALTI

08.11.2022
19:04
(ACON) Trieste, 8 nov - Il tema dell'immigrazione è caldo, caldissimo. E alla fine - tra accuse reciproche di atteggiamento ideologico - produce il classico muro contro muro, con il Centrodestra che fa valere i suoi numeri e approva la proposta di legge nazionale avanzata dalla Lega, con primo firmatario Antonio Calligaris, a dispetto del voto contrario di tutti i consiglieri di Opposizione.

La pdln 18 interviene sul Testo unico sull'immigrazione (il decreto legislativo 286 del 1998) fissando nuovi e più alti parametri di reddito per consentire i ricongiungimenti familiari ai lavoratori che soggiornano regolarmente in Italia. Se oggi è sufficiente un reddito annuo di 8975 euro per far arrivare in Italia un familiare, la proposta di legge propone di adottare un nuovo parametro, ovvero il limite reddituale per accedere al patrocinio a spese dello Stato, che è di circa 17-18mila euro lordi. Simile meccanismo anche per i successivi eventuali ricongiungimenti di altri parenti: non più 12mila ma circa 23mila euro per due familiari, non più 18mila ma circa 35mila per tre persone in più da inserire nel nucleo familiare. Il diritto al ricongiungimento potrà poi maturare soltanto dopo due anni di soggiorno nel nostro Paese (e non più 1 anno come previsto dal decreto), a prescindere dalla tipologia di contratto: è stata infatti emendata dallo stesso primo firmatario l'indicazione della necessità di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato.

L'ampia e accesa discussione generale ha chiamato più volte in causa la peculiare situazione del Comune di Monfalcone, dove una fetta cospicua della popolazione proviene dal Bangla Desh grazie al gran numero di lavoratori stranieri impiegati nei subappalti di Fincantieri. E ha riproposto la contrapposizione già messa in evidenza dalle relazioni di maggioranza e minoranza.

Andrea Ussai (M5S) ha parlato di "legge-bandiera, con norme sproporzionate che hanno l'obiettivo di impedire i ricongiungimenti. E se è vero che oggi il salario previsto dalla legge è più basso rispetto ad altri Paesi europei, la vostra arbitraria proposta lo renderebbe superiore a quello oggi in vigore in Francia, dove peraltro gli stipendi sono più alti".

"Il problema - ha aggiunto Diego Moretti, capogruppo del Pd - va gestito senza scorciatoie ideologiche: se è vero che c'è il tema della dignità del lavoro nei subappalti della cantieristica, non si risolve certo impedendo il ricongiungimento familiare che è l'unico elemento di integrazione. Bisogna piuttosto operare come si fece a Pordenone nel primo decennio del secolo". Tirato in ballo, Sergio Bolzonello ha ricordato come "nel 2001, quando diventai sindaco, gli stranieri erano l'1 per cento della popolazione, ma dieci anni dopo diventarono il 21 per cento. Il territorio - ha spiegato il consigliere dem - fece un ragionamento di sistema, chiamando in causa tutti gli attori sociali, e riuscì ad affrontare il problema. Questa pdln invece può solo mettere fuoco sotto un pentolone che già bolle, e non ne abbiamo certo bisogno".

Dall'altra parte della barricata Giuseppe Sibau (Progetto Fvg/Ar): "Non sono certo contrario ai ricongiungimenti, ma è innegabile che consentire di portare qui persone con un reddito familiare inferiore a 9mila euro significa gravare sui servizi di assistenza dei Comuni. Portare questo reddito da 9mila a 17mila può anche essere visto - ha aggiunto Sibau - come un incentivo ai datori di lavoro affinché paghino di più questi lavoratori di cui evidentemente hanno bisogno". Punto di vista condiviso dal capogruppo di Prog Fvg/Ar, Mauro Di Bert: "Alzare il reddito può aiutare a ottenere salari migliori". Di Bert ha anche proposto un emendamento orale, poi approvato a maggioranza dall'Aula, per cancellare dal testo del decreto legislativo il riferimento a redditi "provenienti da fonti lecite", locuzione ritenuta "offensiva per le persone oneste, perché sottintende che si possa guadagnare anche in modo illecito".

"Il ricongiungimento - ha aggiunto dai banchi della Maggioranza Ivo Moras (Lega) - è un'opportunità per i lavoratori stranieri ma non deve diventare un peso per la comunità: non dobbiamo e non possiamo accogliere persone che rischiano di ritrovarsi in una situazione di povertà, laddove non esiste alcun tipo di integrazione. Io sono figlio di emigranti all'estero che potevano portare con sé la famiglia solo se erano in grado di mantenerla".

Un tema che ha stuzzicato la replica di Cristiano Shaurli (Pd), nelle veci di relatore di minoranza per l'assenza della collega Chiara Da Giau: "Usciamo dal mito che noi italiani emigravamo regolarmente - ha detto il consigliere dem - perché fino agli anni Settanta c'erano più di 20mila bambini italiani fantasma in Svizzera, visto che quel Paese non permetteva i ricongiungimenti". "Capisco - ha aggiunto - che si possa pensare di modificare le soglie di reddito, ma non dobbiamo certo occuparcene noi a livello di Fvg: ci sia piuttosto una discussione a livello nazionale".

Sempre nelle repliche, il relatore Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha ribadito "che il vero problema è l'utilizzo di lavoratori costretti a vivere in condizioni così miserabili da non poter neppure mantenere la famiglia. E tutto questo da parte di imprese pubbliche come Fincantieri, che costruisce non solo navi da crociera ma anche navi da guerra. Bisogna condurre una battaglia per il salario minimo".

L'assessore Pierpaolo Roberti ha provato a stemperare i toni del dibattito assicurando che "la Maggioranza non ha un approccio ideologico, ma calmo e pacato. Concentriamoci - ha proposto - sul tema essenziale, quello del reddito: bisogna stabilire se la cifra prevista oggi è sufficiente a mantenere se stessi e i familiari, io credo che questo potesse valere nel 1998 ma non oggi. I 17mila euro annui sono troppi? Troviamo insieme un altro parametro. E il problema non è il salario minimo, che noi peraltro non possiamo stabilire, ma il meccanismo che consente di portare in Italia molti familiari con un modesto incremento di reddito".

L'esame dei due articoli della pdln ha generato una coda di discussione, con l'intervento di altri consiglieri. Emanuele Zanon (Regione Futura/Gruppo Misto) ha osservato che "lo sfruttamento dei lavoratori è un tema a se stante che andrebbe affrontato a parte, ma sul piano pratico per fare integrazione occorre avere un reddito adeguato, che consenta alle persone di vivere con dignità".

Antonio Lippolis (Fratelli d'Italia) ha scaldato la temperatura dell'aula osservando, a proposito del caso-Monfalcone, "che stiamo parlando di una popolazione che ha invaso quel territorio: quando ci passo alla domenica faccio fatica a trovare un italiano. E lì ci sono classi scolastiche con il 90 per cento di stranieri, dove sono i ragazzi italiani a doversi integrare".

"Non si può parlare di invasione - ha protestato Bolzonello - quando quel sistema economico si basa su Fincantieri: bisognava affrontare per tempo il tema del subappalto". "L'intervento di Lippolis - ha aggiunto Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto per l'Autonomia - ha dimostrato che questa norma è di bandiera, con tutto l'afflato ideologico del Centrodestra, a dispetto del tentativo di Roberti di ricondurre la discussione al dettato della legge. A questo punto - ha concluso Moretuzzo - abbiate il coraggio di non prevedere i 20 milioni di euro di investimenti a San Giorgio di Nogaro, perché lì saranno gli stranieri a lavorare. E ricordatevi che il punto nascite di Monfalcone oggi si regge sui parti delle donne bengalesi".

"Per molti anni - ha controbattuto Lorenzo Tosolini (Lega) - sono state fatte entrare persone in Italia senza garantire loro condizioni dignitose di vita: il caso Monfalcone, conveniente solo per Fincantieri, è lampante. Bisogna piuttosto riproporre l'esperienza degli industriali come Olivetti che negli anni del boom in Italia accolsero tanti immigrati, assicurando dignità e alloggi". ACON/FA-fc



Antonio Calligaris (Lega)
Furio Honsell (Open Fvg)
Andrea Ussai (M5S)
Giuseppe Sibau (PrFvg/Ar)
L'assessore Fvg all'Immigrazione, Pierpaolo Roberti, con il leghista Lorenzo Tosolini
Mauro Di Bert (PrFvg/Ar)
Antonio Lippolis (FdI)
Diego Moretti (Pd)
Massimo Moretuzzo (Patto)
Cristiano Shaurli (Pd)