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CREDITO. MORANDINI (PROG FVG/AR): SALVAGUARDARE IL SISTEMA REGIONALE

09.11.2022
14:24
(ACON) Trieste, 9 nov - "Un intervento sul quadro regolamentare, risolutivo di una serie di criticità presenti nella normativa europea di riferimento, il cui superamento permetterà di migliorare l'operatività delle banche di credito cooperativo (Bcc). Un'esigenza maturata anche a seguito delle tante segnalazioni giunte dal mondo del credito cooperativo e sfociata nella presentazione di una mozione a tutela del sistema".

Lo afferma in una nota Edy Morandini, che di quella mozione è stato primo firmatario, affiancato dai colleghi del Gruppo Progetto Fvg per una Regione speciale/Ar, Mauro Di Bert e Giuseppe Sibau.

"Durante i lavori d'Aula - fa sapere Morandini -, il nostro documento ha trovato l'adesione del Pd, presentatore di una mozione similare, attraverso un nuovo testo condiviso, sostitutivo delle due presentate e accolto all'unanimità. Attraverso quanto approvato, si sollecita un intervento della Giunta regionale nei confronti del Governo italiano e del Parlamento europeo, con il coinvolgimento della Conferenza delle Regioni e del Comitato europeo delle Regioni, per giungere a una modifica del quadro vigente delle regole e delle norme di vigilanza europee sui gruppi bancari cooperativi, al momento rappresentativo di un pericolo reale per la competitività del sistema del credito cooperativo anche del Friuli Venezia Giulia e per un riconoscimento delle forme di proporzionalità che sostengano adeguatamente la natura mutualistica di cui all'articolo 45 della Costituzione italiana, oltre che le peculiarità che qualificano le Bcc quali banche cooperative di comunità".

"Nelle scorse settimane - ricorda Morandini - una mozione similare è stata approvata in modo bipartisan anche dal Consiglio regionale della Lombardia. Con la conversione nella legge 49/2016 del decreto 18/2016, è stata avviata una riforma organizzativa del credito cooperativo basata sostanzialmente sulla costituzione, con obbligo di adesione, di gruppi bancari cooperativi. Secondo l'attuale classificazione le Bcc, aderenti per legge a un gruppo, sono classificate 'significant' alla pari di una banca con un attivo superiore ai 30 miliardi di euro, con tutte le pesanti conseguenze di natura regolamentare e di supervisione e l'inevitabile aggravio degli adempimenti".

"In tutto ciò - spiega ancora l'esponente di Centrodestra - si inserisce anche la questione del ruolo e delle prospettive delle banche cooperative e di comunità, in quanto gli standard regolamentari e di supervisione sono impostati sulla base di criteri dimensionali invece che sulla specificità normativa delle varie tipologie delle aziende di credito. In questo modo le Bcc rischiano di vedersi omologare alle banche e ai gruppi di maggiori dimensioni, con modelli di business ben distinti da quello proprio delle banche di comunità, a maggior ragione se mutualistiche come le banche cooperative. Basti pensare che ogni 100 euro di depositi raccolti dalla Bcc, 73 sono reinvestiti nel finanziamento nell'economia dell'area di riferimento della raccolta".

"Il credito cooperativo è una componente originale e fondamentale dell'industria bancaria - ribadisce Morandini - in particolare della nostra regione, dove il sistema delle Bcc è una realtà consolidata, rappresentata da nove istituti di credito operativi nel territorio regionale con 250 sportelli, pari al 29,8% dell'intera rete bancaria regionale, e fonte di occupazione per 1.585 persone".

"Anche in un'ottica di contrasto al fenomeno dello spopolamento dei territori più periferici con il mantenimento almeno dei servizi essenziali nelle aree marginali, diventa importante valutare l'opportunità di intervenire nei confronti del Governo - conclude il consigliere - sollecitando un'azione, per quanto di competenza, diretta a ottenere un adeguamento del quadro regolamentare bancario europeo attraverso la proposta di modifica di alcuni articoli del Regolamento UE 575/2013 e della Direttiva 2013/36/UE, per evitare alle Bcc svantaggi competitivi ingiustificati". ACON/COM/rcm



Edy Morandini e il collega Giuseppe Sibau (Progetto Fvg/Ar)