CREDITO. MORANDINI (PROG FVG/AR): SALVAGUARDARE IL SISTEMA REGIONALE
(ACON) Trieste, 9 nov - "Un intervento sul quadro
regolamentare, risolutivo di una serie di criticità presenti
nella normativa europea di riferimento, il cui superamento
permetterà di migliorare l'operatività delle banche di credito
cooperativo (Bcc). Un'esigenza maturata anche a seguito delle
tante segnalazioni giunte dal mondo del credito cooperativo e
sfociata nella presentazione di una mozione a tutela del sistema".
Lo afferma in una nota Edy Morandini, che di quella mozione è
stato primo firmatario, affiancato dai colleghi del Gruppo
Progetto Fvg per una Regione speciale/Ar, Mauro Di Bert e
Giuseppe Sibau.
"Durante i lavori d'Aula - fa sapere Morandini -, il nostro
documento ha trovato l'adesione del Pd, presentatore di una
mozione similare, attraverso un nuovo testo condiviso,
sostitutivo delle due presentate e accolto all'unanimità.
Attraverso quanto approvato, si sollecita un intervento della
Giunta regionale nei confronti del Governo italiano e del
Parlamento europeo, con il coinvolgimento della Conferenza delle
Regioni e del Comitato europeo delle Regioni, per giungere a una
modifica del quadro vigente delle regole e delle norme di
vigilanza europee sui gruppi bancari cooperativi, al momento
rappresentativo di un pericolo reale per la competitività del
sistema del credito cooperativo anche del Friuli Venezia Giulia e
per un riconoscimento delle forme di proporzionalità che
sostengano adeguatamente la natura mutualistica di cui
all'articolo 45 della Costituzione italiana, oltre che le
peculiarità che qualificano le Bcc quali banche cooperative di
comunità".
"Nelle scorse settimane - ricorda Morandini - una mozione
similare è stata approvata in modo bipartisan anche dal Consiglio
regionale della Lombardia. Con la conversione nella legge 49/2016
del decreto 18/2016, è stata avviata una riforma organizzativa
del credito cooperativo basata sostanzialmente sulla
costituzione, con obbligo di adesione, di gruppi bancari
cooperativi. Secondo l'attuale classificazione le Bcc, aderenti
per legge a un gruppo, sono classificate 'significant' alla pari
di una banca con un attivo superiore ai 30 miliardi di euro, con
tutte le pesanti conseguenze di natura regolamentare e di
supervisione e l'inevitabile aggravio degli adempimenti".
"In tutto ciò - spiega ancora l'esponente di Centrodestra - si
inserisce anche la questione del ruolo e delle prospettive delle
banche cooperative e di comunità, in quanto gli standard
regolamentari e di supervisione sono impostati sulla base di
criteri dimensionali invece che sulla specificità normativa delle
varie tipologie delle aziende di credito. In questo modo le Bcc
rischiano di vedersi omologare alle banche e ai gruppi di
maggiori dimensioni, con modelli di business ben distinti da
quello proprio delle banche di comunità, a maggior ragione se
mutualistiche come le banche cooperative. Basti pensare che ogni
100 euro di depositi raccolti dalla Bcc, 73 sono reinvestiti nel
finanziamento nell'economia dell'area di riferimento della
raccolta".
"Il credito cooperativo è una componente originale e fondamentale
dell'industria bancaria - ribadisce Morandini - in particolare
della nostra regione, dove il sistema delle Bcc è una realtà
consolidata, rappresentata da nove istituti di credito operativi
nel territorio regionale con 250 sportelli, pari al 29,8%
dell'intera rete bancaria regionale, e fonte di occupazione per
1.585 persone".
"Anche in un'ottica di contrasto al fenomeno dello spopolamento
dei territori più periferici con il mantenimento almeno dei
servizi essenziali nelle aree marginali, diventa importante
valutare l'opportunità di intervenire nei confronti del Governo -
conclude il consigliere - sollecitando un'azione, per quanto di
competenza, diretta a ottenere un adeguamento del quadro
regolamentare bancario europeo attraverso la proposta di modifica
di alcuni articoli del Regolamento UE 575/2013 e della Direttiva
2013/36/UE, per evitare alle Bcc svantaggi competitivi
ingiustificati".
ACON/COM/rcm