News


SALUTE. ZALUKAR (MISTO): CRISI P. SOCCORSO TS NASCOSTA TROPPO A LUNGO

09.11.2022
14:39
(ACON) Trieste, 9 nov - "Dopo molti anni di trascuratezza ci si accorge solo oggi che il Pronto soccorso di Trieste è arrivato all'ultimissima spiaggia?".

Se lo chiede attraverso una nota il consigliere regionale Walter Zalukar (Gruppo Misto), aggiungendo che "da tanto tempo le cronache riportavano situazioni di degrado con tempi di attesa infiniti al triage, decine di pazienti (molti anziani e fragili) lasciati in attesa per giorni e un'assistenza a dir poco precaria, senza privacy, nella completa negazione della dignità del malato - come denunciano gli operatori del Pronto soccorso nella lettera alla città. Questa situazione non è di oggi, dura da anni e nulla di serio è stato fatto per cercare di risalire la china del degrado".

"Ora si invocano misure da prendere in pochi giorni o settimane, dopo troppi anni di trascuratezza, complice - continua l'intervento - la negazione dell'esistenza di problemi da parte dei vertici politici e tecnici della sanità. Anzi, i medici e gli infermieri che osavano protestare pubblicamente e, quindi, disturbare il manovratore, venivano additati come reprobi, e non pochi addirittura deferiti all'attività disciplinare. Solo perché dicevano la verità e invocavano rispetto e sicurezza per i malati. Attenzione, però: ciò vale per tutte le strutture sanitarie pubbliche triestine, tranne forse qualche isola felice che, spesso, è tale per buona volontà e sacrificio del singolo professionista, nonostante l'amministrazione".

"Non è quindi solo una crisi del Pronto soccorso: se così fosse, sarebbe un problema contingente e risolvibile. La crisi - prosegue Zalukar - è invece di sistema e riguarda l'intero servizio sanitario della nostra città. Non stupisce che il Pronto soccorso, essendo la prima linea del fronte, risulti la struttura più duramente colpita, quando la sanità non funziona. Il Pronto soccorso è infatti la prima struttura a subire il peggioramento/impoverimento del sistema sanitario pubblico: da un lato, la carenza di letti in ospedale; dall'altra, gli accessi in aumento, perché i malati trovano sempre meno risposte sul territorio e, quindi, non sanno dove rivolgersi se non al Pronto soccorso".

"In questo contesto - conclude la nota - va evitato, come purtroppo diventato di moda, attribuire la colpa agli accessi cosiddetti impropri. Sembra infatti un alibi dare la responsabilità ai cittadini, quando è di chi non sa governare e gestire, mentre sa e fin troppo bene sottofinanziare. Non dimentichiamo che, a Trieste, sono stati soppressi dalla riforma Serracchiani 156 posti letto ospedalieri e chiusi svariati reparti tra Maggiore e Cattinara, senza che vi fosse alcun potenziamento contestuale dell'assistenza territoriale. Una situazione di carenza e disagio mantenuta dall'attuale Amministrazione regionale, alla quale si aggiunge la mancanza di adeguate competenze di pianificazione e gestione". ACON/COM/db



Walter Zalukar (Gruppo Misto)