PRONTO SOCCORSO. COSOLINI (PD): CRITICITÀ A TS, CDX AFFRONTI PROBLEMI
(ACON) Trieste, 10 nov - "La risposta del direttore di Asugi
Antonio Poggiana di fronte al drammatico appello degli operatori
del pronto soccorso lascia interdetti. Che un manager apicale in
servizio in Regione da molti anni e da almeno 4 al vertice
dell'azienda giuliana se la cavi attribuendo la situazione
odierna ai tagli di posti letto di otto anni fa è inaccettabile
per una ragione molto semplice: quei tagli, compensati in Fvg
dall'aumento tra l'altro dei posti nelle Rsa, sono stati
l'adeguamento ad un decreto ministeriale che fissava parametri
nazionali".
Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Roberto
Cosolini (Pd) replicando alle dichiarazioni del direttore
generale dell'Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina
(Asugi), Antonio Poggiana, in merito alle criticità che sta
vivendo il pronto soccorso di Trieste.
"È chiaro che un super manager della sanità pubblica, quando
firma il contratto, accetta di gestire in base alle normative di
riferimento, se non le condivide o non lo ritiene possibile può
decidere di andare a fare altro - spiega il dem. Poggiana le ha
accettate e quindi aveva 4 anni per affrontare i possibili
problemi potenziando i servizi territoriali, lavorando per
evitare la fuga dei professionisti dal pubblico verso il privato,
ascoltando le preoccupazioni e gli allarmi, tenendone conto
invece che manifestare fastidio quando l'esasperazione diventa
protesta pubblica".
"La realtà - continua la nota - è che dietro la superficie
esterna del ritornello ormai rituale del ringraziamento dei
professionisti per i sacrifici c'è un clima aziendale che il
dialogo sembra amarlo poco e le critiche costruttive ancor meno.
Le risorse certo non mancano, tra disponibilità regionali, fondi
del Pnrr ecc., e quindi chi è pagato per far funzionare il
sistema, che vuol dire rendere da un lato adeguato il servizio ai
cittadini e dall'altro migliori le condizioni di chi lavora in
trincea, lo faccia invece che arrampicarsi sugli specchi".
"Se poi ci sono responsabilità politiche nella situazione di oggi
è bene guardare a chi governa la sanità regionale ormai da quasi
cinque anni - conclude Cosolini. È il momento di finirla con il
negare o sminuire i problemi e pensare invece, politica e
tecnici, ad affrontarli: un dovere verso i cittadini e verso chi
quotidianamente in sanità lavora in condizioni sempre più
difficili".
ACON/COM/li