SALUTE. ZALUKAR (MISTO): CRISI PS TS, UN'EREDITÀ PESANTE MAI CORRETTA
(ACON) Trieste, 11 nov - "Il ritorno sulla scena politica di
Maria Sandra Telesca, assessore alla Sanità nella Giunta
Serracchiani, non sembra un bel segnale per le residue speranze
di ripresa della sanità triestina. Forse non molti ricordano il
ruolo che avuto l'allora assessore Telesca nel decadimento del
Sistema sanitario pubblico della nostra città (e non solo): al
suo esordio furono infatti valutati inutili, e quindi soppressi,
reparti d'eccellenza degli ospedali triestini come la 1°
Chirurgica e l'Ortopedia ospedaliera, mentre la Medicina
d'urgenza fu ridotta a mera appendice del Pronto soccorso. In
quell'occasione si riferì ai primari ospedalieri come inutili
poltrone da tagliare".
Lo afferma in una nota il consigliere regionale Walter Zalukar
(Gruppo Misto), aggiungendo che "in tal modo si cancellarono per
i medici triestini concrete possibilità di avanzamento
professionale nella loro città e cominciò l'esodo dei migliori
professionisti verso altri lidi più ospitali. Insieme ai reparti
furono tagliati numerosi posti letto per acuti, che passarono tra
Maggiore e Cattinara da 764 a 608 (quindi, 156 in meno). Oggi ne
vediamo le conseguenze con decine di malati anziani e fragili
costretti per giorni e giorni in barella in Pronto soccorso
nell'attesa di un posto letto con disagi, rischi, sofferenze e
lesioni alla dignità della persona".
"A questo - secondo Zalukar - ha portato il Governo
Serracchiani/Telesca, al quale si è poi appiattita l'attuale
Amministrazione, mancando gli impegni elettorali, il buon senso e
il rispetto per i cittadini. Adesso si tira anche in ballo la
norma nazionale che obbligava il taglio di letti, il dm 70/2015:
è vero, c'era, ma allora perché a Udine i posti letto passarono
da 880 a 880 con saldo zero? E perché nel capoluogo friulano
Telesca inaugurò l'elicottero notturno che non rientrava
minimamente nei parametri di efficienza del dm?".
"Non fu il Governo Serracchiani/Telesca a chiudere la Centrale
operativa118 a Trieste? Cancellando così - continua la nota -
un'eccellenza nel panorama sanitario della nostra città. Dopo i
primi palesi ritardi e disservizi, l'assessore Telesca si
sottrasse a quell'autocritica che oggi chiede ai suoi successori
che, peraltro, dovrebbero fare autocritica, ma per aver seguito
il modello della precedente Giunta".
"Oggi Telesca sembra versare lacrime per come è ridotto il Pronto
soccorso triestino. Mi ricorda il coccodrillo, che piange dopo
aver mangiato la preda, ma è nella sua natura. Infine, stupisce
non poco - conclude Zalukar - che il 3° Polo, che dichiara di
rappresentare il nuovo, riproponga in sanità l'esperienza
Serracchiani/Telesca, facendo venir meno le speranze che molti
triestini riponevano in questo nuovo soggetto politico".
ACON/COM/db