POLITICA FVG. CITTADINI: DIRETTIVO DECADUTO, NO A IPOTESI TERZO POLO
(ACON) Trieste, 15 nov - Da ieri sera, lunedì 14 novembre - si
legge in una nota diffusa dal gruppo dei Cittadini -
l'associazione "Una Regione in Comune" (Cittadini) non ha più un
Consiglio direttivo.
"Quattordici componenti (tra cui due dei quattro vicepresidenti,
il segretario-tesoriere, entrambi i consiglieri regionali, ovvero
Tiziano Centis e Simona Liguori, l'unico sindaco dei Cittadini in
Fvg e diversi consiglieri comunali) - si legge ancora nel
comunicato - hanno rassegnato le dimissioni che unite a quelle
già presentate nelle settimane scorse da un altro membro dello
stesso Direttivo hanno fatto decadere l'intero Consiglio
inizialmente composto da 30 persone. Secondo lo Statuto
dell'associazione (articolo 19), infatti, qualora non resti in
carica la maggioranza del Direttivo, l'intero Consiglio decade e
deve essere convocata senza indugio l'Assemblea dell'associazione
affinchè proceda alla nomina del nuovo Consiglio Direttivo".
"La legge, il nostro statuto e la democrazia - spiegano Centis,
Liguori e gli altri dodici componenti dimissionari - prevedono
ora che sul futuro di un movimento, che tra le altre cose
gestisce migliaia di euro di fondi pubblici, si esprima
l'assemblea dei soci. Qualunque decisione presa e qualsiasi
posizione politica assunta pubblicamente d'ora in avanti e per
conto del vecchio Direttivo non ha alcuna validità giuridica e
meno che meno politica".
"Le prese di posizione dell'ormai ex presidente Bruno Malattia
lette oggi su alcuni quotidiani vanno considerate come una
riflessione fatta a titolo personale - proseguono i dimissionari
- e non certamente in rappresentanza di un'associazione che
nell'ultima assemblea del maggio scorso, lo ricordiamo, ha votato
all'unanimità (compreso Malattia) una linea politica precisa, ben
diversa da quella oggi sponsorizzata da Malattia, che colloca i
Cittadini saldamente nell'ambito del centrosinistra, accanto alle
forze politiche che tradizionalmente lo compongono".
"Le nostre dimissioni - sottolineano i quattordici - sono
arrivate al termine dell'ennesima discussione in cui Malattia,
alzando ancora una volta i toni con un inaccettabile
autoritarismo volto a svilire chi non la pensa come lui, ha
volutamente creato un clima da stadio, arrivando a proporre,
senza accettare la minima mediazione, una linea politica
(alleanza di centrosinistra senza M5S e Open Fvg oppure Cittadini
nel terzo polo) che sovverte completamente le indicazioni
ricevute dall'assemblea".
"Per quanto ci riguarda - si legge ancora nella nota - l'ipotesi
di sedersi al tavolo delle trattative in vista delle elezioni del
2023 soltanto con il Pd e Azione escludendo la presenza del M5S e
delle altre forze politiche di sinistra non è la soluzione adatta
per creare una coalizione potenzialmente vincente. Semmai si
tratta di una proposta divisiva e irrealizzabile, frutto di
calcoli opportunistici e di pressioni politiche esterne alle
quali Malattia ha ceduto. L'idea di percorrere una strada che
porti i Cittadini ad allearsi con il Terzo polo per confluire in
Azione al di fuori del Centrosinistra rappresenta una parte
minoritaria del nostro movimento che, al contrario, sin dalle
origini ha sempre mantenuto un profilo civico di centrosinistra".
"Questa è la nostra identità sulla quale continueremo a costruire
il futuro del movimento. Ci dispiace non essere stati ascoltati
in tutto questo tempo e, soprattutto, che Malattia abbia
rigettato le innumerevoli proposte da noi avanzate per cercare
una sintesi tra i diversi punti di vista. Non ci siamo dimessi
dai Cittadini ma soltanto dal Direttivo dell'associazione -
concludono i quattordici - con lo scopo di riportare in
Assemblea, che è l'organo sovrano, ogni decisione che va presa
democraticamente tenendo conto della volontà degli iscritti.
Continueremo a difendere i valori del civismo e l'indipendenza
dei Cittadini da qualunque partito o lobby che cerchi
maldestramente di impossessarsene".
ACON/COM/fa