ESODO ISTRIANO. ZANIN A FERTILIA: ANCHE DAL MALE PUÒ NASCERE IL BENE
(ACON) Trieste, 19 nov - Un'intensa giornata tra passato e
futuro in Sardegna, dapprima ad Alghero e poi a Fertilia, la
frazione del capoluogo sardo edificata nel 1936 per ospitare
coloni ferraresi e ripopolata nel dopoguerra dagli esuli
d'Istria, Fiume e Dalmazia. Il convegno "Verso Fertilia" ha
infatti ripercorso la caratteristica storia di questo borgo, ma
ha anche aperto un vasto squarcio sul futuro, ospitando la
presentazione del progetto Go2025, con Gorizia e Nova Gorica
capitali europee della cultura.
All'evento ha preso parte anche Piero Mauro Zanin, presidente del
Consiglio regionale del Fvg, che in questi anni ha costruito
rapporti di amicizia e collaborazione con i discendenti degli
esuli istriani presenti in questa località della Sardegna ed è
stato per questo pubblicamente ringraziato da Mauro Manca,
direttore di quell'ecomuseo "Egea-Una luce sulla memoria" che
prende il nome dalla ragazza con la valigia Egea Haffner, nata a
Pola sei anni prima del grande esodo, pure lei presente alla
cerimonia odierna in Sardegna.
Alla presenza di numerose autorità tra le quali Michele Pais,
presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Mario Conocci
sindaco di Alghero e Rodolfo Ziberna, primo cittadino di Gorizia,
Zanin ha lodato "la capacità di integrazione che questa terra ha
dimostrato, accogliendo accanto ai sardi una comunità ferrarese e
gli esuli istriani". "Qui c'è dunque la prova provata - ha
aggiunto la massima carica dell'Assemblea legislativa - che dal
male può nascere il bene se facciamo parlare il cuore e diamo
voce all'umanità che è dentro di noi".
Il presidente ha poi fatto riferimento alla cerimonia della
mattinata in memoria di Norma Cossetto, con la posa di una corona
di fiori nel parco che il Comune di Alghero ha voluto dedicare
alla studentessa italiana vittima dei partigiani jugoslavi nel
1943: "Sono rimasto colpito dalle domande fatte dai bambini a
Egea Haffner sulla casa che era stata costretta a lasciare, e
dalle sue risposte prive di rancore verso chi fece violenza alla
sua famiglia. Gli esuli istriani - ha osservato ancora il
presidente - furono strappati non solo dai loro beni materiali ma
dalla terra in cui erano seppelliti i loro antenati, ed è stato
forse questo lo strazio maggiore".
La lezione della storia va comunque imparata per non ripetere gli
stessi errori: "Bisogna fare in modo - ha sottolineato Zanin -
che quella sofferenza non diventi vana, perché se dimentichiamo
il passato poi le violenze si ripetono, e oggi purtroppo ci sono
altri profughi costretti a fuggire dalle loro case per colpa
della sopraffazione dell'uomo sull'uomo. Ma questa iniziativa -
ha concluso il presidente - è particolarmente bella perché guarda
al futuro, alle giovani generazioni, al punto di caduta finale
che dev'essere la ricerca della pace. Che potrà arrivare solo se
saremo in grado di viverla personalmente, interiorizzando questo
insegnamento". Zanin ha quindi consegnato agli organizzatori la
targa del Consiglio regionale con i simboli delle quattro
province.
Nel corso della giornata è stato poi presentato il libro "La
ragazza con la valigia", alla presenza delle autrici Egea Haffner
e Gigliola Alvisi, e si è parlato del'attività del Presidio della
cultura giuliana-ferrarese-veneta, in rappresentanza delle varie
popolazioni che nel tempo hanno abitato Fertilia.
C'è stato poi un approfondimento su GO2025, con la partecipazione
del sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna. Un progetto culturale di
vasta portata che attirerà su una terra un tempo martoriata dai
confini gli sguardi e l'attenzione di tutta Europa, nell'ottica
del superamento delle antiche divisioni.
A completare la due giorni - che si concluderà domani - anche
approfondimenti sulle lingue perdute a cura di Paolo Demarin,
presidente della Comunità italiana di Sissano in Istria, e sul
cibo come "presidio di identità".
ACON/FA