SALUTE. DA GIAU (PD): RICONOSCIMENTO E RISPOSTE VELOCI A CAREGIVER
(ACON) Trieste, 21 nov - "L'assistenza ad anziani e malati
all'interno dei contesti familiari, che rappresenta indubbiamente
un anello importante dei percorsi di cura integrando i servizi
sanitari regionali e, a volte, sopperendo ad alcune delle loro
carenze, ha bisogno di un riconoscimento formale e sostanziale
sancito da una legge dedicata. Questo non solo per ragioni
utilitaristiche da parte del sistema regionale, ma anche per
garantire l'esigibilità di diritti e risposte a bisogni specifici
di cui i caregiver sono portatori per se stessi, non solo per il
loro assistito. L'auspicio è che il lavoro del comitato ristretto
porti entro breve alle attese e necessarie risposte".
Lo afferma in una nota la consigliera regionale Chiara Da Giau
(Pd), prima firmataria del progetto di legge "Disposizioni per il
riconoscimento, la valorizzazione e il sostegno dei caregiver
familiari", dopo che è stato costituito un comitato ristretto
all'interno della III Commissione consiliare per definire una
proposta di legge condivisa sui caregiver familiari.
"La nostra proposta di legge - spiega la Da Giau - nonostante sia
nata prima che fossero assunti altri provvedimenti, a riguardo a
livello nazionale, tuttavia resta per noi un'occasione per
esercitare l'autonomia regionale cogliendo necessità nuove, anche
peculiari del nostro territorio e della nostra società o che le
vicende legate alla pandemia hanno messo ulteriormente in luce".
"Inoltre - prosegue la dem - la nostra proposta ricalca e
acquisisce esperienze positive già intraprese in altre regioni, a
partire dall'Emilia-Romagna che per prima ha avviato un serio
affiancamento a favore dei caregiver. Gli aspetti su cui
chiediamo di fare una riflessione riguardano innanzitutto la
definizione stessa di caregiver familiare, estendendo quella
nazionale proprio in considerazione dell'evolvere dei contesti
famigliari e comprendendo anche persone che hanno una relazione
affettiva continuativa e stabile con l'assistito al di là dei
legami parentali o di affinità. Vogliamo poi un'attenzione
specifica ai sempre più numerosi giovani caregiver che hanno
necessità di conciliare tempi di studio e di attività di cura".
"E ancora - continua la consigliera - riteniamo necessario
definire un percorso di riconoscimento formale perché la Regione
possa avere piena consapevolezza di tutti i soggetti che svolgono
il ruolo di caregiver ed essere in grado, quindi, di coinvolgerli
a pieno nei percorsi di assistenza e cura di anziani e malati, ma
anche di garantire tutti i servizi necessari al caregiver stesso".
ACON/COM/rcm