PREMIO PARAVAN. EDIZIONE 22 A PAN. ZANIN: ESEMPIO DI SENSO DEL DOVERE
(ACON) Talmassons, 23 nov - Da Toni Capuozzo, giornalista
scrittore che i territori li descrive calandosi nelle loro guerre
e crisi, al tenente colonnello Stefano Vit, comandante della
Pattuglia acrobatica nazionale, che i territori li sorvola
dall'alto con il suo "pony" e con gli altri ragazzi della
formazione. Il premio dedicato a Rinaldo Paravan, fortemente
voluto nel 2018, a 10 anni dalla morte dell'ex sindaco del
piccolo Comune udinese, tanto dall'amministrazione di Talmassons
quanto dagli alpini di cui faceva parte e al quale ha contribuito
in prima persona il presidente del Consiglio regionale, Piero
Mauro Zanin, ha trovato la sua seconda assegnazione.
Dietro la conduzione di Enzo Cattaruzzi, in un teatro
polifunzionale gremito di talmassonesi, penne nere, piloti delle
Frecce Tricolori nelle loro tute blu, volontari della Protezione
civile, primi cittadini di municipalità contermini e lo stesso
presidente Zanin, sono stati toccanti e personalissimi gli
interventi di coloro che hanno ricordato la figura di Paravan,
ricordi ai quali la figlia Cristina ha detto grazie a nome della
famiglia.
Il sindaco Fabrizio Pitton ha parlato dell'eredità politica di
Rinaldo Paravan, il cui padre, Primo, fu sindaco di Talmassons
sino al 1960 e lui ne calcò le orme 30 anni dopo diventando anche
presidente della sezione alpini di Udine e fondando, nel '93, la
sede locale della Protezione civile. "Fu un uomo lungimirante,
amante della famiglia e della sua comunità, che cercò di
avvicinare i ragazzi alla politica", ha ricordato Pitton.
"Che volesse fortemente nuove leve in politica è vero, tant'è che
se ho fatto parte dell'amministrazione talmassonese è proprio
perché Rinaldo impose la presenza di candidati giovani", ha
ammesso il presidente Zanin, che ricorda sempre con orgoglio la
sua crescita istituzionale a Talmassons.
Dell'ex collega ma prima di tutto mentore, Zanin ha parlato in
termini di insegnate della responsabilità, figura visionaria che
gettava il cuore oltre l'ostacolo - "proprio come fate voi,
piloti delle Frecce" ha sottolineato -, un maestro a cui bastava
l'esempio per saper insegnare, uomo di cultura e amante delle
montagne, che gli ha trasmesso non solo il rispetto per la
politica ma anche l'amore per l'alpinità. E che ha anche voluto
che la storia di Talmassons restasse impressa per sempre nelle
pagine di un libro, "un desiderio che esprime l'amore per la
propria terra e che io oggi, da presidente dell'istituzione che
più rappresenta i cittadini del Friuli Venezia Giulia, imito
aprendo le porte alla sede consiliare regionale alle piccole case
editrici e agli artisti locali, a tutti coloro che rappresentano
ed esaltano i nostri territori".
"Perché non serve cercare modelli e miti lontano da noi, li
abbiamo qui e Rinaldo era uno di questi", ha detto il presidente
concludendo con una certezza: "Sono sicuro che incontrerò ancora
i suoi occhi nel mio percorso di vita".
Capuozzo ha raccontato delle sue esperienze con i conflitti nei
Balcani e ha affermato che "nessuna guerra ha mai lasciato un
mondo migliore di quello che ha trovato, perciò non ci si deve
mai chiedere a cosa serva una guerra". Riferendosi, poi, al
riconoscimento del premio Paravan alle Frecce Tricolori, ha
commentato che "il premio ora vola alto perché ha scelto persone
che rappresentano e parlano di amore per la Patria, una parola
che oggi sembra diventata scomoda e che neppure il presidente
della Repubblica pronuncia più, dice Paese". Per Capuozzo,
inoltre, "il fatto che la Pan si trovi a Rivolto fa rendere i
suoi piloti un po' friulani. E dietro le figure che formano in
cielo c'è sacrificio, volontà di farcela, ricerca della
perfezione e affiatamento di gruppo, tutti valori che si trovano
anche negli alpini, perché da solo non vai da nessuna parte".
Dal comandante Vit sono, quindi, giunte parole di stima e
ringraziamento per coloro che hanno pensato di premiare la Pam
come portavoce dei valori incarnati in Rinaldo Paravan e nelle
penne nere, e si è detto contento che, finalmente, dopo lo stop
obbligato causa pandemia ("noi siamo dei generatori di
assembramenti, quindi non potevamo esibirci", ha scherzato)
l'attività della pattuglia sia ricominciata appieno. "Quest'anno
abbiamo avuto circa 25mila spettatori, per il 2023 cercheremo di
fare ancora meglio perché l'Aeronautica militare festeggia 100
anni e il piano è ambizioso e ci vedrà impegnati in tutte le
Regioni d'Italia, con uno spettacolo aereo oppure un sorvolo", ha
assicurato.
ACON/RCM