IRAN. STRISCIONE "DONNA VITA LIBERTÀ" SU FACCIATA CR FVG TS E UD
(ACON) Trieste, 23 nov - Prima una mozione, presentata dalla
consigliera regionale Maddalena Spagnolo e poi sottoscritta da
tutti i Gruppi e approvata dall'Aula all'unanimità il 3 ottobre
scorso, ora uno striscione sulla facciata principale del Palazzo,
quella che guarda a piazza Oberdan, a Trieste, con la scritta
"Donna Vita Libertà" e appeso per dare un contributo ulteriore
alla posizione di condanna contro il regime di Teheran
dell'associazione iraniana laica intitolata alla giovane vittima
Neda Dey.
Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, come già quello
della Lombardia e, ha auspicato la Spagnolo, si spera presto
anche altri consessi istituzionali regionali, ha aderito
all'iniziativa sin da subito. Il presidente Piero Mauro Zanin e
il vicepresidente Stefano Mazzolini, affiancati dai consiglieri
Chiara Da Giau, la stessa Spagnolo, Furio Honsell, Nicola
Conficoni e dall'assessore regionale alla Cultura, Tiziana
Gibelli, hanno incontrato Baharak Darvishi e Taher Djafarizad,
dissidenti iraniani che vivono da anni in Fvg e fanno parte di
Neda Day.
I due attivisti si definiscono "la voce dei giovani, delle donne
e degli uomini in Iran che si oppongono alle discriminazioni e ai
maltrattamenti".
"Si tratta di manifestazioni che ormai non riguardano più solo le
donne - ha commentato il presidente Zanin - ma stanno
coinvolgendo anche i più giovani, gli studenti e non da meno
uomini adulti. L'Iran è un Paese dove la parola libertà è
divenuta un'espressione su cui si sta morendo. E noi dobbiamo
segnalarlo, fosse anche attraverso uno striscione. Però in questi
giorni anche appartenenti alle Forze armate e alla polizia locali
stanno prendendo le distanze dal regime, perciò c'è in atto una
situazione reale e vasta di protesta".
"Ecco che oggi a Trieste ma anche venerdì 25, Giornata
internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne,
presso la sede consiliare di Udine, in via Prefettura 10 - ha
reso noto Zanin -, esponiamo lo striscione di sensibilizzazione
propostoci dall'associazione presieduta da Taher Djafarizad".
Soddisfazione del prosieguo dell'attenzione del Consiglio Fvg
verso chi prova disappunto per ciò che sta accadendo in Iran e
vuole manifestare vicinanza alle donne che lottano per la difesa
dei diritti della popolazione, è stata quindi espressa dalla
consigliera Spagnolo. "Uno striscione è un modo semplice, ma
immediato, di dimostrare questa vicinanza doverosa e
significativa", ha commentato.
"Stiamo parlando della rivoluzione femminile, di coloro che una
volta erano ai margini dell'Iran e oggi, invece, sono in prima
fila", ha commentato Djafarizad, che ha evidenziato anche il
recente rifiuto della squadra di calcio iraniana di cantare
l'inno nazionale.
"A oggi, gli unici Paesi che hanno preso una posizione netta - ha
aggiunto con Baharak Darvishi - sono stati Gran Bretagna,
Germania, Francia, Danimarca, Svezia, Norvegia, mentre l'Italia
ancora tentenna. Noi attendiamo che si esprima quanto prima, lo
chiedono tutti i connazionali iraniani che vivono in Italia".
"Anche per le vie brevi contatteremo il ministro degli Esteri, a
cui abbiamo già inviato la nostra mozione, per sollecitare una
risposta", ha garantito il presidente del Consiglio riaffermando
che "la pervicacia del popolo iraniano sta risvegliando le menti
e l'attenzione di tutto il mondo. Mi auguro che chi leggerà
quanto scritto su questo striscione, sarà quantomeno stimolato a
porsi delle domande sui sacrifici che sta facendo quella
popolazione per diritti umani che sono di tutti noi".
ACON/RCM-fc
I partecipanti all'esposizione dello striscione in piazza Oberdan, a Trieste
Lo striscione sulla facciata del Consiglio regionale, a Trieste
Baharak Darvishi e Taher Djafarizad, dell'associazione Veda Day
Lo striscione Donna Vita Libertà
Ancora i partecipanti all'esposizione dello striscione Donna Vita Libertà