VIOLENZA DONNE. MORANDINI (PROG FVG/AR): FILM A REANA PER RIFLETTERE
(ACON) Trieste, 24 nov - Il dramma della violenza di genere, in
particolare la brutale realtà delle violenze perpetrate ai danni
delle persone più fragili, nelle immagini del cortometraggio
"Uruguay" della regista e sceneggiatrice esordiente Andrea
Simonella.
Si tratta di un film girato per larga parte in Friuli Venezia
Giulia, tra Lignano Sabbiadoro, Udine e Villa Tissano, prodotto
da Falco Produzioni con il sostegno di CrediFriuli, i Consorzi
del prosciutto di San Daniele e per la tutela del formaggio
Montasio e di diversi imprenditori friulani. La pellicola sarà
protagonista dell'evento organizzato all'auditorium comunale di
Reana del Rojale in occasione della Giornata internazionale per
l'eliminazione della violenza contro le donne, domenica 27
novembre alle 18.30, un debutto per la pellicola dal momento che
sarà la prima proiezione pubblica in regione. Lo annuncia, in una
nota, il gruppo consiliare di Progetto Fvg/Ar.
Nel programma della serata anche la presentazione del libro
"Ultimo appuntamento sul Tagliamento" di Daniele Paroni.
Promotore dell'evento, assieme alla locale amministrazione
comunale, il consigliere regionale Edy Morandini (Progetto
Fvg/Ar), che ha affiancato la produzione del film sin dalla sua
prima presentazione in Consiglio regionale nella primavera del
2021.
"Si tratta di un progetto che affronta una tematica necessaria di
riflessione, anche a fronte dei purtroppo frequenti casi di
cronaca. La tutela delle persone fragili deve essere obiettivo
non solo della politica, ma della società intera": così il
consigliere Morandini spiega il suo impegno a supporto del
progetto cinematografico.
Il cortometraggio, patrocinato dal Consiglio regionale del Friuli
Venezia Giulia e presentato a settembre nell'ambito degli eventi
abbinati alla Mostra del Cinema di Venezia, premiato con diversi
riconoscimenti, racconta la storia di Adele, giovane ragazza
ricoverata in un reparto psichiatrico, abusata più volte da un
infermiere, una verità che verrà a galla solo alcuni anni dopo.
"Un film che vuole essere un monito, ma anche un messaggio di
speranza per tutte le donne vittime di violenze - conclude
Morandini - perché non siano prigioniere della paura".
ACON/COM/fa