SALUTE. ZALUKAR (GM): CRISI PRONTO SOCCORSO CATTINARA, MANCA STRATEGIA
(ACON) Trieste, 25 nov - "L'attuale profonda crisi del Pronto
soccorso (Ps) dell'ospedale triestino di Cattinara è maturata in
anni di trascuratezza che riguarda l'intero servizio sanitario
della città. Non basta il piano concordato tra Azienda sanitaria
Asugi e sindacati per risolvere il problema, i 5 punti del piano
sembrano di per sé inadeguati".
Lo scrive in una nota il consigliere regionale del Gruppo Misto,
Waltrer Zalukar, che del piano racconta i dettagli.
"L'attivazione, entro metà dicembre, di 20 posti letto e, a
stretto giro, di altri 20 - esordisce Zalukar - per i pazienti
che hanno una necessità di cura a bassa intensità clinica e
medio-alta assistenziale, pare essere l'anticipo dell'ospedale di
comunità. Ma non si supplisce con questo alla carenza generale di
posti letto per acuti dopo i tagli prodotti dalla riforma
Serracchiani-Telesca, che ne ha ridotto il numero da 764 a 608,
ben 156 in meno. E con 40 letti di ospedale di continuità, che è
una specie di Rsa, si pensa di risolvere? È un semplice
palliativo che darà qualche sollievo per un mese, forse due. E
poi?".
"Il secondo punto - rposegue il consigliere - prevede il
miglioramento dei percorsi in area medica e internistica,
portando da 7 a 15 i posti letto giornalieri per i ricoveri. Ma è
una manovra comunque sbagliata, perché lo sbarramento ai ricoveri
non dovrebbe semplicemente esistere. Non si può accettare che
raggiunto il numero di 15 ricoveri il malato che ne ha bisogno
non venga ricoverato e resti in barella per ore o giorni. È
contro ogni buon senso, contro la salute dei malati, contro la
norma, in quanto il medico di Pronto soccorso a cui solo compete
la decisione sul ricovero e ne ha la responsabilità non può
essere impedito a ricoverare da un regolamento inventato da
qualche burocrate. Sono stato primario del Pronto Soccorso e
allora queste limitazioni non erano neppure concepibili, e del
resto mai le avrei accettate, né di giorno, né di notte. E così i
pazienti che arriveranno dopo il quindicesimo ricovero
continueranno a restare in barella, con quel che ciò comporta in
termini di rispetto della sicurezza e della dignità del malato".
"Il terzo punto è il potenziamento del servizio di trasporto
secondario per accelerare le dimissioni. Significa qualche
ambulanza in più ed è una manovra sicuramente efficace - ammette
Zalukar -, perché eviterà agli anziani ore e ore di attesa
dell'ambulanza. Ma occorreva la denuncia plateale di tutto il
personale del Pronto soccorso per pensarci?".
"La stessa cosa si può dire per l'opera di ampliamento
dell'attuale struttura, di 250 metri quadrati. La ristrettezza
degli ambienti del Ps era ben nota, perché non si è pensato prima
visto che c'erano gli spazi per farlo? E soprattutto quando si
prevede la conclusione? E poi c'è il problema della sicurezza:
ben venga una sorveglianza fissa dalle 22 alle 6 del mattino come
prevista dal quinto punto, ma le restanti 16 ore? Perché non pare
che solo dopo le 10 di sera si scateni la violenza - afferma
sarcastico il consigliere - e che questa sparisca ai primi raggi
del sole, come i vampiri. Forse si potrebbe fare qualcosa di più".
"Questi sono i cinque punti che dovrebbero attenuare le criticità
del Ps di Cattinata, ma sono provvedimenti buttati là, senza una
strategia. E allora perché non ampliare la vision e riprendere i
piani di valorizzazione dell'ospedale Maggiore, sempre di
Trieste, attualmente assai poco e mal utilizzato? Il Maggiore
opportunamente riorganizzato sarebbe un vero e proprio polmone
per il Pronto soccorso (e poi per le torri quando e se ci sarà la
ristrutturazione)".
ACON/COM/rcm