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SALUTE. ZALUKAR (MISTO): SOCCORSI, PAGHIAMO DI PIÙ E ARRIVIAMO TARDI

28.11.2022
10:54
(ACON) Trieste, 28 nov - "La crisi del sistema di soccorso della nostra regione pare ormai inarrestabile, ritardi e disservizi si susseguono, anche se le risorse non mancano, ma il loro utilizzo non pare seguire sempre criteri di efficienza ed efficacia". Lo sottolinea, in una nota, il consigliere regionale del Gruppo Misto, Walter Zalukar.

"Ad una interrogazione dello scorso giugno che chiedeva chiarimenti sulla nuova convenzione del servizio di elisoccorso notturno - prosegue il consigliere - era seguita una risposta assai vaga dell'assessore competente. Alla fine, la convenzione è stata rinnovata per 5 anni con un costo di oltre 10 milioni di euro, ma non è noto se ci sia o meno un'analisi del rapporto costo-efficacia per sostenere una spesa così elevata".

"Concettualmente - si legge ancora nel comunicato - l'impiego dell'elicottero anche di notte dovrebbe rappresentare un arricchimento della rete di emergenza, ma lo è solo se utilizzato in modo appropriato al fine di accorciare i tempi di soccorso rispetto ai mezzi di terra. Sembra paradossale, ma i tempi sono risultati sensibilmente più lunghi, in quanto i voli notturni hanno vincoli di sicurezza che penalizzano la velocità degli interventi e rallentano di fatto l'azione di soccorso".

"Vista la tendenza ad ignorare il fenomeno - continua Zalukar -ho ritenuto doveroso, a tutela dei malati e nel rispetto della buona amministrazione, approfondire questa problematica con uno studio sull'attività dell'eliambulanza notturna. Per questa analisi ho esaminato le schede missione dell'elisoccorso notturno dal 1° gennaio al 30 aprile 2022, tramite accesso agli atti dall'amministrazione competente".

"Sono in totale 47 - riferisce ancora il consigliere - i voli effettuati nel quadrimestre preso a campione per valutare l'efficacia del servizio, ovvero la capacità di produrre l'effetto e i risultati voluti o sperati, nonché l'efficienza, ovvero l'abilità di raggiungere l'obiettivo impiegando le risorse minime indispensabili".

"Sotto il profilo dell'efficacia - sottolinea Zalukar - il risultato è sconcertante: il tempo di soccorso, ovvero il tempo che intercorre dal momento della chiamata al momento dell'arrivo sul paziente, risulta pari a 40-45 minuti, mentre il tempo medio per il trasporto in ospedale è di 35-40 minuti, quindi il tempo medio complessivo tra allarme e ospedalizzazione è di 1 ora e 20 minuti, che sembra esageratamente lungo visto che la maggior parte dei target del campione esaminato si trovano a 30-40 km dall'ospedale".

"Bisogna ricordare che nelle patologie tempo-dipendenti, come politrauma, infarto acuto di cuore, ictus, emorragie, il tempo di ospedalizzazione è determinante quoad vitam et valetudinem. Nell'infarto acuto di cuore ogni ritardo, anche di pochi minuti - dichiara ancora il consigliere - significa un pezzo di cuore salvato in meno, e le stesse considerazioni possono farsi per il cervello in caso di ictus ischemico, come per il traumatizzato il cui tempo di arrivo in sala operatoria può fare la differenza tra vita e morte".

"Ma sono stati registrati anche voli francamente inutili come quello effettuato la notte del 2 marzo per trasportare un paziente non urgente da Trieste a Gorizia. I costi per l'elisoccorso notturno - informa ancora Zalukar - ammontano a oltre 2.400.000 di euro all'anno, 800mila al quadrimestre; quindi, la spesa media di ciascuna missione del campione esaminato ammonta a 17.000 euro, comprese le missioni non terminate perché inutili (10 voli, pari al 20%) e i trasferimenti tra ospedali, come quello non urgente tra Trieste e Gorizia (al costo di 340 euro al chilometro)".

"Piuttosto che avere una rete di automezzi medicalizzati capillarmente distribuita sul territorio e tale da garantire tempistiche adeguate, si sono investite tutte queste risorse sul mezzo aereo. Così l'esiguità del numero di automediche esistenti nella nostra regione lascia in sofferenza vaste aree, soprattutto montane come l'Alto Friuli e la Carnia, ma anche costiere, come Grado e territori limitrofi", si legge ancora nella nota.

"La riforma Serracchiani Telesca prevedeva complessivamente 6 automediche per l'intero territorio del Friuli Venezia Giulia, 1 per ogni 200 mila abitanti, oggi ne sono attive solo 5. Il Ministero della Salute (DM 70/2015) - continua il consigliere - indica l'esigenza di avere un mezzo di soccorso avanzato ogni 60.000 abitanti, la nostra regione dovrebbe poter contare su 20 automezzi medicalizzati al posto di 6".

"Ho presentato una mozione alla Giunta regionale perché si impegni a rivedere il sistema di soccorso al fine di rimediare finalmente ai disservizi e ritardi di soccorso e ad assicurare un uso più ragionevole delle risorse disponibili. Credo - conclude Zalukar - che siamo l'unica regione al mondo che paga tanto di più per arrivare tanto più tardi". ACON/COM/fa



Walter Zalukar (Gruppo Misto)