BILANCIO. III COMM, OK A MANOVRA. RICCARDI: 113 MLN IN PIÙ PER SANITÀ
(ACON) Trieste, 29 nov - La manovra di bilancio per il 2023
prevede 113 milioni in più per il sistema sanitario. Lo ha
annunciato il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo
Riccardi, ai consiglieri della III Commissione radunati in aula
dal presidente Ivo Moras (Lega) per il parere sul Defr e l'esame
delle parti di competenza dei tre disegni di legge finanziari.
Una discussione che si è conclusa con il via libera a maggioranza
alla manovra: sì del Centrodestra, no di Open Sinistra Fvg,
astensione degli altri gruppi di Opposizione.
Dei 113 milioni aggiuntivi rispetto al bilancio del 2022, 63
riguardano gli investimenti (che passano dai 27 milioni dell'anno
scorso agli attuali 90,4 milioni), più di 46 l'attività corrente
e poco più di 3 il sociale (da 196,1 a 199,3 milioni). Per un
budget complessivo che ammonta a 2 miliardi e 895 milioni, al
netto di ulteriori interventi che potrebbero arrivare con gli
emendamenti che verranno presentati durante l'esame finale in I
Commissione integrata e nelle giornate d'Aula. Tra i quali
Riccardi ha anticipato "una norma che finalizza il Fondo sociale
a beneficio dei servizi dei Comuni" mettendo a disposizione una
ventina di milioni complessivi per consolidamento sociale,
inclusione e attuazione dei Lea (Livelli essenziali di
assistenza). "Sono soddisfatto - è la sintesi politica del
vicegovernatore - delle scelte finanziarie della Giunta in quanto
il sistema-salute vede aumentare in modo significativo le proprie
risorse su parte corrente e investimenti".
Non leggono allo stesso modo queste cifre i due consiglieri del
Pd intervenuti nel corso del dibattito. Dapprima Nicola Conficoni
ha osservato che "i numeri andrebbero confrontati non tanto con i
fondi stanziati all'inizio dell'anno ma con quelli resi
disponibili alla fine del 2022 dopo le manovre di assestamento.
Anche perché - ha aggiunto l'esponente dem - siamo di fronte a
un'inflazione molto alta, che mangia il potere d'acquisto. La
spesa sociale, ad esempio, aumenta solo dell'1-2 per cento e non
copre questo gap. Lo stesso vale per le aziende sanitarie alle
prese con il rincaro dei costi energetici".
Il tema finanziario è stato approfondito dal collega di gruppo
Roberto Cosolini: "Alla fine del 2021 abbiamo approvato una
manovra che prevedeva un'incidenza della spesa sanitaria pari al
59% sul totale, in linea con le proporzioni degli anni
precedenti. Ma i vari assestamenti nel corso dell'anno - ha
aggiunto il consigliere del Pd - hanno portato solo 200 milioni
in più al comparto, a fronte di interventi complessivi superiori
al miliardo di euro, tanto che sul bilancio assestato l'incidenza
della sanità è scesa al 51,5%. E questo potrebbe essere persino
virtuoso, se non vivessimo per tanti motivi un periodo di
emergenza". Constatato che la manovra per il 2023 riporta
l'incidenza della sanità al 57,2-57.3% sul totale, la proposta di
Cosolini è "di aggiungervi altri 90-100 milioni, per raggiungere
di nuovo il 59% e intervenire su alcuni aspetti con maggiore
efficacia e immediatezza. Con una priorità: aiutare le fasce di
popolazione in difficoltà a causa di inflazione e caro energia".
Pur giudicando "interessanti le riflessioni di Cosolini",
Riccardi ha fatto notare come "nelle ultime legislature la
preoccupazione della Regione era quella di non diventare una
grande azienda sanitaria" e che "l'andamento della spesa
sanitaria in Fvg è in linea con la tendenza a livello nazionale".
Il vicegovernatore ha poi ricordato "la grande partita aperta
della trattativa con il Governo in sede di Commissione Salute
delle Regioni. Su caro-prezzi e varie code del Covid, il sistema
Regioni rivendica a livello nazionale 4,6 miliardi, mentre lo
Stato ce ne ha finora assegnati solo 1,6. E su questo punto noi
aspettiamo 60 milioni. Mi sento comunque di ribadire che nessuno
in questi anni è stato lasciato solo, e che molte altre Regioni
hanno bilanci sanitari peggiori. Ricordo anche che in cinque anni
abbiamo fatto il quadruplo degli investimenti rispetto alla
legislatura precedente".
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) è invece intervenuto per porre
il tema delle Case della salute e per domandare quanta parte
degli investimenti andrà "a contrastare l'obsolescenza delle
attrezzature". Mentre Andrea Ussai (Movimento Cinque stelle) ha
posto l'accento sul problema del personale: "I sindacati dicono
che difficilmente si riusciranno a pagare tutte le ore di
straordinario, e sappiamo che tanti operatori hanno lasciato in
questi anni il servizio pubblico proprio a causa di questi
mancati pagamenti". Ussai ha chiesto poi maggiore attenzione sul
contrasto al gioco d'azzardo ("Manca ancora una delibera di
Giunta o un regolamento che consentano di distribuire i fondi per
la riconversione dei locali che rinunciano alle slot machines"),
sulla revisione del Piano di emergenza-urgenza e sul capitolo
relativo all'eliminazione delle barriere architettoniche.
"Non è onesto - ha replicato Riccardi - attribuire al solo Fvg il
problema della fuga dei dipendenti dal sistema pubblico, né
ricondurlo unicamente a un problema di soldi, perché concerne in
realtà le condizioni di vita dei professionisti e una serie di
regole che vanno al di là delle competenze delle Regioni.
Ribadisco che il vero problema è trovare personale: anche se
abbiamo moltiplicato il numero delle borse di studio, non abbiamo
un numero di professionisti sufficiente per coprirle".
ACON/FA-li
A destra, il presidente della III Commissione, Ivo Moras (Lega).. Al suo fianco il vicegovernatore, Riccardo Riccardi
Roberto Cosolini (a destra) e Nicola Conficoni, consiglieri del Pd
I banchi del M5S con Ilaria Dal Zovo e Andrea Ussai
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) e, accanto a lui, Simona Liguori (Cittadini)
Un momento del voto sui documenti finanziari in III Commissione