BILANCIO. MORETUZZO (PATTO): MOLTE RISORSE MA IDEE POCHE E CONFUSE
(ACON) Trieste, 1 dic - "Risorse disponibili notevoli, ma
nessuna priorità definita, anzi le urgenze sono largamente
trascurate rispetto alle criticità della sanità regionale, del
mondo delle autonomie locali e della transizione energetica".
È questa, come si legge in una nota, l'opinione del capogruppo
del Patto per l'Autonomia Massimo Moretuzzo sulla manovra di
bilancio 2023, oggi all'esame della I Commissione, ben sapendo
che "sicuramente subirà ancora modifiche importanti ad opera
degli emendamenti depositati o in fase di deposito, come da
prassi".
Tanti i punti interrogativi, e una certezza, sempre secondo
Moretuzzo: "La manovra è lontana dal mettere in atto i
cambiamenti necessari all'attuale assetto del sistema regionale e
dall'intraprendere quel cambiamento di paradigma auspicato da più
parti e che sarebbe possibile con una certa sicurezza
economico-finanziaria. Eppure non vediamo segnali in questa
direzione. Sul tema della transizione energetica continuiamo ad
esprimere preoccupazione. Apprendiamo dello sblocco di Fvgreen,
ma non si intuisce la direzione di marcia. Si annuncia
l'elaborazione di una strategia per lo sviluppo sostenibile entro
fine anno, un documento di straordinaria importanza per tutto il
territorio regionale, ma siamo a dicembre e non c'è ancora
neanche una bozza di cui discutere".
Il capogruppo del Patto esprime perplessità sulle risorse
stanziate per l'installazione di impianti da fonti rinnovabili
per le aziende: "Quante risorse saranno disponibili e quando?
Ormai viviamo di annunci, cui regolarmente gli assessori in aula
non sanno dare spiegazioni puntuali". Ed evidenzia che "persino
nella Nota di aggiornamento del Defr, il Documento di economia e
finanza regionale, mancano elementi che dovrebbero essere
essenziali, come la necessità di disciplinare con una nuova legge
regionale il piano degli appalti oppure la descrizione della
strategia sugli investimenti rispetto al patrimonio immobiliare
della Regione".
"Si continua - conclude Moretuzzo - a non dare risposte ai
piccoli Comuni: nessuna azione è stata programmata a loro favore,
eppure, è noto a tutti, i piccoli municipi arrancano nel
tentativo di garantire i servizi, a causa della carenza di
personale. Per questa ragione, ci sono 700 milioni fermi nelle
casse dei Comuni per opere non cantierate".
ACON/COM/fa