BILANCIO. ZALUKAR (MISTO): OCCASIONE MANCATA PER RINASCITA SSR
(ACON) Trieste, 16 dic - "Sul fatto che, quello in discussione,
sia un disego di legge di stabilità ricco non ci sono dubbi, ma è
anche fuor di dubbio che per la sanità si sarebbe potuto fare di
più. E poi rimane l'interrogativo su come saranno gestite queste
risorse: si cercherà finalmente di conformarsi ai principi di
efficienza ed efficacia, anche per evitare gli sprechi? Poiché
guardando al recente passato e al presente ci sono fatti che
preoccupano".
Lo afferma in una nota Walter Zalukar, consigliere regionale del
Gruppo Misto.
"Un esempio su tutti - fa sapere Zalukar - è la gestione delle
liste di attesa: se per recuperare l'enorme mole di prestazioni
arretrate aggravata dal Covid è stata corretta l'iniezione di
danaro per comprare prestazioni dal privato, la mancanza di
politiche coordinate in questo campo sta conducendo a un pozzo
senza fondo, ovvero si spendono tanti soldi ma i tempi di attesa
restano infiniti".
"Altro esempio - aggiunge il consigliere - rischia di essere il
Piano nazionale di ripresa e resilienza, che prevede ospedali di
comunità, case della comunità, centrali operative territoriali,
ovvero contenitori sanitari calati dall'alto la cui efficacia è
tutta da dimostrare, mentre è certo il costo astronomico delle
strutture e del relativo fabbisogno di personale, che neppure si
sa con precisione come dovrebbe essere impiegato, ammesso che si
trovi".
Ecco che per Zalukar "si avverte la mancanza di una visione
complessiva di sanità. L'impressione è che si faccia il
'compitino a casa', volta per volta e spesso male, ma che manchi
una coralità degli interventi. Manca un piano di riqualificazione
degli ospedali, anche al fine dell'umanizzazione delle cure.
Sembra che il Covid non abbia insegnato niente. Si continuano a
progettare strutture dove si fa poco o nulla per proteggere
seriamente dalle infezioni, dove non c'è privacy, dove il
malato è privato finanche degli affetti familiari, e la stessa
dignità della persona viene calpestata".
"Manca la valorizzazione dei piccoli ospedali, sempre promessa
negli annunci e dimenticata nei fatti. Eppure se ci fosse reale
capacità di pianificazione, nella vision di una sanità futura
queste strutture avrebbero un ruolo essenziale nella rete
ospedaliera regionale, e anche le popolazioni della montagna
potrebbero uscire dall'attuale abbandono di cure e assistenza.
Manca una seria politica del personale, dove questo sia
valorizzato piuttosto che indotto a scegliere di lavorare in
regioni più empatiche e generose. Medici e infermieri sembrano
essere considerati meri fattori di produzioni e non le risorse
più preziose che ha un'azienda sanitaria. Manca - conclude
Zalukar - la vision di un'efficiente ed efficace rete
dell'emergenza dove si sono create sacche di vuoto pressoché
assoluto e situazioni di spreco a dir poco vergognose. La nostra
è, forse, l'unica regione al mondo dove il soccorso si paga tanto
di più per arrivare tanto più tardi".
ACON/COM/rcm