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MONTAGNA. ZANIN A CONVEGNO SAF: DEFINIRE INSIEME STRATEGIA PER FUTURO

19.12.2022
15:0
+++Il presidente alla presentazione della rivista alpinistica In Alto: "Serve tregua tra forze politiche"+++ (ACON) Udine, 19 dic - Duemilanovecentonovantasei soci e almeno altrettante idee nella testa. Che la Società alpina friulana sia una realtà in salute lo si capisce dai numeri, ma anche dalla ricchezza dei temi che affronta In Alto, la storica rivista associativa - nata addirittura nel 1890 - presentata oggi in una sala di via Brigata Re, a Udine, stracolma di iscritti.

Dai ghiacciai alla fusione fredda, dalle preoccupazioni sul Carso che brucia alla transizione verso l'ecomobilità, dalla terapia forestale alla geodiversità, dalle dinamiche e problematiche connesse al boom di "seniores" sui sentieri di montagna al ricordo di don Pierluigi Di Piazza uomo di montagna, fino a un ritratto di Caterina Percoto nell'inedita veste di escursionista, il numero 102 della rivista diretta da Alessandra Beltrame spazia su molti e diversi fronti del fenomeno montagna, confermando la vastità di interessi della storica associazione guidata dal presidente Enrico Brisighelli, che si propone come interlocutrice anche al mondo della politica.

E proprio di questo si è parlato nel corso della mattinata con il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, e il sindaco di Udine, Pietro Fontanini, nelle vesti di padrone di casa. E se Fontanini si è focalizzato sul progetto della nuova palestra di roccia, "di grande qualità e di grande impegno finanziario - ha detto - e destinata a diventare un importante punto di incontro", a Zanin è stato posto il tema, impegnativo, del futuro della montagna, sullo sfondo delle polemiche sulle nuove strade e sullo sviluppo dei poli sciistici.

"Noi non siamo un'associazione ambientalista - ha premesso Brisighelli - ma chiediamo di essere sentiti in vista dell'elaborazione delle scelte. In generale, credo che non dobbiamo fare della montagna una giostra, e che nelle Alpi ci siano almeno 300 impianti da smontare. Siamo altresì convinti che non abbia senso riempire le montagne di strade. E mi permetto anche di dire che il Giro d'Italia ha bisogno del Lussari, non il Lussari del Giro".

Argomentazioni alle quali Zanin ha risposto proponendo "una tregua tra le forze politiche, divise spesso anche trasversalmente su questi temi, in vista della definizione di una visione strategica della montagna". "L'auspicio - ha proseguito il presidente della massima assemblea legislativa - è quello di inquadrare un modello di sviluppo, che sia il turismo o l'artigianato oppure l'agricoltura di qualità, e avviare politiche di sistema, evitando le decisioni parcellizzate e coinvolgendo tutti i portatori di interesse".

"Personalmente - ha detto ancora Zanin, invitando all'equilibrio e all'attenzione verso le diverse esigenze - non ho visioni rigide e ideologiche. Ma, a proposito delle strade, invito a riflettere sul fatto che le condizioni di vita in montagna non possono rimanere quelle di cent'anni fa, se vogliamo che la gente continui a vivere nelle terre alte e nelle zone interne della regione".

Nello specifico, Zanin è convinto che "artigianato e agricoltura di qualità possano essere una opportunità, così come la gestione del bosco, per evitare che gli austriaci vengano a prendere il nostro legno. In ogni caso - ha concluso il presidente - noi non dobbiamo pensare solo alle esigenze degli alpinisti ma anche a chi vive in montagna, individuando tutti insieme, al di là delle appartenenze politiche, un chiaro modello di sviluppo. È questo l'impegno che mi sento di prendere in vista della prossima legislatura". ACON/FA-rcm



L'intervento del presidente Piero Mauro Zanin a Udine. A destra, il presidente della Società alpina friulana, Enrico Brisighelli
La consegna degli ultimi numeri della rivista Saf al presidente Zanin
La sala della Saf e il tavolo dei relatori, in via Brigata Re a Udine