MONTAGNA. ZANIN A CONVEGNO SAF: DEFINIRE INSIEME STRATEGIA PER FUTURO
+++Il presidente alla presentazione della rivista alpinistica In
Alto: "Serve tregua tra forze politiche"+++
(ACON) Udine, 19 dic - Duemilanovecentonovantasei soci e
almeno altrettante idee nella testa. Che la Società alpina
friulana sia una realtà in salute lo si capisce dai numeri, ma
anche dalla ricchezza dei temi che affronta In Alto, la storica
rivista associativa - nata addirittura nel 1890 - presentata oggi
in una sala di via Brigata Re, a Udine, stracolma di iscritti.
Dai ghiacciai alla fusione fredda, dalle preoccupazioni sul Carso
che brucia alla transizione verso l'ecomobilità, dalla terapia
forestale alla geodiversità, dalle dinamiche e problematiche
connesse al boom di "seniores" sui sentieri di montagna al
ricordo di don Pierluigi Di Piazza uomo di montagna, fino a un
ritratto di Caterina Percoto nell'inedita veste di escursionista,
il numero 102 della rivista diretta da Alessandra Beltrame spazia
su molti e diversi fronti del fenomeno montagna, confermando la
vastità di interessi della storica associazione guidata dal
presidente Enrico Brisighelli, che si propone come interlocutrice
anche al mondo della politica.
E proprio di questo si è parlato nel corso della mattinata con il
presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, e il
sindaco di Udine, Pietro Fontanini, nelle vesti di padrone di
casa. E se Fontanini si è focalizzato sul progetto della nuova
palestra di roccia, "di grande qualità e di grande impegno
finanziario - ha detto - e destinata a diventare un importante
punto di incontro", a Zanin è stato posto il tema, impegnativo,
del futuro della montagna, sullo sfondo delle polemiche sulle
nuove strade e sullo sviluppo dei poli sciistici.
"Noi non siamo un'associazione ambientalista - ha premesso
Brisighelli - ma chiediamo di essere sentiti in vista
dell'elaborazione delle scelte. In generale, credo che non
dobbiamo fare della montagna una giostra, e che nelle Alpi ci
siano almeno 300 impianti da smontare. Siamo altresì convinti che
non abbia senso riempire le montagne di strade. E mi permetto
anche di dire che il Giro d'Italia ha bisogno del Lussari, non il
Lussari del Giro".
Argomentazioni alle quali Zanin ha risposto proponendo "una
tregua tra le forze politiche, divise spesso anche
trasversalmente su questi temi, in vista della definizione di una
visione strategica della montagna". "L'auspicio - ha proseguito
il presidente della massima assemblea legislativa - è quello di
inquadrare un modello di sviluppo, che sia il turismo o
l'artigianato oppure l'agricoltura di qualità, e avviare
politiche di sistema, evitando le decisioni parcellizzate e
coinvolgendo tutti i portatori di interesse".
"Personalmente - ha detto ancora Zanin, invitando all'equilibrio
e all'attenzione verso le diverse esigenze - non ho visioni
rigide e ideologiche. Ma, a proposito delle strade, invito a
riflettere sul fatto che le condizioni di vita in montagna non
possono rimanere quelle di cent'anni fa, se vogliamo che la gente
continui a vivere nelle terre alte e nelle zone interne della
regione".
Nello specifico, Zanin è convinto che "artigianato e agricoltura
di qualità possano essere una opportunità, così come la gestione
del bosco, per evitare che gli austriaci vengano a prendere il
nostro legno. In ogni caso - ha concluso il presidente - noi non
dobbiamo pensare solo alle esigenze degli alpinisti ma anche a
chi vive in montagna, individuando tutti insieme, al di là delle
appartenenze politiche, un chiaro modello di sviluppo. È questo
l'impegno che mi sento di prendere in vista della prossima
legislatura".
ACON/FA-rcm
L'intervento del presidente Piero Mauro Zanin a Udine. A destra, il presidente della Società alpina friulana, Enrico Brisighelli
La consegna degli ultimi numeri della rivista Saf al presidente Zanin
La sala della Saf e il tavolo dei relatori, in via Brigata Re a Udine