SALUTE. OK III COMMISSIONE A PROGRAMMA ASSISTENZA TERRITORIALE FVG
+++Via libera a regolamento contributi ricoveri cani e gatti+++
(ACON) Trieste, 19 dic - La III Commissione permanente
presieduta da Ivo Moras (Lega), riunita a Trieste nell'aula
consiliare, ha espresso parere favorevole a maggioranza sulle
deliberazioni della Giunta regionale incentrate, rispettivamente,
sul Programma regionale dell'assistenza territoriale e sul
Regolamento per la concessione dei contributi per
l'ammodernamento, l'acquisto e la costruzione di nuove strutture
per il ricovero di cani e gatti.
Se nel secondo caso (definito dalla direzione competente un atto
dovuto per fare chiarezza a 12 anni di distanza dall'adozione del
precedente regolamento sulle norme per il benessere e la tutela
degli animali di affezione), sono stati necessari pochi minuti
senza alcuna discussione generale (nessun voto contrario,
astenuti i dem Mariagrazia Santoro e Roberto Cosolini con Furio
Honsell di Open Sinistra Fvg), il primo provvedimento legato al
comparto della salute ha richiesto invece una lunga fase
illustrativa, seguita da un altrettanto impegnativa sezione
dedicata alle richieste di approfondimento da parte dei
consiglieri.
Non ha invece avuto seguito la richiesta avanzata a inizio lavori
dagli stessi Honsell e Cosolini, insieme a Walter Zalukar (Gruppo
Misto), di rimandare a una futura seduta l'esplicitazione del
parere, rivendicando la necessità di approfondire la conoscenza
di un testo complesso e articolato. Per la delibera 1.896,
quindi, ai no di Cosolini, Santoro, Honsell e Zalukar, hanno
fatto eco le astensioni di Ilaria Dal Zovo e Andrea Ussai (M5S).
Il vicegovernatore Fvg con delega alla Salute, Riccardo Riccardi
(competente anche in materia di Politiche sociali e Disabilità),
ha precisato che "recepiamo semplicemente un decreto
ministeriale. Si tratta di un atto ricognitivo che definisce un
aggiornamento degli standard previsti dal precedente dm 71 del
ministero della Salute. Il più recente dm 77/2022 stabilisce,
altresì, che tutte le Regioni si adeguino alle nuove
disposizioni, applicando gli standard e declinando alcuni
elementi in merito alla capacità interpretativa della propria
realtà".
I modelli standard per lo sviluppo dell'Assistenza territoriale
nel Servizio sanitario nazionale (Ssn) traggono spunto dalle
indicazioni fornite delle singole Aziende sanitarie regionali e,
alla luce della grande quantità di dati da verificare, ha
richiesto una lunga fase elaborativa. Il documento si
caratterizza da una prima sezione riservata all'Analisi di
contesto - Bisogni di salute nel territorio regionale (Analisi
demografica e dello stato di salute della popolazione e
Organizzazione dell'assistenza territoriale), seguita da una
seconda incentrata sulla Riorganizzazione della rete
territoriale. Una terza parte riguarda, invece, l'Integrazione
sociosanitaria e il coordinamento con gli altri servizi non
delineati nel dm 77/2022, per chiudere con i Fabbisogni di
personale per il funzionamento dei servizi e i Piani di
formazione, nonché la Sintesi delle azioni e un Cronoprogramma
delle attività con le Modalità di governo e di monitoraggio delle
azioni di riorganizzazione.
L'obiettivo è quello di fornire una garanzia di cura, oltre a un
equilibrio tra la risposta ai bisogni e l'attendibilità dei
setting organizzativi, sostenibile sia in termini epidemiologici
che di risorse umane, valorizzando le buone pratiche
organizzative e funzionali. Alcune parti sono facoltative, altre
vincolanti e altre ancora si possono lasciare a un momento
successivo. I prossimi passi saranno costituiti dai monitoraggi
strutturali sull'avanzamento del programma.
Il nuovo modello di assistenza territoriale in attuazione del dm
77 prevede, tra i punti focali, le Case della comunità (modelli
Hub e Spoke, ora affincati anche dai Punti Salute di Comunità),
l'Infermiere di famiglia (interfaccia tra cittadino e sistema
sanitario), il lavoro integrato in luoghi di cura condivisi, la
Centrale operativa territoriale (Cot) e il Punto Unico di accesso
(Pua). Non rientrano nel discorso la residenzialità per gli
anziani e la disabilità.
Questi alcuni indicatori forniti per il Friuli Venezia Giulia:
Case di comunità Hub - Asugi 6, Asfo 6 e Asufc 10 (totale 22);
Case di comunità Spoke - Asugi 5, Asfo 1 e Asufc 4 (10); Punti
Salute (ex case di Comunità Spoke) - Asugi 0, Asfo 9 e Asufc 12
(21); Centrali operative - Asugi 4, Asfo, 3 e Asufc 5 (12);
Ospedali di Comunità - Asugi 74 posti letto, Asfo 62 e Asufc 105
(251).
In sede di dibattito, le richieste di dettaglio e specificazione
hanno infine riguardato il cronoprogramma in termini di risorse
umane e la differenza tra Case di comunità Spoke e Punti salute
(il dem Nicola Conficoni), l'esistenza di un piano B in attesa
dell'attivazione del nuovo modello nel 2026 e i gradi di
autonomia regionale (Santoro), i settori della prevenzione, della
metodologia, della telemedicina e della salute mentale (Honsell)
e l'apparente assenza di una riforma sanitaria e di una visione
complessiva verso un punto d'arivo (Zalukar), nonché le risorse,
le tempistiche e la progressività per colmare gli organici,
insieme all'attenzione per le zone periferiche (il pentastellato
Andrea Ussai).
ACON/DB-fc