SALUTE. USSAI (M5S): PROGRAMMA ASSISTENZA TERRITORIO COMPITINO DEL CDX
(ACON) Trieste, 20 dic - Astensione del Movimento 5 Stelle sul
Programma regionale dell'assistenza territoriale, affrontato ieri
in III Commissione consiliare.
Il commento dei pentastellati arriva, in una nota, dal
consigliere regionale Andrea Ussai: "Un documento tecnico in cui
il Centrodestra si è limitato a fare i compiti per casa su un
tema in cui, in questi cinque anni, non ha avuto nessuna visione
politica, se non svuotare le funzioni dei distretti e affidare i
servizi ai privati".
"Secondo l'assessore alla Salute, Riccardo Riccardi - aggiunge
Ussai -, la delibera è un atto di ricognizione per applicare la
normativa statale per ottenere le risorse, ma negli anni non sono
state affrontate le numerose criticità relative alla
valorizzazione e al deficit di personale, come confermato dalla
fuga del personale dal pubblico e dalla bocciatura dei nostri
emendamenti alla Stabilità dove chiedevamo più risorse aggiuntive
regionale per coprire le carenze legate al Covid e gli
straordinari richiesti ai professionisti".
"Considerato che per le nuove strutture previste dal Piano
nazionale di ripresa e resilienza (Case della comunità e Punti
salute di comunità, Centrali operative territoriali e ospedali di
comunità), serviranno da 1.400 a 1.700 operatori - spiega Ussai
-, il rischio è di non riuscire a coprire i servizi necessari per
farle funzionare, creando delle scatole vuote o cambiando
etichetta ad ambulatori già attivi, come già accaduto con i CAP
di epoca Serracchiani. Da ottobre 2021 chiediamo un'audizione con
i sindacati delle professioni sanitarie sul tema degli organici,
ma chi governa la sanità regionale continua a non ascoltare chi
solleva le criticità".
"Del nuovo personale da reperire, 402 sono infermieri di famiglia
o di comunità da formare, ma nel Programma manca il
fisioterapista di comunità che avevamo introdotto noi nella
riforma sanitaria. Lo stesso documento ammette la necessità di
ulteriori approfondimenti sulla disponibilità di operatori, così
come dell'utilizzo della telemedicina e del ruolo dei consultori
- aggiunge l'esponente del M5S -. La sfida principale delle Case
della comunità sarà il coinvolgimento dei medici di medicina
generale, ma non è stato organizzato alcun confronto per trovare
un accordo integrativo in questo senso. La sensazione è che si
attendano passivamente indicazioni dal Governo".
"Infine, per rispondere alle esigenze di salute in zone a bassa
intensità abitativa, la Regione propone dei Punti salute di
comunità. Queste strutture - conclude Ussai - sono previste
soltanto nelle Aziende sanitarie Friuli Occidentale e Friuli
Centrale, Asfo e Asufc, mentre sarebbe necessario estendere anche
ad altre zone carenti, come ad esempio a Prosecco, in modo da
garantire la prossimità di servizi anche nel Carso triestino e
non solo vicino a zone già servite".
ACON/COM/rcm