ENTI LOCALI. OPPOSIZIONI: NO CORALE ALLA REINTRODUZIONE DELLE PROVINCE
(ACON) Trieste, 10 gen - "No alla restaurazione delle Province.
È la posizione condivisa dalle Opposizioni in Consiglio regionale
in merito alla proposta di legge costituzionale 19 'Modifiche
alla legge costituzionale 31 gennaio 1963, n. 1 (Statuto speciale
della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia) in materia di enti
locali', oggi all'esame della V Commissione consiliare".
Lo fanno sapere, in una nota, tutti i consiglieri di Minoranza,
che si dicono "fortemente critici sul ripristino degli enti
intermedi voluto dal Centrodestra, che afferma in sostanza, con
la nuova architettura istituzionale, il fallimento della
precedente riforma, intrapresa dalla Maggioranza, che ha visto la
costituzione degli Enti di decentramento regionale (Edr) nel
percorso di superamento delle Unioni territoriali intercomunali
(Uti)".
"Davvero i cittadini e le imprese di questa regione non sentivano
il bisogno di nuovo assessori e nuovi consiglieri provinciali e
di ulteriori livelli burocratici. Mentre l'Europa ci invita a
ragionare per funzioni e sviluppa modelli innovativi di area
vasta, il presidente Fedriga e l'assessore Roberti ci riportano
nel passato rispolverando le Province inventate da Napoleone
Bonaparte", afferma Francesco Russo (Pd), sottolineando che
"arrivare con questa proposta all'ultimo mese della legislatura
dimostra la natura puramente elettoralistica del provvedimento".
"È sintomatico - sostiene Mauro Cappozzella, capogruppo del
Movimento 5 Stelle - che le difficoltà strutturali che il sistema
Regione si trova ad affrontare ad oggi sono rappresentate dalla
sanità e in particolare dalla sanità territoriale, che di fatto è
stata azzerata, e le infrastrutture, ma nessuna delle due è stata
mai una competenza delle Province, la cui rinascita non apporterà
dunque alcun beneficio. E che la riforma degli enti territoriali
sia sostanzialmente fallita lo rappresenta il fatto che le
Comunità di montagna non funzionano, quelle di pianura nemmeno
sono partite e gli Edr li possiamo definire enti ancora in cerca
di autore".
"Ricostituire le Province com'erano prima della loro abolizione è
un errore. Si tratta di un ritorno al passato - commenta
Giampaolo Bidoli (Patto per l'Autonomia) -, risultato della
mancanza di una visione per il futuro, necessaria per affrontare
le criticità del presente. Penso, in particolare, ai Comuni,
ridotti ormai allo stremo, che non beneficeranno in nessun modo
della riforma voluta dal centrodestra e, anzi, pagheranno ancora
una volta lo scotto di scelte calate dall'alto". Per istituire le
Province elettive, "sarà necessario un passaggio in Parlamento,
contrariamente a quanto sosteneva la maggioranza". Per Bidoli, in
alternativa a quello che definisce l'"ennesimo poltronificio
della Giunta Fedriga, sono auspicabili forme diverse di
riorganizzazione delle autonomie locali".
"Siamo contrari alla reintroduzione dell'ente Provincia. Non
porterà soluzioni e semplificazioni per i Comuni e i cittadini -
afferma Tiziano Centis (Civica Fvg) -. Non darà risposte per
migliorare la gestione dei servizi sanitari. Non darà risposte
per migliorare la qualità e la situazione della viabilità del
nostro territorio. I Comuni devono avere risposte e risorse per
migliorare i servizi verso i propri cittadini e non un ulteriore
ente che incaglia e rende tutto più complicato".
"Sono contrario alla proposta di legge costituzionale statutaria
della Giunta Fedriga che prevede la reintroduzione in Friuli
Venezia Giulia delle Province elettive. Per una Regione piccola e
poco popolosa come la nostra - dichiara Furio Honsell (Open
Sinistra Fvg) -, un livello di area vasta quale quello delle
Province storiche è superfluo. Andrebbe piuttosto fatta una
riforma che dia maggiore autonomia alle Comunità di Comuni (ex
Uti). Il livello che manca in regione è quello sovracomunale. Ma
mantenere l'attuale polverizzazione del territorio in oltre 200
Comuni e sperare che 4 nuovi enti permettano di superare
l'attuale deficit di coordinamento è impossibile. Le nuove
Province sono solo una manovra per aumentare le poltrone".
ACON/COM/rcm