COMMERCIO. AUDIZIONI IN II COMM: PLAUSO A BINI PER REVISIONE NORMATIVA
(ACON) Trieste, 11 gen - Un plauso per le modalità operative
preliminari e massimo apprezzamento anche per i risultati della
revisione della legge regionale 29/2005 (Normativa organica in
materia di attività commerciali e di somministrazione di alimenti
e bevande. Modifica alla legge regionale 2/2002 Disciplina
organica del turismo) sono stati espressi dai principali
portatori di interesse intervenuti nel corso dei lavori della II
Commissione consiliare, presieduta da Alberto Budai (Lega) e
riunita a Trieste nell'emiciclo di piazza Oberdan.
I rappresentanti delle Amministrazioni locali, delle Camere di
commercio, delle imprese, degli esercenti e dei sindacati si sono
ritrovati in sintonia nel manifestare il loro parere positivo sul
provvedimento nel corso di un'audizione che ha coinvolto anche
l'assessore regionale ad Attività produttive e Turismo, Sergio
Emidio Bini, incentrata sulle tematiche relative al disegno di
legge 181 e le modifiche alla lr 29/2005.
La norma, reduce dal via libera unanime da parte del Consiglio
delle Autonomie locali (Cal), sarà ora oggetto di esame da parte
della stessa II Commissione e, infine, da parte dell'Assemblea
legislativa regionale nella seduta già fissata per martedì 31
gennaio. I suoi 47 articoli prevedono un intervento normativo per
adeguare, attualizzare e razionalizzare la disciplina ai principi
di liberalizzazione introdotti a livello statale e
sovranazionale. Lo scopo è quello di regolare l'esercizio delle
attività commerciali e di somministrazione di alimenti e bevande,
riducendo i tempi procedimentali e il numero degli adempimenti.
Bini ha esplicitamente parlato di "una manutenzione straordinaria
su una legge ormai datata, caratterizzata da interventi
modificativi ai quali farà seguito un iter attuativo molto
veloce. È la prima pietra della necessaria riforma del terziario
- così la ha definita - attesa per la prossima legislatura,
reduce da una concertazione spinta e importante con Anci,
operatori, associazioni di categoria e sigle sindacali". Tre i
pilastri evidenziati dall'assessore: semplificazione e
ammodernamento della legge; abrogazione di norme in contrasto con
quelle vigenti, sia a livello di Comunità europea che nazionale;
commercio sulle aree pubbliche.
Parte in presenza e parte in modalità telematica, si sono quindi
succeduti i portavoce di numerose realtà regionali. A partire da
Elena Pellaschiar (Confcommercio e Camere di Commercio) che ha
detto di aver apprezzato "il metodo di concertazione che ha
tenuto conto delle esigenze delle varie categorie. Non si tratta
di uno stravolgimento e, in assenza di punti di frizione, ben
accogliamo la semplificazione di una burocrazia spesso tra i
freni principali per le aziende".
Anche Francesco Buonopane (Filcams Cgil) ha fatto riferimento ai
numerosi confronti avvenuti con l'assessore, definendo
"condivisibile l'aggiornamento del testo di legge. Sarà però
importante che la semplificazione non pregiudichi la capacità di
controllo da parte della Pubblica amministrazione, anche
attraverso un solido rapporto con Cciaa ed Enti locali". Dorino
Favot, presidente regionale dell'Associazione nazionale Comuni
italiani (Anci), ha ritenuto l'impianto normativo proposto "utile
per agevolare l'attività imprenditoriale attraverso la
semplificazione, anche da chi deve rilasciare o controllare (come
i Comuni) le attività commerciali. Si tratta di un passaggio
fondamentale in un'ottica di sviluppo locale".
Francesco Cantù (Federdistribuzione) ha evidenziato la
partecipazione attiva dei suoi uffici "nel corso di tutto l'iter.
Bene l'impostazione generale del ddl, speriamo che ora tale
modello virtuoso possa trovare spazio anche in altre Regioni.
Abbiamo inoltrato alcune segnalazioni per ulteriori miglioramenti
dell'impianto e restiamo a disposizione per lavorare in futuro
anche sull'urbanistica". Luca Nardone (Confartigianato) si è
invece concentrato "sulle nuove disposizioni in materia di
e-commerce e su una definizione di somministrazione qui
migliorata, strumento per rendere meno frequenti i contenziosi.
Sono stati introdotti anche termini come room food e room
restaurant".
Ancora sul fronte sindacale, Matteo Calabrò (Uil), condividendo
la linea, ha aggiunto che "come parti sociali siamo molto attenti
al tema dell'equità per i lavoratori. È necessario intervenire
anche sulla liberalizzazione delle aperture e degli orari: il
risultato è tanta concorrenza con l'abbassamento qualità nella
vita degli operatori". Gregory Massa (Goia Fenapi) ha fatto
seguito esprimendo "soddisfazione per modifiche che permetto la
circolazione dei beni aziendali. Anche il rinnovo delle
concessioni per il commercio sulle aree pubbliche fa piacere,
perché andrà a risolvere i problemi riscontrati in alcuni Comuni.
Tuttavia, servono linee guida molto precise".
Disco verde anche da parte dei sindaci del Friuli Venezia Giulia
che, attraverso Francesca Papais (presidente del Cal), hanno
plaudito "alla semplificazione dei procedimenti e
all'eliminazione di alcune ridondanze. Importante anche la
precisione nella definizione delle varie fattispecie di
commercio. L'auspicio è ora quello di rinforzare i distretti del
commercio attraverso adeguati finanziamenti". Cristiano Pizzo
(Cisl) ha infine commentato che "il settore aveva bisogno di un
intervento di aiuto e ammodernamento. Il comparto è cambiato
moltissimo e la sezione relativa all'e-commerce si rivela
innovativa, una delle prime a livello nazionale".
Tra i consiglieri presenti, il dem Sergio Bolzonello ha chiesto
chiarimenti in merito al commercio ambulante sulle aree pubbliche
e a un "adeguato dosaggio tra festività, domeniche e chiusure: le
aperture, infatti, non aiutano i fatturati e neppure i
lavoratori". Contrario alla liberalizzazione delle aperture anche
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), concentrato "sulla tutela
delle anzianità nelle aree mercatali e delle categorie a km zero,
nonché sull'arricchimento delle dotazioni negli spazi deputati
dai Comuni alla vendita".
Dal canto suo, il pentastellato Cristian Sergo ha aperto una
parentesi sulle limitazioni all'insediamento di grandi strutture
di vendita e la necessità di prevedere l'obbligo di assumere
personale in difficoltà, ampliando i temi alle vendite
promozionali e ai contenuti dei cartellini sulle categorie
merceologiche.
ACON/DB-fc