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SALUTE. OK UNANIME III COMM A PDLN DEFICIT ATTENZIONE E IPERATTIVITÀ

12.01.2023
16:17
+++Moras (Lega): ne soffre il 5 per cento degli alunni. Ussai (M5S): fare in fretta+++

(ACON) Trieste, 12 gen - Parte dal Friuli Venezia Giulia in maniera convinta e trasversale una nuova iniziativa legislativa che mira a rafforzare le azioni e i provvedimenti legati alle necessità sanitarie, educative e sociali dei sempre più numerosi soggetti alle prese con un disturbo da deficit di attenzione e iperattività.

La III Commissione presieduta da Ivo Moras (Lega), riunita a Trieste nell'aula consiliare, ha infatti espresso parere favorevole all'unanimità alla proposta di legge nazionale 17 che contiene disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone affette da Ddai e/o Adhd.

Il documento, del quale Moras era stato promotore e primo firmatario (affiancato dagli altri esponenti del Carroccio, ai quali si era successivamente unito anche il collega Edy Morandini di Progetto Fvg/Ar), vedrà lo stesso presidente anche in qualità di relatore unico in sede di esame conclusivo da parte dell'Assemblea legislativa. Solo allora potrà essere avviata la seconda fase di un iter che prevede il successivo approdo della norma anche a livello di ministero della Salute, per uniformare il modo di affrontare la patologia attraverso una legge nazionale di riferimento.

I 10 articoli della pdln 17 mirano a tutelare chi deve affrontare una patologia che, se diagnosticata per tempo, permette a chi ne è affetto e alla sua famiglia di condurre una vita dignitosa. Si tratta di un disturbo del neurosviluppo che si presenta precocemente e ha pesanti ricadute sul funzionamento individuale, socio-emozionale e accademico, includendo difficoltà di attenzione e di concentrazione, di controllo degli impulsi e del livello di attività, agendo diversamente su bambini di sesso maschile e femminile. Se non adeguatamente individuato, può portare a esiti drammatici per l'individuo, la famiglia e anche la scuola.

L'ottica di intervento, tuttavia, non si limita alla presa in carico del bambino, ma vuole altresì accompagnarlo in un percorso di vita che lo faccia sentire il più possibile accettato dalla società e non emarginato perché ritenuto ingestibile. Oltre al riconoscimento del disturbo come patologia invalidante, l'articolato prevede misure di supporto volte a garantire l'integrazione sociale, scolastica e lavorativa, l'adozione di uno specifico Piano nazionale, l'istituzione di appositi centri regionali, la creazione di una rete dei servizi e di un comitato tecnico-scientifico volto al monitoraggio e alla verifica. Tutto questo attraverso la collaborazione e l'integrazione dei settori pubblici della sanità e dell'assistenza sociale con la cooperazione sociale e il terzo settore.

Il pronunciamento è arrivato dopo l'intervento del consigliere Andrea Ussai (M5S) che ha auspicato, grazie anche all'unanimità di giornata, sviluppi celeri "prima davanti al Consiglio regionale Fvg e poi a livello nazionale. Sarà comunque necessario vigilare su entrambi i fronti in prospettiva di una reale applicazione dei contenuti inseriti nella delicata proposta di legge".

Visibilmente soddisfatto, a fine lavori, il leghista Moras che, annunciando la disponibilità da parte dell'onorevole Massimiliano Panizzut a farsi carico della promozione del provvedimento a livello ministeriale, ha ricordato le audizioni già archiviate con associazioni e operatori del settore.

"Nel corso dei numerosi incontri, compresi quelli con i docenti delle scuole primarie, è emerso - ha evidenziato - che almeno un alunno per classe ha questo tipo di disturbo, per un 5% complessivo. Sono quindi evidenti i problemi per l'allievo che ha difficoltà a essere ricompreso nel gruppo e, in mancanza di persone adeguatamente formate, anche per gli insegnanti nel proseguire l'attività didattica".

"Senza dimenticare - ha concluso Moras - le ricerche più recenti che associano alla popolazione delle carceri un bacino di soggetti colpiti tra il 25 e il 45%. È quindi necessario intervenire in maniera omogenea a livello nazionale: questa è una norma generale e astratta, ma costituisce comunque un punto di partenza per procedere verso una presa in carico delle persone, necessaria e propedeutica all'inclusione, nonché al miglioramento della loro qualità di vita". ACON/DB-fa



La III Commissione riunita nell'aula consiliare
Ivo Moras (Lega), presidente della III Commissione
Andrea Ussai (M5S)
La III Commissione durante il voto unanime alla pdln 17