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COMMERCIO. II COM: OK A DDL 181, DISCUSSIONE SU REQUISITI CIBO SAGRE

17.01.2023
14:28
+++La norma proposta da Bini approvata a maggioranza, le Opposizioni si astengono+++ (ACON) Trieste, 17 gen - Presieduta dal leghista Alberto Budai, la II Commissione ha approvato a maggioranza - con il voto favorevole di tutto il Centrodestra e l'astensione dei gruppi di Opposizione - il ddl 181 in materia di commercio. Il via libera è giunto al termine di un confronto pacato, che si è acceso solo su un emendamento di Cristian Sergo (M5S), poi ritirato, relativo alla somministrazione di alimenti e bevande in occasione di sagre ed eventi temporanei.

L'assessore di riferimento, Sergio Emidio Bini, ha preannunciato il parere favorevole ad alcune proposte giunte dai consiglieri di minoranza, dando fin da subito il via libera a un emendamento di Sergo sull'equiparazione delle sanzioni tra commercio in sede fissa e su area pubblica, e anche a una richiesta del dem Enzo Marsilio relativa alla commercializzazione dei prodotti di malga, da far rientrare nel bando sul recupero del patrimonio malghivo. Accolta anche una correzione richiesta da Leonardo Barberio (FdI) sull'ampliamento del riconoscimento a locale storico per alcuni settori, tra i quali la lavorazione artistica tradizionale e l'abbigliamento su misura.

I temi prettamente politici sono emersi nel corso della discussione generale, introdotta da una sintetica illustrazione di Bini. "Questo disegno di legge - ha spiegato l'assessore - attua una manutenzione straordinaria della legge regionale del 2005 con l'obiettivo fondamentale di semplificare e ridurre le spese burocratiche delle imprese, abrogare le norme in contrasto con leggi comunitarie e nazionali, nonché riorganizzare il commercio su aree pubbliche. Viene invece rimandato alla prossima legislatura un intervento più sostanziale sulla legge".

Una scelta criticata da Sergio Bolzonello. "Ci aspettavamo - ha replicato il consigliere del Pd - un ddl più strutturato, di riforma, come era stato annunciato ai tempi di SviluppoImpresa, mentre il vero approccio al tema viene rimandato: lo metto perciò nella casella delle cose non fatte in questa legislatura". Pur ammettendo "di condividere molte delle modifiche proposte", Bolzonello ha osservato che "resta il tema delle aperture e chiusure nei giorni di festa: ricordo che, a suo tempo, il compromesso delle 20 domeniche consentiva ai lavoratori del comparto di poter stare in famiglia almeno con una certa ciclicità. Su questo tema presenteremo un emendamento, anche se so bene - ha aggiunto l'esponente dem - che verrebbe comunque bocciato a livello nazionale. Ma io sono convinto che in alcune situazioni bisognerebbe buttare il cuore oltre l'ostacolo".

Protagonista del dibattito anche con la presentazione di numerosi emendamenti, nella maggior parte dei casi ritirati per approfondimenti su richiesta della Giunta, il pentastellato Sergo ha espresso la preoccupazione che "alcune modifiche proposte si possano trasformare in ulteriore liberalizzazione e non solo in una semplificazione. Ad esempio quando si prevede la possibilità di vendere nelle fiere anche a chi non ha l'autorizzazione al commercio in aree pubbliche. E anche su urbanistica e viabilità, nonostante l'assessore rimandi a interventi successivi, mi sembra che venga favorita la nascita di ulteriori strutture commerciali medio-grandi, di certo non ben viste dai piccoli commercianti".

Tra gli esempi portati da Sergo vi è, come si diceva, la possibilità di somministrare alimenti e bevande anche in assenza di requisiti professionali in occasione di attività temporanee come le sagre. "Allora si abbia il coraggio di aprire a tutti e sempre - ha osservato il consigliere M5S - perché chi vuole aprire un ristorante deve avere rigorosi requisiti". "C'è una norma nazionale che lo stabilisce - ha replicato Bini - e questo vale solo per alcune attività. E poi facciamo attenzione: le sagre sono una ricchezza per il Friuli Venezia Giulia".

Parole condivise da Mauro Di Bert, capogruppo di Progetto Fvg-Ar ("Articolo in linea con i tempi, si parla di circostanze temporanee", ha rimarcato), dal presidente di Commissione, Budai ("Qualcuno si metta nei panni dei presidenti di queste associazioni, alle prese con tanti oneri e norme"), dallo stesso Bolzonello ("In Friuli la sagra rientra più nel sacro che nel profano") e dal leghista Lorenzo Tosolini ("Chi lavora in sagra partecipa a corsi periodici di aggiornamento, e servono molte altre autorizzazioni").

È stato invece il capogruppo di Forza Italia, Franco Mattiussi, pur favorevole alla norma, a portare un po' d'acqua al mulino di Sergo: "In linea generale dovrei essere d'accordo con lui, perché sappiamo che chi prepara pranzi e bevande può anche causare danni alla salute del cliente, ma nella nostra meravigliosa regione anche chi non ha l'attestato di operatore del settore svolge questo compito in modo accurato. È bene comunque limitare queste possibilità a manifestazioni brevi, e sarebbe opportuno che almeno chi richiede l'autorizzazione avesse l'attestato di frequenza ai corsi di settore".

Considerazione ripresa da Sergo nella sua replica: prima di ritirare l'emendamento, l'esponente M5S ha invitato a "non strumentalizzare le mie parole, dicendo che così si attaccano le sagre. Se non volete seguire me, almeno seguite la soluzione proposta da Mattiussi".

Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha invece posto, in termini generali, il problema della tutela "di mercati ambulanti e fiere, importanti per la coesione sociale, anche con il miglioramento dei servizi attinenti" e della promozione "dei prodotti agricoli a chilometro zero, patrimonio da sostenere". Il consigliere è invece critico "sui distributori automatici, che in molti casi distribuiscono il cosiddetto cibo spazzatura e bevande ricche di zuccheri, a lungo andare potenzialmente pericolose per la salute: in queste strutture andrebbe imposto qualche prodotto sano". "Ci sono - ha replicato l'assessore - distributori automatici che vendono prodotti locali come il frico".

Bini ha anche risposto, con l'ausilio dei suoi uffici, a Bolzonello che gli aveva sottoposto il problema della procedura aperta sul mercato di Pordenone: "Va chiarito che non può esserci retroattività nell'applicazione di questo ddl. Tuttavia, visto che quella procedura è sospesa, nessuno adesso può vietare al Comune di Pordenone di fare riferimento al testo attuale". È emerso infatti che il Municipio pordenonese ha chiesto di recente alla Regione la conferma di questa possibilità. ACON/FA-db



L'assessore Sergio Emidio Bini (primo da destra), accanto al presidente della II Commissione, Alberto Budai (Lega)
Cristian Sergo (M5S)
Sergio Bolzonello (Pd)
Franco Mattiussi (Forza Italia) a colloquio con Leonardo Barberio (FdI) e Lorenzo Tosolini (Lega) durante la seduta della II Commissione
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg)