VIABILITÀ. COMITATO NO A BRETELLA EST AQUILEIA ASCOLTATO IN CR FVG
(ACON) Trieste, 26 gen - Aquileia e 500 dei suoi abitanti
chiedono ascolto: a loro, che si faccia la cosiddetta Bretella
Est per Cervignano, proprio non va.
A rappresentarli davanti al presidente del Consiglio regionale,
Piero Mauro Zanin, e ai capigruppo Mauro Bordin (Lega), Diego
Moretti (Pd), Franco Mattiussi (FI), Massimo Moretuzzo (Patto per
l'Autonomia), Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) e al consigliere
Cristian Sergo (M5S), si è posta una delegazione del Comitato
Aquileia Beni comuni, coordinata da Lodovico Nevio Puntin, noto
alla politica per essere stato per 20 anni sindaco della
cittadina udinese a cominciare dal 1975 e consigliere provinciale
per due lustri a partire dal 1990.
Da Puntin e dalla relazione disposta dal Comitato si è appreso
che "della realizzazione di una viabilità esterna, per sgravare
via Giulia Augusta e l'attraversamento dei siti archeologici,
Foro romano in primis, si parla da decenni, ma non si è mai
andati oltre ipotesi di tracciato. Invece nel 2011, con
l'approvazione di una variante al Piano regolatore (Prgc) da
parte del Consiglio comunale, si delinea un tracciato che
collegherebbe la strada regionale 352, a sud del paese, alle
provinciali 26 e 8, nei pressi dell'azienda agricola Tarlao, per
poi proseguire verso Villa Vicentina e il Comune di Ruda".
"Oggi - hanno proseguito Puntin e gli altri rappresentanti del
Comitato Aquileia Beni comuni - si sa di un nuovo progetto
elaborato da FVG Strade che vorrebbe un collegamento tra
Cervignano e la zona meridionale di Aquileia, necessitando dunque
di una nuova variante al Prgc e la perdita irreversibile di
centinaia di ettari di terreno agricolo, in netto contrasto con
le direttive europee contro il consumo di suolo. Alcune delle
nostre aziende si vedrebbero con i terreni tagliati in due;
temiamo che si tratti di un'operazione che danneggerà alcune
realtà economiche per aiutare logisticamente altre, inclusa una
possibile speculazione edilizia dettata da una nuova
urbanizzazione".
Soprattutto, gli intervenuti hanno evidenziato che il progetto
non risolverebbe affatto i problemi di traffico della Sr 352;
che, se all'inizio si parlava di una spesa intorno agli 8 milioni
di euro, oggi si quantifica in 30, la cui copertura finanziaria
sarebbe a carico della Regione, anche attraverso l'accensione di
un muto che costituirebbe un indebitamento a carico della
collettività; che, se già il semplice passaggio della ciclovia
Alpe Adria sta portando un aumento di turisti, ancor di più
potrebbe essere il riscontro di un'integrazione del territorio
con i suoi prodotti agricoli locali, invece di "tagliarlo in due"
con un'arteria stradale tanto inutile quanto dannosa.
ACON/RCM-db