60 ANNI FVG. INTERVENTI. BARNABA: STATUTO TARATO SU FRIULANI E GIULIANI
(ACON) Trieste, 31 gen - Ciò che si chiede a chi ha esercitato
o tuttora esercita una funzione politico-legislativa è "dare
concretezza di governo ai contenuti di quello Statuto che oggi
ricordiamo e che ha rappresentato una delle pagine più importanti
scritte dai legislatori italiani" ha evidenziato Dario Barnaba,
presidente dell'Associazione consiglieri regionali del Friuli
Venezia Giulia, intervenendo in Aula alla celebrazione dei 60
anni Fvg.
"Non si deve dimenticare - ha affermato Barnaba - che nel 1963
tale Statuto rappresentava una risposta alle ambizioni e alle
inquietudini dei friulani e dei giuliani che, attraverso
l'esercizio dell'autonomia, esprimevano il desiderio di essere i
protagonisti del destino delle loro terre, mutilate da una guerra
disastrosa e ancora per larga parte definite 'aree depresse del
centro nord'. Il riscatto iniziò con la previsione costituzionale
della creazione della Regione Friuli Venezia Giulia e con
l'approvazione dello Statuto".
"Condizione irrinunciabile per lo sviluppo culturale, economico e
sociale del Fvg fu la tenacia con cui difesero e valorizzarono
l'unità regionale in presenza di spinte tese alla
delegittimazione della neonata Regione e alla ricerca di assetti
territoriali parcellizzati. Miglior interprete delle esigenze di
sviluppo di allora - ha ammesso - fu Alfredo Berzanti, primo
presidente della Regione e dell'Associazione dei consiglieri.
Posso ben dirlo io che, com'è noto, appartenevo a una parte
politica diversa dalla sua. Iniziò all'epoca una serie di scelte
oculate e lungimiranti che, nel tempo, portarono il Friuli e la
Venezia Giulia e lasciare il cono d'ombra in cui la storia
sembrava averli collocati".
"Forse il punto più alto e più nobile dell'azione regionale è
rappresentato dalla legislazione, opera del Consiglio regionale e
delle Giunte che nel tempo si sono succedute, ideata per la
ricostruzione del Friuli dopo la catastrofe del 1976", ha
aggiunto Barnaba sostenendo che allora "si diede vita a una
mirabile sintesi di intenti e rappresentatività democratica".
Mentre oggi "lo Statuto di autonomia ci fornisce gli strumenti e
le risorse per accelerare il ruolo internazionale del Fvg
nell'ambito delle politiche comunitarie di sviluppo. In altre
parole: costruire la Regione del nuovo millennio, facendo tesoro
delle esperienze condotte fino ad oggi e traendo insegnamento
anche dagli errori commessi. Per fare ciò è indispensabile che il
confronto appena iniziato sulle autonomie differenziate abbia
luogo senza pregiudizi ma anche senza fughe in avanti,
coinvolgendo tutti i Consigli regionali, mettendo a fattore
comune le intelligenze e le volontà in essi rappresentate".
ACON/RCM-fc