60 ANNI FVG. STORIA. IDEA NEL '47 E NASCITA NEL '63, POI 24 PRESIDENTI
(ACON) Trieste, 31 gen - Il 27 giugno 1947, l'Assemblea
Costituente prese in esame il problema delle Regioni a Statuto
speciale, inserite all'articolo 108 della Costituzione. Il
progetto ne prevedeva quattro: Sicilia, Sardegna, Trentino-Alto
Adige, Valle d'Aosta. L'onorevole Fausto Pecorari di Trieste,
vicepresidente dell'Assemblea, propose che alle quattro
suindicate fosse aggiunta una quinta, cioè la "Regione
giulio-friulana e Zara".
All'emendamento Pecorari, l'onorevole Tiziano Tessitori di Udine
aveva proposto una modificazione, che illustrò con il seguente
discorso, tratto dagli Atti dell'Assemblea costituente:
"L'articolo 123 del progetto di Costituzione annovera fra le
Regioni d'Italia il Friuli e la Venezia Giulia. Questa
denominazione ha una duplice giustificazione: l'una di carattere
obiettivo, in quanto l'attuale stato di fatto è tale che della
Venezia Giulia rimane allo Stato Italiano soltanto una piccola
parte, il mandamento di Monfalcone e la provincia di Gorizia;
ora, in rapporto a questa situazione di diritto e di fatto, io
propongo che l'emendamento Pecorari sia sostituito con la
denominazione già proposta dalla Commissione. Con questa
denominazione a me pare siano salvaguardate anche le ragioni di
natura patriottica e sentimentale, che l'onorevole Pecorari ha
esposte; perché, quando noi nell'indicare questa nuova regione
dello Stato Italiano diciamo Venezia-Giulia, ciascuno avverte e
sente come questo nome abbia, dal punto di vista nazionale, quel
significato che è nell'animo di tutti gli italiani. Ed ora alcune
considerazioni di carattere sostanziale: vi sono o no motivi che
consigliano la concessione d'un particolare statuto alla Regione
Friuli-Venezia Giulia? Il problema è già stato trattato in sede
di Commissione".
"
Quando dunque parliamo di opportunità di uno Statuto
particolare per la Regione non ci riferiamo a queste popolazioni,
ma a quell'altra infima minoranza slava alla quale si accennava
dapprima. Ed io penso tuttavia che la Camera non possa
sottovalutare questo problema. È un problema di una delicatezza
estrema poiché si tratta della Regione confinaria del nostro
Paese verso il confine orientale. Ritengo pertanto sia necessario
e politicamente opportuno, soprattutto ora in cui tutti noi
desideriamo una distensione di spiriti nei rapporti
internazionali, offrire fin da questo momento la base acché i
futuri amministratori di quella Regione possano creare una
organizzazione la quale con maggiore elasticità, che non sia
quella derivante dallo Statuto di tutte le altre Regioni
italiane, possa servire come strumento di pacificazione con il
popolo vicino. Parlo da italiano e da friulano alla massima
Assemblea del mio Paese; parlo quindi con la sensibilità che il
mio popolo friulano ha dei rapporti con il mondo slavo vicino".
Venuti alla votazione, Pecorari ritirò l'emendamento "per non
esporre i dalmati a un voto che suonerebbe offesa per loro";
Tessitori invece mantenne il suo, che ottenne un'l'adesione a
stragrande maggioranza.
Come noto, la Regione Fvg non ebbe attuazione col 1948 come
avrebbe dovuto perché la Costituente decise, nella seduta del 30
ottobre 1947, che provvisoriamente le si applicassero le norme
delle Regioni a statuto ordinario. Concepita dunque nel 1947,
poté nascere soltanto nel 1963 poiché congelata dalla X norma
transitoria della Costituzione.
LA NASCITA DELLA REGIONE AUTONOMIA - Furono in particolare due i
fatti che resero possibile la sua nascita e il suo sviluppo,
seppure con quindici anni di ritardo: il memorandum di intesa del
5 ottobre 1954 che assegnava Trieste all'Italia; il voto unanime
del Senato alla proposta di Luigi Sturzo di dichiarare decaduta
la X norma transitoria dopo la firma del memorandum d'intesa.
Dopo tali fatti, la Democrazia Cristiana sottopose nel 1958 alle
Camere un progetto (formulato dall'allora onorevole Alfredo
Berzanti nel 1957) che prevedeva l'inclusione di Trieste.
Apparvero allora altri progetti di Statuto, presentati anche da
partiti inizialmente contrari all'autonomia regionale friulana.
ECCO LO STATUTO SPECIALE - Il 31 gennaio 1963, il presidente
della Repubblica, Giuseppe Saragat, finalmente promulga la legge
costituzionale n. 1 che dà il via alla nascita dello Statuto
speciale della Regione autonoma Fvg.
PRIME SEDUTE DEL CONSIGLIO REGIONALE - Il primo insediamento del
primo Consiglio regionale del Fvg porta la data del 26 maggio
1964, che si svolse nell'aula del Consiglio comunale di Trieste.
A presiedere fu Teodoro de Rinaldini. Primo presidente della
neonata Regione autonoma del Fvg fu Berzanti, che ricoprì tale
carica dal 24 giugno 1964 al 6 luglio 1973; dal 7 luglio Berzanti
divenne il terzo presidente del Cr Fvg e Antonio Comelli il
secondo presidente della Regione: a loro il compito di portare il
Friuli fuori dalla tragedia del terremoto del '76. Per otto anni
l'Assemblea legislativa regionale si riunì nel Municipio di
Trieste, mentre uffici e servizi furono collocati nel palazzo
Modello di piazza dell'Unità d'Italia.
LA STORIA DEL PALAZZO DI PIAZZA OBERDAN - Per quanto riguarda
l'attuale sede del Cr Fvg, in piazza Oberdan 6, a Trieste, si
tratta di un palazzo realizzato poco prima della Seconda Guerra
mondiale sulla base di un progetto dell'architetto triestino
Umberto Nordio che interessava l'intera area che congiunge piazza
Oberdan alla piazza antistante il Tribunale. Il progetto, però,
fu accantonato sino agli anni '50, quando la Rai decise di
costruire lì la propria sede regionale.
Per rispondere a esigenze di rappresentanza ma anche di
accessibilità stradale, la Regione finì con lo scegliere quale
sede consiliare il palazzo che occupa ancora oggi, una volta
lasciato libero dal Centro internazionale di fisica teorica Aiea.
I lavori di restauro furono affidati a Nordio, che così poté
riprender in mano il proprio progetto originario. A lui si
affiancarono due architetti veneziani, Giorgio Bellavitis e Nani
Valle. L'inaugurazione ufficiale della sede è avvenuta il 5
ottobre 1972, alla presenza dell'allora presidente della
Repubblica, Giovanni Leone.
I PRESIDENTI DEL CONSIGLIO REGIONALE - Questi i nomi dei
consiglieri regionali che hanno rivestito la più alta carica
assembleare: I legislatura (1964-68) Teodoro de Rinaldini; II
legislatura (1968-73) Michelangelo Ribezzi; III legislatura
(1973-78) Alfredo Berzanti, Arnaldo Pittoni; IV legislatura
(1978-83) Arnaldo Pittoni, Mario Colli; V legislatura (1983-88)
Vinicio Turello, Luigi Manzon, Paolo Solimbergo; VI legislatura
(1988-93) Bruno Longo, Paolo Solimbergo, Nemo Gonano; VII
legislatura (1993-98) Pietro Fontanini, Cristiano Degano,
Giancarlo Cruder, Roberto Antonione; VIII legislatura (1988-2003)
Roberto Antonione, Antonio Martini; IX legislatura (2003-08)
Alessandro Tesini; X legislatura (2008-13) Edouard Ballaman,
Maurizio Franz; XI legislatura (2013-18) Franco Iacop; XII
legislatura (2018-23) Ettore Romoli, Piero Mauro Zanin.
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