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PROVINCE. RELATORI TOSOLINI-DI BERT: REINTRODURLE NELLO STATUTO FVG

31.01.2023
15:16
(ACON) Trieste, 31 gen - Modificare la legge costituzionale 1/1963, ovvero lo Statuto speciale della Regione Friuli Venezia Giulia, reintroducendo gli enti di area vasta - le Province elettive - a fianco dei Comuni quali pilastri dell'ordinamento locale.

Lo scopo della proposta di legge nazionale (pdln) 19 che l'Aula si appresta ad approvare è stato spiegato da Lorenzo Tosolini (Lega) e Mauro Di Bert (Progetto Fvg/Ar) quali relatori per la maggioranza del provvedimento.

Il fulcro - hanno detto Tosolini e Di Bert - consiste nella modifica dell'articolo 59 dello Statuto, il quale sancisce che nella Regione Friuli Venezia Giulia l'ordinamento degli enti locali si fonda sui Comuni, anche nella forma di città metropolitane, e sugli enti di area vasta quali enti locali autonomi obbligatori della Regione, dotati di propri statuti, poteri e funzioni.

Per l'esponente della Lega, "la precedente legislatura ha intrapreso una scelta sconsiderata sopprimendo, unica in Italia, le Province e cancellandole dallo Statuto di autonomia. Ciò ha comportato la regionalizzazione di tutte le loro funzioni". Inoltre "le Unioni territoriali intercomunali (Uti) sono state imposte, senza alcun tipo di consultazione o partecipazione e al loro interno il funzionamento era pessimo".

"Secondo i proponenti, il fondamento di tale scelta normativa - ha spigato Di Bert - era razionalizzare la spesa pubblica e migliorare la qualità dei servizi ai cittadini con un nuovo modello di governo basato sull'associazionismo tra Comuni, ma con una imposizione di fatto verticistica che ha visto più enti non aderire e andare in contrasto con la Regione. Oggi possiamo affermare che l'abolizione delle Province è stata una scelta non vincente: molte competenze di tali enti sono state assorbite dalla Regione insieme a buona parte del personale, con problemi di ordine contrattuale, organizzativo e logistico. Allo stesso tempo, la prevista riassegnazione di procedure ad altri enti è avvenuta solo parzialmente e, in alcuni casi, senza la prevista copertura finanziaria".

"Gli enti locali - hanno aggiunto all'unisono - chiedono di avere finalmente un soggetto intermedio che rappresenti un collante tra Regione e Comuni per una serie di funzioni che la Regione fatica a gestire su ogni singola località. Enti che saranno dotati di autonomia politica, avendo le funzioni di area vasta già svolte dalle Province che attualmente sono sotto la competenza regionale che le esercita tramite gli enti di decentramento regionale (Edr)".

"Con l'introduzione delle elezioni a suffragio universale diretto del presidente della Provincia e dei consiglieri provinciali - ha sottolineato Tosolini -, i cittadini saranno più tutelati in quanto, quando vengono gestite risorse pubbliche, è sempre meglio ci sia un eletto a risponderne perché può essere mandato a casa dopo cinque anni".

Tosolini e Di Bert hanno quindi fatto presenti gli ostacoli intercorsi negli ultimi anni, tra cui l'avvicendamento di tre Governi, che hanno rallentato la riforma oggi finalmente proposta

Non ultimo, Di Bert ha aperto una riflessione sul fatto che "la stessa componente politica di minoranza che in quest'Aula contrasta il ritorno alle Province, vede suoi esponenti parlamentari, di cui uno locale, nella veste di firmatari di proposte di legge a favore dell'elezione diretta delle Province, così riconoscendo la validità di tale organismo. Nota di colore, la firma dell'esponente locale sarebbe stata ritirata alcuni giorni fa". ACON/RCM-fc



L'intervento in aula di Lorenzo Tosolini (Lega)
L'intervento in Aula di Mauro Di Bert (PrFvg/Ar)