PROVINCE. OPPOSIZIONI CONTRO REINTRODUZIONE: INUTILE RITORNO A PASSATO
(ACON) Trieste, 31 gen - No alla reintroduzione delle Province
che rappresenterebbero un ritorno al passato, risultato della
mancanza di una visione per il futuro necessaria per affrontare
le criticità del presente. È la posizione condivisa - come
riporta una nota che fa seguito a una specifica conferenza stampa
- dai Gruppi consiliari di Pd, Movimento 5 Stelle, Patto per
l'Autonomia, Civica Fvg e Open Sinistra Fvg in merito alla
proposta di legge costituzionale 19 "Modifiche alla legge
costituzionale 31 gennaio 1963, n. 1 (Statuto speciale della
Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia) in materia di enti
locali".
Per le opposizioni in Consiglio regionale - si legge nel
comunicato diramato dal Patto - l'iter di ripristino degli enti
intermedi voluto dal Centrodestra rappresenta il fallimento della
precedente riforma, intrapresa dalla maggioranza, che ha visto la
costituzione degli Enti di decentramento regionale nel percorso
di superamento delle Unioni territoriali intercomunali.
"In questo momento vanno incentivate le forme di aggregazione dei
Comuni che, dopo quasi 5 anni dall'inizio della legislatura e le
promesse fatte in campagna elettorale, sono in condizioni
peggiori di quelle delle legislature precedenti - ha affermato il
capogruppo del Patto per l'Autonomia, Massimo Moretuzzo -. Prima
dell'ennesima riforma degli enti locali, si pensi a mettere i
Comuni nelle condizioni di garantire i servizi e di spendere le
risorse disponibili, nonché di esercitare politiche di area vasta
che nascano dal basso. La rinascita delle Province non dà alcuna
risposta a queste criticità come non affronta il tema del
decentramento regionale rispetto al quale è urgente una
riflessione. In questo come in altri ambiti (uno per tutti la
sanità) serve una moratoria delle riforme, evitando un ulteriore
stravolgimento dell'intero sistema, ma trovando il modo di far
funzionare l'esistente".
"Sul superamento delle Province - ha dichiarato il capogruppo del
Pd, Diego Moretti - il Pd del Friuli-Venezia Giulia resta
coerente con quanto il Consiglio regionale decise a suo tempo
all'unanimità, compreso lo stesso centrodestra regionale che
oggi, per ordini di scuderia, fa marcia indietro cambiando idea
con il mutare dei contesti e mettendo in luce tutte le proprie
contraddizioni. Ora, sul finire della legislatura, il
centrodestra mette sul tavolo una proposta che dimostra tutta la
sua strumentalità a partire proprio dalle tempistiche. Vedremo
se, nel caso l'iter costituzionale dell'odierna proposta di legge
dovesse andare a buon fine tra qualche anno, il nuovo Consiglio
regionale avrà il coraggio di affrontare il tema di una nuova
geografia territoriale, prevedendo nuovi confini".
"La proposta di legge nazionale viene trasmessa con relazione al
Parlamento e seguirà il suo iter, peraltro in questo caso molto
lungo perché rafforzato. Solo se verrà approvata diventerà legge
costituzionale. Siamo quindi di fronte a una messinscena di
stampo elettoralistico, che non avrà effetti concreti - ha
sostenuto Mauro Cappozzella, capogruppo del Gruppo Consiliare del
Movimento 5 Stelle -. Il ritorno alle Province elettive vuole
istituire i più classici dei poltronifici, buoni per piazzare
qualche trombato della politica. E sarebbe la certificazione del
fallimento della controriforma del centrodestra, che nel voler
superare le UTI ha creato ancora più confusione e frammentazione
nel territorio".
"Siamo di fronte a una anacronistica restaurazione dello status
quo in un momento in cui le energie e le risorse dovrebbero
essere concentrate su ciò che realmente serve a migliorare la
vita dei cittadini - ha commentato Tiziano Centis, consigliere
regionale di Civica Fvg -. È sotto gli occhi di tutti che la
sanità è allo stremo, i Comuni sono in affanno economico e le
famiglie non arrivano a fine mese. Concludere la legislatura in
questo modo credo dia il segno del poco o nulla che è stato fatto
e soprattutto di ciò che ci aspetterebbe se i cittadini di questa
regione scegliessero ancora una volta questo modello di politica".
Per il consigliere regionale Furio Honsell di Open Sinistra FVG -
conclude la nota - "il problema principale è che istituire un
nuovo livello elettivo di area vasta aumenterà solamente la
frammentazione a livello comunale, che è la vera debolezza di
questa regione".
ACON/COM/red