PROVINCE. OK AULA A PDLN 19, PRIMO PASSO PER RIPRISTINO ENTI INTERMEDI
+++Approvazione con 24 sì e 15 no. Emendamento fissa a 49 il
numero dei consiglieri regionali+++
(ACON) Trieste, 31 gen - Compiuto il primo passo per la
reintroduzione delle Province in Friuli Venezia Giulia. Il
Consiglio regionale ha approvato a maggioranza - con il voto
favorevole di 24 consiglieri del Centrodestra e il no altrettanto
compatto dei 15 rappresentanti delle Opposizioni - la proposta di
legge nazionale che in sei brevi articoli ripristina la
possibilità di istituire enti di area vasta a elezione diretta,
rimandando a una successiva legge regionale la specificazione di
funzioni amministrative e confini. Trattandosi di una legge di
rango costituzionale, sarà però necessario attendere i passaggi
in Parlamento prima di poter dare forma concreta al ritorno delle
Province.
Un emendamento alla stessa pdln 19 - approvato anch'esso a
maggioranza, con l'emiciclo diviso in due poli e senza astensioni
- interviene sulla composizione del Consiglio regionale rendendo
fisso il numero degli eletti, che saranno
49 a prescindere da ogni variazione di popolazione residente, al
contrario di quel che avviene oggi con la previsione di 1
consigliere ogni 25mila residenti.
"Andiamo a risolvere - ha spiegato Pierpaolo Roberti, assessore
alle Autonomie locali - un problema riscontrato quest'anno e
legato all'introduzione del censimento permanente, che rende
possibile capire il numero esatto dei residenti solo in
prossimità del voto, tant'è vero che ancora oggi non abbiamo
l'assoluta certezza che la prossima assemblea sarà composta da 48
consiglieri. Per uscire da questa incertezza abbiamo inserito la
previsione di un numero fisso, 49 membri, così come sono oggi".
Una modifica criticata da Franco Iacop (Pd), che ha ricordato
"come il Fvg abbia già un numero molto alto di consiglieri, più
vicino ai livelli della Lombardia che dell'Umbria, tanto che il
presidente Renzo Tondo ridusse la precedente proporzione
portandola da 1 eletto ogni 20mila a 1 eletto ogni 25mila
residenti. Non capisco dunque in base a quale ragionamento e
parametro voi oggi fissiate il numero di 49 consiglieri".
Nella relazione illustrativa che ha preceduto il voto finale
sulla proposta di legge nazionale - dopo che tutti gli articoli
erano passati senza sorprese al momento del voto - il relatore di
maggioranza Lorenzo Tosolini (Lega) ha ribadito il punto di vista
di Giunta e Maggioranza.
"L'ente intermedio venne ritenuto l'anello debole della catena
istituzionale - ha detto il consigliere del Carroccio - in base a
un'onda emozionale e mediatica, tanto che il Fvg decise di
cancellare le Province dallo Statuto di autonomia con la legge
costituzionale del 2016. Ma questi enti fanno parte della storia
politica di questa regione e le loro funzioni non possono essere
allocate altrove, perché non ha senso che la Regione debba
occuparsi anche di atti e finanziamenti minuti: dobbiamo perciò
tornare ai tre livelli amministrativi e agli enti di area vasta".
In sede di dichiarazione di voto finale è intervenuto il solo
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) per ribadire il suo no alla
pdln: "Il dibattito non ha chiarito cosa debba fare questo nuovo
ente intermedio e io vedo il rischio che si moltiplichino le
erogazioni da parte degli enti, con i Comuni e le Province
assediati dai clientes. A questo punto spero che questa pdln si
impantani in Parlamento e non concluda il suo iter".
ACON/FA-fc
L'assessore Fvg alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti
Franco Iacop (Pd)
Il presidente del Cr Fvg, Piero Mauro Zanin, durante le fasi di voto
Il governatore Fvg, Massimiliano Fedriga, con Mara Piccini (FI)
Lorenzo Tosolini (Lega)