EMIGRAZIONE. IN AULA RICORDO TRAGEDIA IZOURT. ZANIN: ONORARE ULTIMI
(ACON) Trieste, 1 feb - Una bufera di neve si abbatte su un
cantiere e provoca la morte di 29 operai italiani, otto dei quali
provenienti dal Friuli Venezia Giulia. È successo tanto tempo fa
- il 24 marzo del 1939 - e molto lontano da qui, in un paese dei
Pirenei francesi. "Eppure quella tragedia è ancora viva nella
memoria e va ricordata", ha sottolineato Piero Mauro Zanin,
presidente del Consiglio regionale, nell'introdurre la
commemorazione di un episodio "emblema delle sofferenze e delle
difficoltà connesse all'emigrazione di quegli anni".
"Va onorato - ha proseguito Zanin - il sacrificio degli italiani
che, lontani dalle loro terre, lavorarono per contribuire al
progresso sociale ed economico della Francia e di molti altri
Paesi, come avviene oggi con tanti stranieri in Italia. A volte
si preferisce non soffermarsi su queste tragedie perché ricordano
un'Italia povera e disgregata, e invece l'oblio delle istituzioni
è la dimenticanza peggiore".
"Fortunatamente le comunità conservano la memoria di queste
storie di ultimi. E noi oggi dobbiamo invertire la piramide che
purtroppo vede il capitale prevalere sul lavoro e il lavoro
sull'uomo, perché quando una persona esce di casa per andare al
lavoro e non vi fa ritorno è una sconfitta per l'umanità. Va in
questa direzione - ha concluso il presidente - l'idea di un
Osservatorio dedicato alla sicurezza sul lavoro, che contiamo di
mettere in piedi nella prossima legislatura".
È stata la consigliera Maddalena Spagnolo (Lega) il motore di
questa prima iniziativa pubblica e istituzionale in Friuli
Venezia Giulia, mentre il Consiglio regionale del Veneto -
presente in aula ai massimi livelli con il suo presidente Roberto
Ciambetti e il consigliere regionale Fabiano Barbisan - si era
già occupato di Izourt per commemorare i tanti corregionali
deceduti in quel cantiere sui Pirenei.
Spagnolo è stata la prima a prendere la parola, riepilogando i
fatti avvenuti a pochi mesi dall'inizio della Seconda guerra
mondiale e sottolineando come "quella tragedia cadde nell'oblio e
riemerse solo all'inizio degli anni duemila grazie a un sindaco
francese, Jean Pierre Ruffet, che trovò la collaborazione
dell'Alleanza franco-italiana di Tolosa, dando vita
all'associazione Ricordate Izourt".
"Amici francesi" presenti anche in aula, a partire da Ruffet, e
ringraziati più volte dagli intervenuti. "Si sono fatti 1300
chilometri per venire qui e onorare ancora una volta gli
emigranti italiani morti in Francia - ha messo in evidenza
Barbisan -: potevano lasciar perdere e invece si sono attivati
per andare a trovare i documenti della tragedia e rintracciare le
famiglie delle vittime. Del resto i nostri connazionali hanno
contribuito allo sviluppo di quelle zone: attorno a Tolosa le
ville più belle sono state costruite dagli italiani".
Il presidente Ciambetti è poi entrato nei dettagli parlando "di
56mila lavoratori italiani operanti in Francia in quegli anni,
32mila dei quali nella regione di Tolosa" e ricordando che la
vittima più giovane di Izourt, Giuseppe Giampaoli da Pagnacco,
aveva solo 23 anni. "Quella tragedia - ha detto ancora il
presidente del Consiglio regionale del Veneto - è la
testimonianza di modelli di sviluppo che non tutelavano i diritti
e la sicurezza dei lavoratori, anteponendo l'arricchimento al
bene comune, come fanno ancora oggi troppi speculatori".
Bruno Giuseppe Moretto, dell'Associazione Veneziani nel mondo, e
il presidente di Friuli nel mondo, Loris Basso, hanno invece
passato in rassegna la storia dei tanti incidenti in cui persero
la vita lavoratori veneti e friulani, tragedie più o meno
conosciute come quella di Arsia in Istria, con 185 minatori
deceduti, o quella di Marcinelle in Belgio. Mentre Renza
Bandiera, autrice del libro che racconta con ampia documentazione
i fatti di Izourt, ha raccontato come, nello scrivere, si sia
"immedesimata nel dramma di quegli operai che per più di 60 anni
restarono in una fossa comune. Oggi in qualche modo rispondiamo a
una loro chiamata".
Il minuto di silenzio e un filmato girato nelle valli dei Pirenei
in occasione di precedenti commemorazioni hanno reso ancora più
partecipe l'Aula, con tutti i consiglieri in piedi durante
l'esecuzione degli inni nazionali italiano e francese.
ACON/FA-fc
La foto di gruppo con gli ospiti veneti e francesi al termine della celebrazione in aula della tragedia di Izourt
Piero Mauro Zanin, presidente del Consiglio regionale, durante la commemorazione
La consigliera Maddalena Spagnolo (Lega)
Piero Mauro Zanin consegna la targa a Roberto Ciambetti (a destra), presidente del Consiglio regionale del Veneto