COMMERCIO. SPAGNOLO-MATTIUSSI-DI BERT: DDL 181 SEMPLIFICA E AMMODERNA
(ACON) Trieste, 3 feb - "Il disegno di legge 181, di modifica
della legge regionale 29/2005 in materia di attività commerciali
e somministrazione di alimenti e bevande e della Lr 2/2022 sul
turismo, è frutto di un testo condiviso con le categorie
interessate".
Lo ha fatto presente all'Aula la relatrice per la maggioranza del
ddl in esame, Maddalena Spagnolo (Lega). Inoltre "una reale
semplificazione e un alleggerimento degli oneri burocratici" che
hanno fatto ribadire al secondo relatore per la maggioranza,
Franco Mattiussi (FI), il suo sostegno "pieno e convinto a questo
testo che arriva da un uomo di impresa prestato alla politica".
Gli ha fatto eco Mauro Di Bert (Progetto Fvg/Ar), aggiungendo
"l'ammodernamento del settore terziario, oltre all'abrogazione di
alcune leggi in contrasto con norme comunitarie e statali".
La consigliera Spagnolo ha riassunto per prima gli obiettivi del
provvedimento, facendo poi sapere, in merito al commercio su aree
pubbliche, che "la norma permetterà ai Comuni di realizzare un
piano di riordino, indicando loro i criteri di riferimento senza
spogliarli della loro autonomia. Questi nuovi criteri di priorità
sono: la professionalità acquisita dall'operatore nel corso della
propria attività; la commercializzazione di prodotti tipici
locali e Made in Italy; il rispetto dello stato dei luoghi e del
contesto architettonico in cui si svolge la vendita e il rispetto
di un equilibrio tra tipologie alimentari e non alimentari".
"In definitiva, questo quadro normativo prevede delle linee guida
di cui i Comuni dovranno tenere conto in sede di regolamentazione
delle aree mercatali e nella predisposizione dei bandi per
l'assegnazione di posteggi su aree pubbliche o nelle fiere. È il
primo passo verso la necessaria riforma del terziario - ha
concluso la Spagnolo -, grazie alla semplificazione e
ammodernamento della legge ed all'abrogazione di norme in
contrasto con quelle vigenti, a livello comunitario e nazionale".
L'ha invece buttata sul personale, Mattiussi: "A differenza di
altri colleghi esperti nel leggere manuali ma poco avvezzi a
confrontarsi con la realtà vera, parlo di una materia che
maneggio quotidianamente. Ho voluto verificare l'impatto sui dati
degli Sportelli unici e, in qualità di operatore coinvolto
direttamente dagli adempimenti burocratici, ho apprezzato molto
l'ipotizzata riduzione fino a circa 7mila comunicazioni in meno.
Questo determina risparmio economico per gli operatori e
diminuzione di tempo dedicato alle istruttorie per le
amministrazioni comunali, che comunque non significa
restringimento dei controlli - ci tiene a precisare il relatore
di FI -, ma razionalizzazione delle procedure esistenti".
Importante, per Mattiussi, che "per gli esercenti aprire un sito
di e-commerce sarà più semplice e l'operatività sarà più rapida.
Benissimo, quindi, regolamentare queste attività, ma mi permetto
di porre l'attenzione sulla sicurezza, sia alimentare che sul
lavoro. La tracciabilità del prodotto, la garanzia di qualità, la
tutela dei diritti restano punti fondamentali e sui quali
andranno fatti alcuni approfondimenti quando verranno
perfezionati i regolamenti".
"Lo Sportello unico attività produttive, raccordo tra aziende ed
enti locali - ha proseguito -, sarà sgravato da una serie di
procedure ormai obsolete nei procedimenti amministrativi", ha
concluso elencando anche lui aspetti come la commercializzazione
di prodotti tipici locali e Made in Italy, la valorizzazione
dello stato dei luoghi e del contesto architettonico in cui si
effettua la vendita.
Da Di Bert altri contenuti: "Nell'articolo dedicato al commercio
elettronico, allineato con la normativa nazionale, viene
eliminato l'obbligo da parte dell'operatore di comunicazione ai
Suap dei Comuni, in quanto tale modalità di commercio rappresenta
semplicemente una forma di distribuzione per un'attività già
autorizzata".
Il relatore ha fatto anche presente che "si modificano
definizioni che potevano generare confusione applicativa, per
esempio nella definizione della media distribuzione e in tema di
somministrazione al pubblico di alimenti e bevande. E si mette
mano alle procedure di sospensione dell'attività, per evitare
richieste di proroga a tempo indeterminato, dando una durata
massima di quattro anni. Si interviene anche sulle sanzioni in
alcuni casi eliminandole e in altri riducendone gli importi".
"In estrema sintesi, con l'applicazione delle nuove disposizioni
si elimineranno migliaia di comunicazioni al momento quantificate
indicativamente nel numero di 7.000 all'anno", ha detto Di Bert.
"Il disegno di legge introduce due articoli con cui è data la
possibilità, ai singoli commercianti, di modificare liberamente e
in relazione alle loro esigenze, gli orari di apertura e di
chiusura, disponendo che debbano essere soltanto pubblicizzati in
modo da essere visibili ai fruitori dell'attività. Via inutili
adempimenti burocratici - così ancora il relatore - riferiti alle
vendite di liquidazione, uniformando tra esse le procedure
riferite a quelle di fine stagione e promozionali: le vendite
straordinarie avranno una forma più semplificata e le stesse
potranno avvenire a facoltà dell'esercente, che dovrà soltanto
pubblicizzarle nei locali dell'esercizio o nelle vicinanze,
salvaguardando la trasparenza a vantaggio del consumatore".
Altra semplificazione, "nel caso di apertura di un'attività, non
si dovranno più allegare titoli abilitativi edilizi, cartografie
e planimetrie dal momento che sono documenti già a disposizione
dei Comuni. Così come in materia autorizzativa per le fiere, con
la facoltà data in capo ai Comune di definire il limite temporale
di sosta e la distanza minima di spostamento dell'impresa
commerciale".
ACON/RCM