COMMERCIO. BOLZONELLO-SERGO-HONSELL: DDL 181 RIMANDA RIFORMA SETTORE
(ACON) Trieste, 3 feb - "Questo intervento manutentivo diventa
testimonianza della mancata stesura di una legge organica del
settore, più volte annunciata durante questa legislatura
dall'attuale Amministrazione regionale e mai portata a termine.
Una riforma necessaria e urgente viene così delegata al prossimo
quinquennio, perdendo tempo e radicalizzando le attuali
criticità".
Lo ha detto all'Aula il primo relatore per la Minoranza a
prendere la parola in merito al disegno di legge 181 "Modifiche
alla legge regionale 29/2005 (Normativa organica in materia di
attività commerciali e di somministrazione di alimenti e bevande.
Modifica alla legge regionale 2/2002, 'Disciplina organica del
turismo')", il dem Sergio Bolzonello, aggiungendo che "si tratta
di un provvedimento normativo, pur condivisibile in molte sue
parti, per rendere la norma in grado di raccogliere parte delle
odierne esigenze del comparto e degli Enti locali, riordinando
alcuni articoli diventati di difficile applicazione e dando
continuità all'introduzione dei distretti del commercio".
"Non entra, però, nel merito di una vera e propria riforma e si
sviluppa in tre direzioni - ha aggiunto l'esponente del Partito
democratico - senza innovare alcunché: la semplificazione e
l'ammodernamento, l'abrogazione di una serie di disposizioni in
contrasto con le attuali norme comunitarie e statali, nonché il
commercio sulle aree pubbliche".
"Merita un approfondimento il tema del commercio su aree
pubbliche, mentre abbiamo suggerito - ha concluso Bolzonello - la
tutela degli imprenditori attraverso l'anzianità di banco,
evidenziando la delicatezza dell'inserimento delle definizioni di
home food, l'home restaurant, catering e banqueting che possono
portare a conflitti con il quadro normativo attuale".
"L'assessore ha definito questo intervento come un restyling
della lr di settore - ha quindi sottolineato il pentastellato
Cristian Sergo - in attesa della nuova norma completa sul
commercio che potrà vedere la luce solo nella prossima
legislatura. Sicuramente costituisce una buona base di partenza.
Tuttavia, emergono non pochi dubbi e perplessità, anche per
evitare che la spinta della semplificazione non significhi un via
libera a qualsiasi tipo di attività o, peggio, un danno ai
consumatori".
"Attenzione va rivolta all'abrogazione, per le vendite
promozionali e di liquidazione, della possibilità ai consumatori
di conoscere il prezzo ordinariamente praticato, la scontistica e
il ribasso. A nostro avviso - ha spiegato il rappresentante del
M5S -andrebbe ripristinata. Inoltre, alcune norme riprendono
ancora pedissequamente normative nazionali e, recepirle,
sminuisce il valore della competenza regionale. Riteniamo anche
che vi siano disparità per situazioni omogenee che andrebbero
sanate, come la possibilità concessa ai Comuni di poter disporre,
per motivi imperativi di interesse generale, la chiusura degli
esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, mentre tale
possibilità non è data per le attività in sede fissa".
"Nel settore del commercio su aree pubbliche - ha rimarcato Sergo
- questa Amministrazione ha deciso di intervenire in maniera
tardiva e ancora non sono chiare le possibili conseguenze. Si
deve mettere mano per evitare che il testo dalla semplificazione
porti alla liberalizzazione del settore, permettendo a chiunque
di intraprendere attività che, fino a oggi, necessitavano di
autorizzazioni. Ci sono anche alcune previsioni che porterebbero
alla nascita di nuove strutture commerciali medio-grandi, mentre
riteniamo importante che questa limitazione continui a sussistere.
"Su molti articoli non c'è molto da discutere, essendo quasi
esclusivamente amministrativo-gestionali, nonché di impatto e
contenuto politico piuttosto ridotto. Ma anche il non toccare
alcuni aspetti di un tema - ha esordito Furio Honsell (Open
Sinistra Fvg) - è comunque una presa di posizione politica e
questa norma manifesta, infatti, un vuoto politico cospicuo per
la sua assenza, che richiede di essere colmato. Un passaggio
legislativo non può ridursi a un mero adempimento, ancorché ben
strutturato".
"Il nostro voto di astensione in Commissione - ha proseguito -
deriva proprio dal fatto che non sono state sufficientemente
riprese le sollecitazioni proposte, che andavano in tre
direzioni: la tutela dei lavoratori del commercio, dei
consumatori e dell'ambiente. La mancanza dell'enunciazione di
principi manifesta l'assenza di consapevolezza di certe
problematiche e una notevole fragilità strategica. Quindi, in
termini legislativi, è un'occasione persa".
"Nel corso di questi ultimi decenni - ha evidenziato Honsell -
abbiamo visto una degenerazione progressiva degli stili di vita e
alimentari della popolazione. La prevenzione primaria passa,
dunque, anche attraverso la loro regolamentazione. Le norme sul
commercio devono quindi essere guidate dal place-making, ma
questa norma non introduce con chiarezza meccanismi premiali
verso tali fini, né affronta il tema delle giornate di apertura
dei grandi complessi commerciali".
ACON/DB