COMMERCIO. OK A DDL 181, OPPOSIZIONI SI ASTENGONO. COSA DICE LA LEGGE
(ACON) Trieste, 3 feb - Con 21 voti favorevoli e 14 astensioni,
la formula scelta da tutti i gruppi di Opposizione, il Consiglio
regionale ha approvato a maggioranza il ddl 181 in materia di
commercio e turismo.
Si tratta di una legge di manutenzione che - come hanno
sottolineato nelle repliche i relatori Mauro Di Bert (Progetto
Fvg/Ar), Franco Mattiussi (FI) e Maddalena Spagnolo (Lega)
mettendo in rilievo la concretezza delle misure e la ricerca di
condivisione da parte dell'assessore Sergio Emidio Bini - va
nella direzione della semplificazione e della sburocratizzazione,
recependo anche le novità intervenute nella legislazione
nazionale.
Solo parzialmente soddisfatti invece gli esponenti delle
Opposizioni. Sergio Bolzonello (Pd) ha parlato di "norma
condivisibile che arriva però in un contesto sbagliato:
dall'inizio della legislatura ci aspettavamo una norma di settore
che non è arrivata". Mentre Furio Honsell (Open Sinistra Fvg)
avrebbe gradito "una legge più coraggiosa, specie nella
promozione di stili di vita sani e sostenibili".
Ecco le principali novità apportate dai 49 articoli del ddl.
ORARI LIBERI. I commercianti potranno modificare liberamente gli
orari di apertura e chiusura, con il solo obbligo di renderli
visibili ai fruitori delle loro attività. Sulla base della
liberalizzazione introdotta nella disciplina statale, le attività
potrebbero restare aperte anche 7 giorni su 7 e per tutte le 24
ore, se lo ritenessero conveniente.
NUOVI TIPI DI IMPRESA. Il ddl definisce nuove fattispecie di
attività quali la cucina domestica (home food e home restaurant),
la fornitura di alimenti e bevande durante eventi e incontri di
rappresentanza (catering e banqueting), l'acquisto e vendita di
prodotti attraverso internet.
COMMERCIO ELETTRONICO. L'operatore non avrà più l'obbligo di
comunicazione allo Sportello unico attività produttive (Suap) del
singolo Comune.
INIZIO, SUBENTRO, CESSAZIONE. Non sarà più necessaria una doppia
comunicazione - da inviare a Camera di Commercio e Comune - per
inizio, subentro e cessazione di attività. D'ora in poi basterà
inoltrare la comunicazione alla Camera di Commercio.
AMPLIAMENTI. Apertura e trasferimento degli esercizi di
somministrazione di alimenti e bevande sono soggetti ad
autorizzazione del Comune, mentre l'ampliamento è soggetto a
semplice comunicazione al Comune. Un emendamento ha disposto che,
sulla falsariga della normativa Covid, non costituisca
ampliamento della superficie l'utilizzo di aree private
all'aperto attrezzate, attigue all'esercizio: non c'è dunque
necessità di ulteriore Scia.
SOSPENSIONI. Novità anche nelle procedure di sospensione delle
attività: la durata massima viene fissata in 4 anni, in modo da
evitare richieste di proroga a tempo indeterminato.
TITOLI ABILITATIVI. In caso di apertura di nuove attività, non si
dovranno più allegare titoli abilitativi edilizi, cartografie e
planimetrie, in quanto si tratta di documenti già a disposizione
dei Comuni.
COMMERCIO IN AREE PUBBLICHE. Il ddl dispone alcune linee guida,
inserendo criteri come l'anzianità dell'impresa, l'esperienza
degli operatori, la commercializzazione di prodotti tipici
locali, il rispetto dei luoghi e del contesto architettonico.
VENDITE ACCESSORIE. Vengono in alcuni casi eliminate e in altre
semplificate le comunicazioni che riguardano le vendite
accessorie rispetto alla tipologia principale di somministrazione.
VENDITE DI LIQUIDAZIONE. Eliminati alcuni passaggi burocratici,
con l'equiparazione rispetto alle vendite di fine stagione e
promozionali.
AUTORIZZAZIONE FIERE. La semplificazione prevede che spetti al
Comune interessato definire il limite temporale di sosta e la
distanza minima di spostamento dell'impresa commerciale.
SANZIONI. Disposta l'equiparazione delle sanzioni tra commercio
in sede fissa e su area pubblica.
LOCALI STORICI. Ampliata la gamma dei locali meritevoli di
riconoscimento, tra i quali rientreranno lavorazioni artistiche
tradizionali e abbigliamento su misura.
ACON/FA-fc