SALUTE. ZALUKAR (PL): SORES, URGENTE RIMEDIARE A CLIMA SFIDUCIA UTENTI
(ACON) Trieste, 4 feb - "Secondo i vertici della Sala operativa
regionale emergenza sanitaria (Sores), come viene riportato da
alcuni quotidiani, troppe persone che contattano la Centrale
dell'emergenza non accettano di dover rispondere alle domande
degli operatori e, sempre più spesso, alzano la voce usando toni
offensivi".
Lo afferma in una nota il consigliere regionale Walter Zalukar
(Polo liberale), ricordando che "la Centrale operativa 118 di
Trieste, almeno nei 15 anni in cui vi ho lavorato, non ha mai
avuto il problema dell'aggressività degli utenti. Ci sarà stata,
talvolta, qualche incomprensione ma, di solito, si instaurava un
rapporto empatico con chi chiamava".
"Certo che, però, allora si facevano solo le domande che
servivano, l'indispensabile per arrivare presto e bene. Non si
chiedeva il superfluo - ricorda l'intervento - e, soprattutto,
non si chiedeva di ripetere due volte suppergiù le stesse cose a
due operatori diversi. Non si perdeva tempo per niente. Inoltre,
gli operatori del 118 di Trieste erano scelti tra chi aveva
esperienza pluriennale di ospedale e di ambulanza. Quindi,
infermieri che sapevano parlare con chi chiedeva aiuto e che
dall'altro capo del filo c'erano persone molto spesso spaventate,
agitate e angosciate".
"Tornando a oggi, i vertici della Sores - spiega Zalukar -
lanciano un appello: 'Abbiate pazienza, aiutateci a capire. Il
clima di sfiducia alimenta l'aggressività e l'aggressività
rallenta il tempo di risposta'. Come rimedio annunciano altresì
la realizzazione di un vademecum con le domande più frequenti che
vengono poste all'utenza dagli operatori, affinché le persone
possano prepararsi a rispondere".
"Si crede davvero - si domanda il consigliere - che chi vede una
persona accasciarsi a terra priva di sensi, o che perde sangue
dopo una brutta caduta, vada a consultare il vademecum prima di
chiamare il 112? O non bisognerebbe, piuttosto, rivedere le
procedure in funzione della rapidità? Ci hanno raccontato che nei
casi più urgenti, codici gialli e rossi, le ambulanze partono nel
giro di due minuti. Ma, oltre agli annunci, ci sono riscontri che
confermano che nella maggior parte dei casi, dopo la chiamata al
112, i soccorsi partono realmente in due minuti?".
"La risposta dovrebbe venire dai numerosi disservizi e ritardi
lamentati dai cittadini del Friuli Venezia Giulia, oggettivamente
riscontrabili, e la risposta dovrebbe consistere in una seria
analisi dei problemi. Ma c'è qualcuno disposto a considerare un
approccio che, partendo dall'analisi anche spietata dei dati,
ponga obiettivi misurabili e raggiungibili? Solo con un sistema
trasparente - conclude Zalukar - si possono attivare gestioni
improntate alla qualità e assicurare al cittadino il diritto a un
soccorso adeguato".
ACON/COM/db