IMMIGRAZIONE. VI COM, ESAME DDL 193: OK DA CENTRODX, NO DA OPPOSIZIONI
(ACON) Trieste, 9 feb - Due visioni opposte sul tema
dell'immigrazione. Sono quelle andate in scena durante l'esame
del ddl 193 in VI Commissione, concluso con il compatto voto
favorevole del Centrodestra e un altrettanto fermo no da parte
dei gruppi di Opposizione, al termine della seduta presieduta da
Giuseppe Sibau (Progetto Fvg/Ar).
La norma - che ha così concluso l'iter preliminare e approderà in
Consiglio la prossima settimana - introduce novità come la
prevenzione della radicalizzazione, la collaborazione al
contrasto dell'accesso irregolare sul territorio, l'Osservatorio
regionale sull'immigrazione, la valorizzazione del pluralismo
linguistico delle comunità straniere insediate da almeno
vent'anni in Fvg.
I decibel del dibattito si sono alzati fin dalla discussione
generale, con Chiara Da Giau (Pd), Furio Honsell (Open Sinistra
Fvg) e Andrea Ussai (M5S) a contestare la necessità stessa di una
riscrittura della legge 31 del 2015, e l'assessore regionale
Pierpaolo Roberti - con il supporto dei leghisti Antonio
Calligaris e Stefano Turchet - a rintuzzare ogni critica,
rimandando la palla nel campo avversario con decise critiche alla
norma attualmente in vigore.
Nel merito, per Da Giau il ddl 193 "è solo una legge-bandiera,
perché la vera sicurezza non è il frutto dell'aumento dei
controlli ma della possibilità per chi arriva da lontano di
vivere tranquillamente, senza dover ricorrere a espedienti per
mantenersi. Del resto l'Onu sancisce che ogni persona abbia il
diritto di lasciare il proprio Paese". Honsell si rammarica
invece "perché il ddl non parla dei due problemi principali: la
tutela dei lavoratori migranti, che sono i più fragili, e il tema
dei richiedenti asilo. Questa legge serve solo per essere
sbandierata dai palchi alzando la voce, vendendo terrori e
suscitando paure". Ussai, invocando un approccio pragmatico e
ricordando l'ordine del giorno da lui proposto sui minori non
accompagnati "votato da tutta l'aula", ha infine lamentato
"l'assenza di coinvolgimento di parti sociali e associazionismo e
la mancanza di una visione di insieme, frutto di una
programmazione annuale e pluriennale".
In replica, Calligaris ha parlato di "cambio di paradigma" e di
"legge di ampio respiro, che non riguarda solo l'accoglienza come
la norma precedente ma interviene efficacemente anche sulla
parità di genere promuovendo la tutela della donna nelle comunità
straniere: basterebbe questo aspetto per definirla una norma di
grande civiltà". "Non è vero - ha aggiunto il collega di gruppo
Turchet - che siamo insensibili ai bisogni delle persone: i
ragazzi che vengono dal Kosovo vanno accolti come dei figli e
formati, ma poi dobbiamo metterli nelle condizioni di tornare nel
loro Paese. Purtroppo i genitori che li mandano qui mancano di
sensibilità". Parole aspramente criticate da Da Giau, che ha
accusato Turchet di "grossolanità" sostenendo che all'origine di
quelle scelte ci siano semplicemente "condizioni di vita e
possibilità diverse rispetto alle nostre".
"Credo ci sia una profonda differenza - è intervenuto Roberti -
tra chi manda un figlio a studiare all'estero utilizzando canali
regolari e chi si affida a organizzazioni criminali per farlo
arrivare in Italia". L'assessore ha poi ricordato agli esponenti
di Opposizione che "i respingimenti non sono illegali, e le
fototrappole servono per testimoniare l'ingresso in Italia
attraverso la Slovenia, in modo da poter riconsegnare gli
immigrati irregolari al Paese vicino". Roberti si è poi difeso
dalle critiche sui tempi accelerati della legge, che arriva a
fine legislatura, ricordando "che abbiamo dovuto completare un
percorso lungo e difficile sul regolamento relativo ai minori non
accompagnati". "Noi non siamo contro l'immigrazione, pensiamo
anzi che sia utile - è il riassunto della posizione
dell'assessore - ma il fenomeno va gestito e controllato. Se
invece dicessimo 'accogliamo tutti' alimenteremmo le
organizzazioni criminali".
L'esame articolo per articolo ha confermato le distanze
incolmabili tra i due poli, con qualche convergenza solo sul
testo relativo alla promozione della parità di diritti tra uomini
e donne - condiviso esplicitamente da Da Giau e approvato anche
dagli altri esponenti dell'Opposizione, con l'eccezione di
Honsell che si è astenuto - e una prevalenza di astensioni dei
gruppi di minoranza su valorizzazione del pluralismo linguistico,
istruzione e formazione, tutela dei minori stranieri non
accompagnati.
Calligaris sarà relatore di maggioranza in Aula, mentre le
relazioni di minoranza sono state affidate a Da Giau, Honsell e
Mauro Capozzella (M5S).
ACON/FA-fc
Un momento della seduta della VI Commissione
L'assessore Fvg con delega ai Migranti, Pierpaolo Roberti (a destra), e Giuseppe Sibau (PrFvg/Ar), presidente della VI Commissione
Chiara Da Giau (Pd)
Antonio Calligaris (Lega)
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg)
Andrea Ussai (M5S)
Stefano Turchet (Lega)