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IMMIGRAZIONE. VI COM, ESAME DDL 193: OK DA CENTRODX, NO DA OPPOSIZIONI

09.02.2023
15:37
(ACON) Trieste, 9 feb - Due visioni opposte sul tema dell'immigrazione. Sono quelle andate in scena durante l'esame del ddl 193 in VI Commissione, concluso con il compatto voto favorevole del Centrodestra e un altrettanto fermo no da parte dei gruppi di Opposizione, al termine della seduta presieduta da Giuseppe Sibau (Progetto Fvg/Ar).

La norma - che ha così concluso l'iter preliminare e approderà in Consiglio la prossima settimana - introduce novità come la prevenzione della radicalizzazione, la collaborazione al contrasto dell'accesso irregolare sul territorio, l'Osservatorio regionale sull'immigrazione, la valorizzazione del pluralismo linguistico delle comunità straniere insediate da almeno vent'anni in Fvg.

I decibel del dibattito si sono alzati fin dalla discussione generale, con Chiara Da Giau (Pd), Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) e Andrea Ussai (M5S) a contestare la necessità stessa di una riscrittura della legge 31 del 2015, e l'assessore regionale Pierpaolo Roberti - con il supporto dei leghisti Antonio Calligaris e Stefano Turchet - a rintuzzare ogni critica, rimandando la palla nel campo avversario con decise critiche alla norma attualmente in vigore.

Nel merito, per Da Giau il ddl 193 "è solo una legge-bandiera, perché la vera sicurezza non è il frutto dell'aumento dei controlli ma della possibilità per chi arriva da lontano di vivere tranquillamente, senza dover ricorrere a espedienti per mantenersi. Del resto l'Onu sancisce che ogni persona abbia il diritto di lasciare il proprio Paese". Honsell si rammarica invece "perché il ddl non parla dei due problemi principali: la tutela dei lavoratori migranti, che sono i più fragili, e il tema dei richiedenti asilo. Questa legge serve solo per essere sbandierata dai palchi alzando la voce, vendendo terrori e suscitando paure". Ussai, invocando un approccio pragmatico e ricordando l'ordine del giorno da lui proposto sui minori non accompagnati "votato da tutta l'aula", ha infine lamentato "l'assenza di coinvolgimento di parti sociali e associazionismo e la mancanza di una visione di insieme, frutto di una programmazione annuale e pluriennale".

In replica, Calligaris ha parlato di "cambio di paradigma" e di "legge di ampio respiro, che non riguarda solo l'accoglienza come la norma precedente ma interviene efficacemente anche sulla parità di genere promuovendo la tutela della donna nelle comunità straniere: basterebbe questo aspetto per definirla una norma di grande civiltà". "Non è vero - ha aggiunto il collega di gruppo Turchet - che siamo insensibili ai bisogni delle persone: i ragazzi che vengono dal Kosovo vanno accolti come dei figli e formati, ma poi dobbiamo metterli nelle condizioni di tornare nel loro Paese. Purtroppo i genitori che li mandano qui mancano di sensibilità". Parole aspramente criticate da Da Giau, che ha accusato Turchet di "grossolanità" sostenendo che all'origine di quelle scelte ci siano semplicemente "condizioni di vita e possibilità diverse rispetto alle nostre".

"Credo ci sia una profonda differenza - è intervenuto Roberti - tra chi manda un figlio a studiare all'estero utilizzando canali regolari e chi si affida a organizzazioni criminali per farlo arrivare in Italia". L'assessore ha poi ricordato agli esponenti di Opposizione che "i respingimenti non sono illegali, e le fototrappole servono per testimoniare l'ingresso in Italia attraverso la Slovenia, in modo da poter riconsegnare gli immigrati irregolari al Paese vicino". Roberti si è poi difeso dalle critiche sui tempi accelerati della legge, che arriva a fine legislatura, ricordando "che abbiamo dovuto completare un percorso lungo e difficile sul regolamento relativo ai minori non accompagnati". "Noi non siamo contro l'immigrazione, pensiamo anzi che sia utile - è il riassunto della posizione dell'assessore - ma il fenomeno va gestito e controllato. Se invece dicessimo 'accogliamo tutti' alimenteremmo le organizzazioni criminali".

L'esame articolo per articolo ha confermato le distanze incolmabili tra i due poli, con qualche convergenza solo sul testo relativo alla promozione della parità di diritti tra uomini e donne - condiviso esplicitamente da Da Giau e approvato anche dagli altri esponenti dell'Opposizione, con l'eccezione di Honsell che si è astenuto - e una prevalenza di astensioni dei gruppi di minoranza su valorizzazione del pluralismo linguistico, istruzione e formazione, tutela dei minori stranieri non accompagnati.

Calligaris sarà relatore di maggioranza in Aula, mentre le relazioni di minoranza sono state affidate a Da Giau, Honsell e Mauro Capozzella (M5S). ACON/FA-fc



Un momento della seduta della VI Commissione
L'assessore Fvg con delega ai Migranti, Pierpaolo Roberti (a destra), e Giuseppe Sibau (PrFvg/Ar), presidente della VI Commissione
Chiara Da Giau (Pd)
Antonio Calligaris (Lega)
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg)
Andrea Ussai (M5S)
Stefano Turchet (Lega)