IMMIGRAZIONE. DA GIAU-HONSELL-CAPOZZELLA: DDL IDEOLOGICO, NON SERVIVA
(ACON) Trieste, 14 feb - "Una legge che risponde più a
contingenti esigenze ideologiche e di propaganda elettorale che a
reali necessità legislative", la definisce Mauro Capozzella,
capogruppo M5S. "Un ddl irricevibile sul piano etico, in un
linguaggio ai limiti del discorso discriminatorio", rincara la
dose Furio Honsell (Open Sinistra Fvg). Mentre Chiara Da Giau
(Pd) parla di "strumentale visione politica della Lega riguardo
alla gestione dell'immigrazione". Hanno un tono decisamente
critico le tre relazioni di minoranza sul disegno di legge 193 in
tema di immigrazione.
Da Giau contesta innanzitutto la cancellazione "della
programmazione annuale e triennale, che evidentemente mal si
sposavano con la scelta di far passare il fenomeno migratorio
sempre e solo come una questione emergenziale, da controllare con
fermezza e cipiglio". "Alla stessa trama narrativa - aggiunge la
consigliera dem - corrisponde l'aver messo la prevenzione e il
contrasto della radicalizzazione violenta all'articolo 2". Si
tratterebbe insomma di un "approccio securitario", mentre invece
"l'unico sistema in grado di garantire vera prevenzione e
sicurezza sociale è quello dell'accoglienza diffusa, come i
prefetti stessi in una delle audizioni hanno testimoniato".
"Tutti in Friuli Venezia Giulia - ha scritto invece Honsell -
beneficiamo con indifferente ipocrisia dello sfruttamento di
forza lavoro immigrata, impiegata con contratti e modalità che
meriterebbero maggiore controllo, a incominciare da quelli di
Monfalcone. E tutti siamo testimoni nelle nostre città del flusso
costante di migranti economici e ambientali. Sarebbe auspicabile
- ne desume il consigliere di Open - una normativa
sull'immigrazione che interpretasse con coraggio e chiarezza,
anche a tutela della nostra stessa umanità, i princìpi di
solidarietà e integrazione dell'Ue". Il ddl invece porta avanti,
denuncia ancora Honsell, "la falsa equazione straniero immigrato
uguale mancanza di sicurezza".
In termini ancora più generali, Capozzella contesta alla Giunta
"una politica legislativa discriminatoria nei confronti degli
stranieri e, più in generale, degli alloctoni" con provvedimenti
"fondati sul criterio di anzianità di residenza per l'accesso o
per l'allocazione delle prestazioni". Il capogruppo M5S
sottolinea quella che gli sembra una contraddizione, ovvero "il
tasso di difficoltà di reperimento di manodopera per le imprese
del Fvg, pari al 52%, la percentuale più alta tra le regioni
italiane". E questo fenomeno "avrebbe dovuto indurre il governo
regionale a intensificare le politiche di accoglienza e
integrazione dei nuovi arrivati", anziché "promuovere maggiori
azioni di controllo sulla popolazione straniera".
ACON/FA-fc