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IMMIGRAZIONE. DDL 193, DISCUSSIONE: LIPPOLIS-USSAI-MORETTI E REPLICHE

14.02.2023
15:08
(ACON) Trieste, 14 feb - "Questa norma è ciò che i cittadini richiedono e, anche se forse non cambierà la storia dei flussi migratori in Italia e nel mondo, va comunque nella direzione giusta".

Queste le parole di Antonio Lippolis (FdI), primo consigliere a intervenire davanti all'Aula nel corso della discussione generale dedicata all'esame del disegno di legge 193, focalizzato sul tema del sistema integrato di interventi in materia di immigrazione.

"Queste persone - ha aggiunto Lippolis - fuggono da problematiche economiche e ambientali, non più dalle guerre come un tempo. Come si fa, inoltre, a non riconoscere che esiste un problema sicurezza, quando sulle cronache un caso ogni due riguarda soggetti stranieri? Sappiamo che tra essi c'è anche brava gente, ma se il 40-50% dei delitti li riguarda, allora c'è una grave situazione da risolvere".

Diametralmente opposte le posizioni espresse dagli interventi successivi, tutte giunte dai banchi delle Opposizioni. A partire da quella del pentastellato Andrea Ussai (M5S) che ha ribadito "come già fatto in Commissione che, quando si tratta un tema così delicato, bisogna avere un approccio pragmatico e non ideologico. Questa legge va invece nella direzione opposta e viene presentata soltanto ora per una questione di propaganda elettorale. Fornisce false risposte, dopo una serie di misure i cui danni sono stati pagati sia dal soggetto migrante, sia della comunità che lo ospita. L'approccio è politico, discriminatorio e stigmatizzante, mettendo a rischio la coesione sociale che è un bene di tutti, italiani e stranieri".

Anche il capogruppo dem Diego Moretti è partito dall'assunto secondo il quale "trattandosi di un tema complesso e delicato, l'ideologia non deve rientrare nelle modalità per affrontarlo. Vengono tirati in ballo i temi della sicurezza e del degrado delle città, giocando in maniera propagandistica. Invece, la visione dovrebbe essere laica e lontana dalla volontà di sviluppare delle crociate". Quindi, ha citato "i ricongiungimenti familiari, vero strumento di integrazione per chi è venuto in Italia in maniera regolare, perché le imprese stesse ne hanno chiesto il supporto. Può essere che i sistemi di welfare siano in difficoltà, ma il problema va gestito e non chiuso in maniera strumentale. Altrimenti, se guadiamo i parametri statistici, molte scuole sarebbero inutili, alla pari di svariati punti nascita (il 40% mamme è infatti straniero). La criminalità? In realtà, quella straniera è molto bassa e i numeri - ha concluso Moretti - non parlano di emergenza sicurezza. Ciò va sottolineato per riportare il dibattito sulla concretezza, evitando l'ideologia".

A tutti loro, relatori iniziali compresi, ha replicato l'assessore regionale ad Autonomie locali, Funzione pubblica, Sicurezza e Politiche dell'immigrazione, Pierpaolo Roberti, ricostruendo alcuni passaggi cronologici che hanno portato alla presentazione del testo in questa sessione di lavori dell'Aula. "Di questo tema - ha spiegato - si è parlato tanto, ma si è anche lavorato tanto. Approda in Consiglio regionale solo ora, perché fino al 31 dicembre 2022 non era in vigore un regolamento essenziale per l'approvazione di questa legge: quello sulle strutture per minori stranieri non accompagnati. Appena è stato possibile, perciò, abbiamo depositato un testo su cui abbiamo operato tantissimo".

L'esponente dell'Esecutivo si è quindi focalizzato sul tema "delle tonnellate di rifiuti rimossi nelle zone dove transitano gli irregolari lungo la rotta balcanica", citando i finanziamenti specifici andati ad alcuni Comuni. Per quanto concerne i ricongiungimenti, invece, Roberti ha evidenziato che "non centrano e nessuno ha mai detto che bisogna bloccarli ma, anzi, sono e rimarranno il canale di ingresso legale in Italia. Si discuteva, invece, sulle condizioni applicate per concedere i ricongiungimenti".

Riferendosi alla necessità di reperimento della forza lavoro, l'assessore ha risposto che "è vera la grande richiesta di manodopera. Qui, infatti, è presente un articolo riferito proprio all'inserimento nel mondo professionale. C'è, perché si vuole suddividere un'immigrazione regolabile e accettabile che porti beneficio tanto alla comunità quanto all'immigrato, giunto attraverso canali regolari e che può essere integrato, da quello che arriva in maniera irregolare e che, pertanto, non può essere collocato".

Prima dell'inizio dell'esame dell'articolato e degli emendamenti, si sono espressi nuovamente i relatori. Iniziando da Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) che ha contestato alcune statistiche, rimarcando come "non basta citare un numero per trasformarlo in verità. La verifica dei fatti, invece, fa scoprire cose ben diverse. La legge precedente, pur migliorabile, è stata distrutta, mentre il flusso dei migranti va gestito per rispetto della nostra umanità". Il capogruppo pentastellato Mauro Capozzella, dal canto suo, ha evidenziato come "alle richieste della società civile la politica risponde con un ddl nel quale vengono evocati mostri".

In materia di illegalità, la dem Chiara Da Giau è andata in senso contrario "rispetto le cifre citate da Lippolis sull'incidenza degli stranieri. I veri criminali difficilmente si trovano tra di loro, ma le condizioni sono tali per cui l'accesso ai diritti e la conoscenza del sistema giudiziario è inferiore. Perciò, talvolta, sono costretti all'illegalità. Abbiamo bisogno di leggi nuove che consentano di arrivare in Italia tranquillamente anche per motivi economici".

Il leghista Antonio Calligaris, infine, espresso la convinzione che "gli ingressi economici, legati alla necessità di chi arriva per lavorare, non centrano nulla con questa norma che non impedisce e non discrimina. Basta seguire i normali flussi legali, evitando di gettare i documenti prima dell'ingresso nei confini di Stato per poi farsi mantenere per anni". ACON/DB



Diego Moretti (Pd)
Antonio Lippolis (FdI)
Andrea Ussai (M5S)
Furio Honsell (Open)
Cjiara Da Giau (Pd)
Antonio Calligaris (Lega)
L'assessore Fvg all'Immigrazione, Pierpaolo Roberti