OMNIBUS. OK AULA A NORME SU DEROGHE URBANISTICHE, BAR E AGRITURISMI
(ACON) Trieste, 15 feb - Il Consiglio regionale ha approvato
gli articoli della pdl Omnibus che riguardano la semplificazione
dell'ordinamento regionale. Via libera a tutti gli emendamenti
presentati da esponenti della Maggioranza, ma non è certo mancata
la discussione, con vibranti critiche da parte dei gruppi di
Opposizione specie sulle norme di deroga urbanistica e su quelle
concernenti i locali che ospitano slot machines e attività di
scommesse.
All'interno del capo sulla semplificazione ha suscitato dibattito
innanzitutto la deroga, prevista da un emendamento di Lorenzo
Tosolini (Lega), agli esercizi commerciali storici in attività
continuativa da più di 50 anni, che vengono esentati
dall'osservare i requisiti dimensionali e di dotazione dei
servizi igienici previsti dalla norma di settore. Un intervento
considerato "inutile" da Mariagrazia Santoro (Pd), che ne ha
messo in evidenza subito gli aspetti pratici: "Quanti dei bar e
delle osterie nei nostri centri storici hanno la finestra?
Pochissimi. Questo vuol dire che la deroga c'è già".
Alcune semplificazioni relative agli agriturismi - proposte dal
leghista Alberto Budai - prevedono che le percentuali di prodotti
regionali da offrire ai clienti vengano stabiliti dalla legge e
non da un regolamento, con una suddivisione degli esercizi in due
e non più in tre categorie. La norma ha suscitato qualche
perplessità da parte di Enzo Marsilio del Pd ("Attenzione,
dobbiamo difendere solo chi vive di agricoltura e non chi integra
il suo reddito con l'attività di agriturismo") ma anche di Franco
Mattiussi, capogruppo di Forza italia, preoccupato della
possibilità "che i gestori di agriturismo possano mettersi a fare
catering", e del capogruppo di Progetto Fvg/Ar, Mauro Di Bert
("Non capisco perché definire in legge i requisiti, un
regolamento sarebbe più snello"), supportato su questo aspetto da
Franco Iacop (Pd). L'assessore all'Agricoltura, Stefano Zannier,
ha chiarito che non esiste il pericolo-catering.
Un emendamento di Mauro Bordin, capogruppo della Lega, precisa le
modalità di gestione finanziaria del nuovo Organismo pagatore
regionale, e ha dato il destro a Cristiano Shaurli (Pd) per una
richiesta di chiarimenti a Zannier sullo stato dell'arte. "Il
personale del ruolo tecnico è già in servizio - gli ha risposto
l'assessore - e si sta producendo la manualistica per
l'accreditamento. Nel 2024 potremo pagare con il nuovo Organismo".
Particolarmente accesa la discussione su un comma dell'articolo
19 che secondo Santoro "eliminerebbe la flessibilità dei Piani
regolatori, una norma che era in vigore dal 2007 e costituisce un
importante strumento di governo del territorio". Perplesso sul
punto anche il collega di gruppo Sergio Bolzonello, ma al termine
di una sospensione per chiarire le conseguenze tecniche del
provvedimento Tosolini ha spiegato che "il limite di flessibilità
venne tolto già nel 2005". Approvati, nell'ambito di questo
articolo, anche un emendamento di Diego Moretti, capogruppo del
Pd, e una variazione suggerita da Luca Boschetti (Lega) per
semplificare e snellire la concessione di contributi per la
viabilità forestale. Ok anche a un emendamento di Tosolini che
semplifica alcuni interventi relativi al piano acustico.
Un altro testo di Tosolini, relativo alla semplificazione in zone
non sismiche, è stato contestato con vigore da Santoro:
"Ribadisce che si applica una circolare ministeriale del 1974
".
Ma il consigliere leghista ha ribadito che l'emendamento "serve a
chiarire dubbi interpretativi".
Bordate dialettiche in Aula anche su un emendamento di Bordin
che, a proposito del Piano casa, riconosce ai Comuni turistici la
possibilità di indicare specifici parametri di deroga. "Qui si
parla di edilizia libera e di verande - ha protestato Santoro -:
con questa norma consentite ampliamenti del 70 per cento delle
volumetrie in località come Lignano, in deroga al Piano
regolatore. Rendete possibile dappertutto la ristrutturazione
edilizia, e dunque le demolizioni in centro storico, a
prescindere dal Prg, a Udine come a Sauris". Della stessa
opinione Ilaria Dal Zovo del M5S ("Non state facendo un buon
servizio ai cittadini") e Furio Honsell ("Qui si risponde a
interessi molto specifici, ricordo le forti pressioni che subimmo
a Udine").
Un'altra puntata del duello Bordin-Santoro si è consumata
sull'articolo 23. "Viene prevista una deroga per consentire di
inserire pigne, botti e case sugli alberi in aree di pregio: ma
perché dovremmo compromettere zone che la comunità ha voluto
tutelare?". "La norma consente di investire in aree naturali con
ricettività di qualità, e non si scavalcano le norme di tutela
ambientale", ha chiarito il capogruppo della Lega. Senza
convincere Marsilio: "Ma bisogna rispettare il Prg! Non so se vi
rendete conto che state dando il via libera a un villaggetto
turistico senza che nessuno vi possa fermare, andando a forzare
la mano dei Comuni". L'emendamento abrogativo di Santoro è stato
bocciato dall'Aula a maggioranza.
Toni decisamente accesi anche su due emendamenti proposti da
Leonardo Barberio (Fratelli d'Italia). Nel primo - poi ritirato
dallo stesso proponente, dopo che l'assessore Pierpaolo Roberti
aveva chiesto di accantonarlo - si chiedeva di inserire anche i
locali che ospitano slot machines tra i potenziali beneficiari
degli incentivi per il fotovoltaico da poco varati dalla Regione.
Su questa proposta sono piovute le critiche di Moretti ("Chissà
cosa ne pensa l'assessore Riccardi che voleva disincentivare
questo tipo di attività") e di tre consiglieri del M5S. Andrea
Ussai ha accusato FdI di "voler tutelare la lobby del gioco
d'azzardo", spalleggiato da Sergo e Dal Zovo. Proteste anche da
Chiara Da Giau (Pd) e Honsell, che ha parlato di "norma
diabolica", mentre Alessandro Basso e Antonio Lippolis (FdI)
hanno difeso la proposta, quest'ultimo ricordando "che nel
calderone rischia di finire anche la ricevitoria del totocalcio".
Via libera invece al secondo emendamento di Barberio, che
consente in sostanza "anche alle attività di raccolta scommesse
di poter vendere la propria attività, possibilità non prevista
oggi".
A segno infine un emendamento di Mattiussi che prevede di
dimezzare il canone di uffici e piccole attività commerciali per
l'emungimento dell'acqua di falda, in considerazione dell'assenza
del regolamento che avrebbe dovuto disciplinare l'esenzione,
prevista da una norma varata negli ultimi mesi della scorsa
legislatura.
ACON/FA-fc