REFEZIONE SCUOLE. GARANTE DIRITTI: AMPLIARE ACCESSO, APPELLO AI COMUNI
(ACON) Trieste, 21 apr - Il Garante regionale dei diritti della
persona rivolge un appello ai Comuni affinché si adoperino per
garantire possibilità di accesso ai servizi della refezione
scolastica per tutti i cittadini, prevedendo anche ulteriori
modalità oltre allo strumento dello Spid, quali ad esempio
comunicazione verbale, utilizzo di e-mail, consegna brevi manu.
Lo si legge in una nota diffusa dall'organismo di garanzia,
chiamato a tutelare i diritti delle categorie di persone più
fragili della società: i bambini e gli adolescenti, le persone
esposte al rischio di subire discriminazioni per le loro
condizioni fisiche, di etnia, di razza, di religione e le persone
private della libertà personale.
"E' stato segnalato infatti all'Organo di garanzia - scrive il
Garante regionale, Paolo Pittaro - il problema specifico
dell'iscrizione ai servizi della refezione scolastica e dei
conseguenti pagamenti delle rette o disdette dei pasti. Molti
Comuni della regione prevedono che le pratiche relative vengano
svolte, nei portali comunali dedicati, attraverso lo strumento
Spid, e non considererebbero la possibilità di effettuare tali
pratiche attraverso mezzi che non prevedono l'utilizzo di
attrezzature informatiche creando, di fatto una situazione di
discriminazione a carico delle persone che non possono o non
vogliono dotarsi dell'identità digitale".
Nell'osservare che "l'accesso ai servizi di refezione scolastica
è fondamentale soprattutto per i minori che vivono in una
situazione di svantaggio o che fanno parte delle categorie più
fragili, anche perché è elemento utile al contrasto alla
dispersione scolastica e alla povertà alimentare, oltre che
educativa e sociale", e "consapevole del drammatico problema del
digital divide", il Garante si appella dunque agli enti locali
competenti invitandoli ad ampliare le possibilità di accesso a
questo tipo di servizio.
"È fondamentale che tutti, a partire dalle Pubbliche
amministrazioni, si attivino per evitare situazioni di negazione
del diritto di accesso per i minori di età a servizi importanti
quali i servizi amministrativi, sociali e scolastici - conclude
Pittaro - andando a vulnerare il principio di uguaglianza tra gli
stessi".
ACON/COM/fa