AMBIENTE. MARTINES (PD): SU ACCIAIERIA A S. GIORGIO SERVE TRASPARENZA
(ACON) Trieste, 6 mag - "Finalmente la Regione Friuli Venezia
Giulia rompe il totale silenzio mantenuto fino ad ora
sull'acciaieria che potrà sorgere nella laguna friulana, sulla
quale esistono tre vincoli ambientali di livello comunitario. Se
le promesse dell'assessore Bini saranno mantenute, a detta del
quale non verrà avvallato nessun impianto che possa nuocere ad
ambiente, salute e turismo, allora l'acciaieria nella zona
industriale dell'Aussa Corno, che si affaccia sulla laguna
turistica di Grado, Marano e Lignano, non sorgerà mai perché alla
realizzazione di un tale impianto in quell'area manca la
sostenibilità ambientale e sociale".
Lo afferma in una nota il consigliere regionale Francesco
Martines, del Pd.
"Vengano pure realizzati gli studi e i lavori infrastrutturali -
aggiunge Martines - per migliorare le condizioni della zona
industriale, ma si pensi di mettere anche risorse regionali per
uno sviluppo di quell'area che crei posti di lavoro nel settore
del turismo (servizi, accoglienza, strutture alberghiere,
promozione, attività commerciali) e della nautica. Si investano
risorse pubbliche per creare posti di lavoro in micro e medie
attività, posti di lavoro stabili, diversificati e qualificati
che più facilmente rispondono alle crisi economiche".
"I cittadini chiedono e giustamente pretendono trasparenza su
interventi così impattanti che potrebbero stravolgere
l'ecosistema della laguna. È compito della Regione e degli
amministratori locali - sostiene il consigliere di Centrosinistra
- fare immediatamente un'azione verità, mettendo a confronto
pubblicamente pro e contro, facendo un'analisi costi benefici di
lungo periodo, comunicandone i risultati ai cittadini. Un primo
passo che la Regione dovrebbe compiere, sarebbe quello di rendere
disponibile anche ai Consiglieri Regionali, rappresentanti dei
cittadini, lo studio di fattibilità già in possesso di alcuni
sindaci, in modo da permettere davvero un confronto costruttivo
su dati e informazioni disponibili".
"La presa di posizione della maggioranza regionale, attraverso le
parole dell'assessore Bini, ci ufficializza finalmente che esiste
una manifestazione d'interesse da parte di un privato, che non
esiste un progetto definitivo, ma che esiste uno studio di
fattibilità. Uno studio che, così pare, molti amministratori
locali dell'area interessata hanno visto e studiato - così ancora
l'esponente dem -, sul quale si sono fatti diversi incontri con
la struttura amministrativa regionale dedicata e sul quale, ad
ottobre del 2022, si sarebbe dovuto firmare un accordo di
programma tra i Comuni e la Regione".
"Fino adesso tutto è stato volutamente tenuto in totale silenzio
- è la conclusione di Martines - e solo i comitati (dove la
politica si distrae, i cittadini si auto-organizzano) hanno
cercato di fare informazione, promuovendo incontri con esperti
del settore che hanno confermato che, in quell'area, con le
attuali tecnologie, mai potrà sorgere un'acciaieria 'green' e che
le controindicazioni di carattere ambientale e sociale sono
tantissime".
ACON/COM/rcm