SALUTE. PELLEGRINO (AVS): BATTAGLIA SU CHIUSURA DUE CONSULTORI A TS
(ACON) Trieste, 25 mag - Si è svolto ieri, nella sala Tessitori
del Consiglio regionale, il convegno "NO alla chiusura dei
consultori familiari a Trieste", iniziativa della consigliera
regionale di Alleanza Verdi e Sinistra, Serena Pellegrino, in
coordinamento con Partito Socialista, Possibile e Reti Civiche,
conseguente all'annunciata chiusura, da parte della Regione, di
due delle quattro sedi triestine.
Pellegrino, ricordando tra l'altro che "anche i Centri di salute
mentale sono sotto attacco", in una nota punta il dito "sul
sistematico depauperamento della sanità pubblica e sulla
demolizione dello Stato Sociale a favore di società di capitale
che hanno come finalità primaria quella di fare utili e di
considerare i pazienti come meri consumatori".
"La visione complessiva di Stato si è trasformata negli anni '90,
cedendo progressivamente i poteri pubblici alle multinazionali.
Nessuno stupore quindi se l'impianto normativo che negli anni '70
aveva costruito il Servizio sanitario nazionale è stato via via
smantellato. Mi impegno - assicura la consigliera di Avs - a
mettere di fronte alle proprie responsabilità la Giunta e il
presidente Fedriga con quanto la legge mi mette a disposizione,
fra cui gli strumenti di sindacato ispettivo".
"E' un problema che non riguarda solo Trieste - fa sapere
Pellegrino che Tiziana Cimolino, co-portavoce di Europa Verde, ha
dichiarato in apertura di convegno - ma la complessiva visione
politica della Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia. Molte
persone, soprattutto ragazzi e ragazze si stanno adoperando per
evitare la chiusura dei consultori San Giovanni e San Giacomo.
Solo a Trieste, i minori in carico ai Servizi socio sanitari sono
circa 2.000".
"La situazione triestina - così ancora la nota dell'esponente di
Avs - è stata delineata attraverso gli interventi di Maria Serena
Orel (Psi) anima della protesta iniziata il 2 maggio, proseguita
con flash mob settimanali e la conseguente costituzione del
Comitato contro la chiusura dei consultori familiari, e di Maria
Vanto, già coordinatrice del consultorio di San Giacomo. Vanto ha
descritto i riferimenti normativi regionali sui quali si fonda, a
partire dal 1975, l'istituzione e l'attività dei consultori
familiari, e tra questi in particolare la L 34/96 che prevede un
consultorio ogni 20.000 persone (con l'auspicio ogni 10.000):
oggi, in Fvg, la media è di uno ogni 47.100 abitanti. A Trieste,
con la prevista chiusura di 2 consultori familiari, il bacino di
utenza sarebbe di 103.000 persone per ognuno dei Servizi
superstiti. Rossana Giacaz (Cgil) e Magda Gruarin (Uil), della
Commissione pari opportunità regionale, hanno stigmatizzato
l'erosione del welfare perpetrato da questa Giunta Regionale e
dal suo Presidente. Più in dettaglio, l'accusa riguarda l'Azienda
sanitaria universitaria Giuliano Isontina che ha completamente
dimenticato di applicare le leggi regionali sulla cittadinanza
sociale, su famiglia e genitorialità, sulle politiche della
famiglia, di promozione dell'autonomia dei giovani e delle pari
opportunità. Si preferisce erogare bonus a pioggia, piuttosto che
prendere in carico la persona, la famiglia e la collettività".
"Maria Cristina Marzola (Sinistra Italiana) - conclude
Pellegrino - dopo aver spiegato quanto sia condivisa e allargata
la protesta contro la chiusura dei consultori, ha annunciato
nuovi flash mob e presidi pubblici oltre ad una raccolta firme
per evitare il dimezzamento dei consultori nella città di Trieste
e in difesa della sanità pubblica".
ACON/COM/rcm