News


SALUTE. PELLEGRINO (AVS): BATTAGLIA SU CHIUSURA DUE CONSULTORI A TS

25.05.2023
12:07
(ACON) Trieste, 25 mag - Si è svolto ieri, nella sala Tessitori del Consiglio regionale, il convegno "NO alla chiusura dei consultori familiari a Trieste", iniziativa della consigliera regionale di Alleanza Verdi e Sinistra, Serena Pellegrino, in coordinamento con Partito Socialista, Possibile e Reti Civiche, conseguente all'annunciata chiusura, da parte della Regione, di due delle quattro sedi triestine. Pellegrino, ricordando tra l'altro che "anche i Centri di salute mentale sono sotto attacco", in una nota punta il dito "sul sistematico depauperamento della sanità pubblica e sulla demolizione dello Stato Sociale a favore di società di capitale che hanno come finalità primaria quella di fare utili e di considerare i pazienti come meri consumatori".

"La visione complessiva di Stato si è trasformata negli anni '90, cedendo progressivamente i poteri pubblici alle multinazionali. Nessuno stupore quindi se l'impianto normativo che negli anni '70 aveva costruito il Servizio sanitario nazionale è stato via via smantellato. Mi impegno - assicura la consigliera di Avs - a mettere di fronte alle proprie responsabilità la Giunta e il presidente Fedriga con quanto la legge mi mette a disposizione, fra cui gli strumenti di sindacato ispettivo".

"E' un problema che non riguarda solo Trieste - fa sapere Pellegrino che Tiziana Cimolino, co-portavoce di Europa Verde, ha dichiarato in apertura di convegno - ma la complessiva visione politica della Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia. Molte persone, soprattutto ragazzi e ragazze si stanno adoperando per evitare la chiusura dei consultori San Giovanni e San Giacomo. Solo a Trieste, i minori in carico ai Servizi socio sanitari sono circa 2.000".

"La situazione triestina - così ancora la nota dell'esponente di Avs - è stata delineata attraverso gli interventi di Maria Serena Orel (Psi) anima della protesta iniziata il 2 maggio, proseguita con flash mob settimanali e la conseguente costituzione del Comitato contro la chiusura dei consultori familiari, e di Maria Vanto, già coordinatrice del consultorio di San Giacomo. Vanto ha descritto i riferimenti normativi regionali sui quali si fonda, a partire dal 1975, l'istituzione e l'attività dei consultori familiari, e tra questi in particolare la L 34/96 che prevede un consultorio ogni 20.000 persone (con l'auspicio ogni 10.000): oggi, in Fvg, la media è di uno ogni 47.100 abitanti. A Trieste, con la prevista chiusura di 2 consultori familiari, il bacino di utenza sarebbe di 103.000 persone per ognuno dei Servizi superstiti. Rossana Giacaz (Cgil) e Magda Gruarin (Uil), della Commissione pari opportunità regionale, hanno stigmatizzato l'erosione del welfare perpetrato da questa Giunta Regionale e dal suo Presidente. Più in dettaglio, l'accusa riguarda l'Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina che ha completamente dimenticato di applicare le leggi regionali sulla cittadinanza sociale, su famiglia e genitorialità, sulle politiche della famiglia, di promozione dell'autonomia dei giovani e delle pari opportunità. Si preferisce erogare bonus a pioggia, piuttosto che prendere in carico la persona, la famiglia e la collettività".

"Maria Cristina Marzola (Sinistra Italiana) - conclude Pellegrino - dopo aver spiegato quanto sia condivisa e allargata la protesta contro la chiusura dei consultori, ha annunciato nuovi flash mob e presidi pubblici oltre ad una raccolta firme per evitare il dimezzamento dei consultori nella città di Trieste e in difesa della sanità pubblica". ACON/COM/rcm



Serena Pellegrino (Avs)