FIBROMIALGIA. TAVOLA ROTONDA A TS CON NOVELLI (FI) E CELOTTI (PD)
+++I due consiglieri sono intervenuti su Lavoro e Salute al
convegno Aisf in sala Tessitori+++
(ACON) Trieste, 25 mag - La fibromialgia non è solo un problema
di salute, è anche un problema sociale. Ed è pertanto
fondamentale che questa patologia venga riconosciuta dal sistema
sanitario. Sono alcuni dei concetti espressi oggi dai consiglieri
regionali Roberto Novelli e Manuela Celotti, intervenuti nel
corso del dibattito organizzato in sala Tessitori dalla sezione
di Trieste dell'Associazione italiana sindrome fibromialgica
(Aisf). All'incontro-convegno ha partecipato anche Mauro Bordin,
presidente del Consiglio regionale.
"Si parla della fibromialgia come di una malattia invisibile - ha
osservato Novelli, consigliere regionale di Forza Italia che è
anche presidente della Commissione che si occupa di Lavoro e
Istruzione - ma di certo non è invisibile nei numeri, visto che i
pazienti sono circa 3 milioni. E i dati ci dicono che tra il 35 e
il 50 per cento dei malati non lavora a causa di questa
sintomatologia. Si tratta dunque di un problema che riguarda
l'intero nucleo familiare, in definitiva tutta la società".
Novelli ha anche ricordato la sua interrogazione parlamentare
sulla fibromialgia, specificando che a Roma molti deputati sono
al lavoro su questo tema. "La nostra Regione - ha spiegato ancora
il consigliere - nel 2017 ha attivato un percorso assistenziale
che sulla carta sembra andare nella giusta direzione, ma
naturalmente bisogna poi vederne l'attuazione pratica".
Celotti, consigliera del Pd, ha voluto esprimere innanzitutto un
apprezzamento "per i cittadini che si organizzano in associazioni
come l'Aisf, capaci di far sentire la loro voce ai politici e di
svolgere anche azioni collaterali al sistema sanitario pubblico.
Credo - ha aggiunto l'esponente dem - che questo richieda una
riflessione anche in regione, dove troppo poco ci confrontiamo
con le rappresentanze delle diverse categorie e con
l'associazionismo, che potrebbero viceversa aiutarci anche a
riorientare le nostre priorità". Celotti ha poi auspicato "un
riconoscimento ufficiale della fibromialgia, ancora troppo spesso
sottovalutata o ignorata, e l'auspicio è che possa arrivare anche
grazie al ricambio generazionale dei medici di medicina generale
in Friuli Venezia Giulia". Da parte di operatori e pazienti
presenti al convegno era stato infatti auspicato un intervento
della Regione per arrivare a corsi di formazione obbligatoria dei
medici di base sul tema fibromialgia. Analogo intervento è stato
richiesto nei confronti dei datori di lavoro.
L'incontro in sala Tessitori è stato organizzato dalla sezione di
Trieste dell'Aisf, che svolge le funzioni di sportello regionale,
con Eva Trinca nel ruolo di referente dei pazienti e Cinzia Bottò
come responsabile contabile. La sezione triestina continua a
organizzare iniziative di sensibilizzazione, tra le quali il
contest fotografico "Mai più invisibili", quest'anno orientato su
un selfie che racconti uno squarcio della vita quotidiana di chi
soffre di questa sindrome. Per partecipare c'è tempo fino al 31
maggio, con maggiori informazioni sul sito
www.sindromefibromialgica.it oppure sulle pagine Facebook
dell'associazione.
ACON/FA
Da sinistra Manuela Celotti, il presidente Mauro Bordin, Roberto Novelli e Giusy Fabio, vicepresidente nazionale Aisf
La seconda tavola rotonda del convegno sulla fibromialgia a Trieste