TUTELA CITTADINI. DE PAULI (DIF.CIVICO): SALUTE, PROBLEMA TEMPI ATTESA
+++Presentata Relazione 2022 a Ufficio presidenza Consiglio
regionale+++
(ACON) Trieste, 3 giu - La fine dell'emergenza pandemia ha
ridisegnato la mappa degli interventi richiesti al Difensore
civico regionale, che è anche garante della Salute e garante
Ater. Se infatti nel 2021 i casi sanitari affrontati dal
Difensore furono 84, pari al 32 per cento del volume totale di
attività, nell'anno successivo sono scesi a 58, pari al 23,8%. La
maggior parte delle richieste si è dunque concentrata su
procedimenti amministrativi in corso (82 interventi, pari al 35%)
che vedevano come interlocutore principalmente gli enti locali
(33%), le Aziende sanitarie (23%), lo Stato e gli organi
parastatali (14%), i privati (12%) e la Regione (9%). Meno
rilevante il numero dei ricorsi contro accessi a dati, documenti
e informazioni negati da parte delle pubbliche amministrazioni
(44, pari al 18%) e della composizione di dissidi privati (31,
pari al 13%). Ancor più marginale il peso del contenzioso Ater (5
casi).
È questa la nuova fotografia fornita dall'organismo di garanzia
del Consiglio regionale, illustrata nella relazione annuale e
dettagliata dallo stesso Difensore civico, Arrigo De Pauli, al
presidente Mauro Bordin e agli altri membri dell'Ufficio di
presidenza. Le segnalazioni hanno riguardato soprattutto
questioni ambientali, criticità nei servizi pubblici di
trasporto, viabilità e parcheggi, piani regolatori, permessi di
costruzione, graduatorie di concorsi pubblici e ammissioni a
centri estivi. In tema di sanità le richieste di intervento
riguardavano in particolare i tempi di attesa per visite
specialistiche ed esami diagnostici, e la negata possibilità di
rivolgersi a strutture private con diritto al rimborso in caso di
più o meno vistoso sforamento.
Il numero totale degli interventi, 235, è leggermente in calo
rispetto all'anno precedente (quando furono 257), ma ben
superiore ai 181 procedimenti del 2020. De Pauli ribadisce
comunque anche in questa occasione che l'organismo di garanzia
patisce ancora l'oblio causato dal vuoto protrattosi dal 2008,
quando una legge regionale ne sancì la soppressione dopo 27 anni,
e aggravato dalla parallela abolizione, a livello nazionale, del
Difensore civico comunale. Una situazione alla quale si cerca di
porre rimedio attraverso la collaborazione con i mass media,
utile a rendere nota l'attività di un ente che, come viene
ricordato nella relazione, "è posto gratuitamente a tutela delle
persone a seguito di segnalazioni relative a carenze,
irregolarità, disfunzioni e ritardi ascrivibili alle pubbliche
amministrazioni".
Un altro aspetto importante è l'allargamento delle convenzioni
con i Comuni, passati dai 10 della fine del 2021 ai 24 del
dicembre dell'anno successivo grazie all'accordo siglato con
Ruda, Palmanova, Erto Casso, Cordovado, Casarsa della Delizia,
Morsano al Tagliamento, San Vito al Tagliamento,
Valvasone/Arzene, San Martino al Tagliamento, Caneva, Magnifica
comunità delle Dolomiti friulane, Reana del Rojale, Corno di
Rosazzo e Monfalcone.
"La pienezza della tutela - si legge ancora nella relazione -
sarebbe raggiunta solo con la previsione, con apposita legge
regionale, dell'estensione delle funzioni e dell'attività del
Difensore civico a tutti i Comuni della regione, senza necessità
di specifiche convenzioni".
Ma come si approccia il cittadino agli uffici del Difensore
civico? Principalmente attraverso l'e-mail e l'interlocuzione
elettronica, modalità che però non soddisfa tutti gli
interessati, in quanto molti hanno chiesto espressamente di
essere ascoltati in presenza, con risultati positivi anche quando
il richiedente veniva indotto a desistere da iniziative ritenute
infondate. "Il contatto diretto - commenta De Pauli - rende
ancora più evidente la funzione del Difensore civico come ponte
di collegamento con la pubblica amministrazione, agevolmente
accessibile e completamente gratuito".
Quanto alla provenienza territoriale, il riparto degli interventi
vede in testa l'ex provincia di Udine (46%) davanti a Trieste
(30%), Pordenone (11%) e Gorizia (4%). L'età media degli utenti è
superiore ai 50 anni.
ACON/FA-fc