SALUTE. CELOTTI (PD): ORA ANCHE DIRIGENTI ASUFC CONTRO DERIVA PRIVATO
(ACON) Trieste, 8 giu - "La deriva della sanità verso il
privato sta progressivamente assumendo più vigore e, ora, anche
alcuni dirigenti dell'Asufc si smarcano da Fedriga e Riccardi.
Sul piatto c'è la fuga del personale verso il privato, così come
le questioni che riguardano la sanità territoriale, a partire
dalla gestione dei distretti. Problematiche complesse alle quali
non si può rispondere esternalizzando interi pezzi del sistema
pubblico".
Lo sottolinea in una nota Manuela Celotti (Pd), commentando le
dichiarazioni del direttore del dipartimento di Area medica
dell'Asufc, Leonardo Sechi, intervenuto alla presentazione del
master "Salute e umanizzazione nell'organizzazione del Servizio
sanitario nazionale".
"Con le considerazioni fatte sui nodi della sanità pubblica, di
fatto, il direttore Sechi prende le distanze da presidente e
assessore. In particolare - spiega l'esponente dem, che è anche
componente della III Commissione regionale con pertinenze in
materia di Salute - per la loro deriva verso il privato. Inoltre,
tra i nodi evidenziati, c'è la necessità di dare maggiore
solidità a un sistema territoriale evidentemente indebolito, sul
quale esistono certamente responsabilità su più livelli ma che,
nonostante la problematica sia stata più volte evidenziata non
solo dal Pd, ma anche dagli stessi professionisti, la Giunta
Fedriga non ha mai voluto affrontare con forza, scaricando su
altri livelli di governo e attuando una controriforma dove i
distretti sanitari sono stati di fatto depotenziati con i
direttori a scavalco".
"In questo momento storico è necessario pensare a modelli nuovi -
conclude Celotti, - che riportino il pubblico a essere attrattivo
per i futuri professionisti e per quelli che stanno valutando se
spostarsi nel privato. Significa avere il coraggio di rivedere il
sistema dei concorsi pubblici e aumentare gli stipendi, nonché
rivedere i modelli organizzativi per garantire una migliore
qualità del lavoro e della vita. Questa è la sfida che va portata
avanti a livello regionale e nell'interlocuzione con Roma. Una
sfida che Fedriga non sta evidentemente nemmeno considerando".
ACON/COM/db