SALUTE. PUTTO (PATTO-CIV): PESTICIDI, REGIONE MOTIVI DEROGA USO PESTICIDI
(ACON) Trieste, 10 giu - "Sono venuto a conoscenza che la
Regione Friuli Venezia Giulia, per affrontare una patologia della
vite denominata flavescenza dorata, particolarmente presente a
Casarsa della Delizia, San Vito al Tagliamento e nella Bassa
friulana, ha richiesto al ministero dell'Agricoltura la deroga
all'utilizzo dei Clorpirifos e clorpirifos-metil. Una scelta che
preoccupa non poco, giacché il loro utilizzo potrebbe creare
rischi per la salute dei cittadini e dei consumatori del Fvg,
nonché un danno reputazionale in particolare al prosecco, vino
che si produce in un sito italiano iscritto nella lista del
patrimonio mondiale dell'umanità dell'Unesco".
Lo evidenzia in una nota il consigliere regionale Marco Putto
(Patto per l'Autonomia-Civica Fvg), ricordando che "i motivi per
cui la Regione ha richiesto la deroga all'utilizzo dei pesticidi
in questione, vietati nell'Unione europea e negli Usa per
comprovati danni al sistema nervoso", sono finiti al centro
dell'attenzione di un'interrogazione da lui stesso depositata.
"A seguito di ripetute prove cliniche su animali da laboratorio e
comprovati studi epidemiologici sulla popolazione esposta, la
comunità scientifica - spiega l'intervento civico - ha stabilito
la pericolosità del Clorpirifos, insetticida neurotossico che
produce pericolosi effetti sullo sviluppo neurologico, nonché
danni allo sviluppo mentale dei bambini, favorendo l'insorgenza
di disabilità psichica e autismo, oltre che a determinare
squilibri ormonali e metabolici, specie in giovanissima età. A
fronte di ciò, l'Unione europea e gli Stati Uniti hanno vietato
l'utilizzo di questi pesticidi".
Nell'interrogazione Putto chiede di sapere "se esistono evidenze
scientifiche per le quali la Regione Fvg ritenga ragionevole che
il Clorpirifos e clorpirifos-metile non siano nocivi per la
salute umana, al punto da richiederne l'impiego nel proprio
territorio" e se "non ritiene che l'impiego di tale pesticida
possa essere controindicato, oltre che per ragioni sanitarie,
anche per danno d'immagine alle stesse categorie di viticoltori
che si vorrebbe tutelare".
ACON/COM/db